9
Titolo originale: 9
USA: 2009. Regia di: Shane Acker
Genere: Animazione
Durata: 90'
Interpreti: (Voci) Christopher Plummer, Crispin Glover, Elijah Wood, Jennifer Connelly, John C. Reilly, Martin Landau
Sito web ufficiale: www.focusfeatures.com/film/9/splash
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: Inedito in dvd
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Affascinante
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Questa straordinaria pellicola giunge al pubblico grazie alla fervida immaginazione e al lavoro del suo creatore Shane Acker. In origine era un cortometraggio di undici minuti, realizzato come tesi di laurea del regista. In poco tempo il corto ha fatto il giro del mondo, ottenendo ovunque consensi positivi sia per il mondo che Acker ha delineato, sia per i personaggi così multisfaccettati e ricchi di spessore, che per le tematiche universali e sempre attuali che affronta.
9 è un piccolo capolavoro in tutte le sue estensioni. L’atmosfera misteriosa, in cui luci e ombre si mescolano, ma soprattutto la messa in scena dell’oscurità nella quale vivono inizialmente i personaggi e della morte delineata con enfasi e reverenza oltre che pathos fanno di questo film un’opera a cui lo spettatore non può rinunciare. Questo è un film che fa bene agli occhi e al cuore.
In un futuro post apocalittico, le macchine, costruite a beneficio dell’uomo, si sono rivoltate contro l’umanità, che ha combattuto fino allo stremo, ma che ora vede la sua estinzione. In questo scenario uno scienziato riesce a dare la vita a delle piccole creature, nove in tutto, affinché possano ribaltare la situazione vigente.
N 9, risvegliatosi in una casa deserta, come i suoi dintorni privi di vita, incontra n 2, che è felice di averlo trovato. N 2 viene però catturato da una macchina e n 9 si ritrova tra suoi simili, incitandoli a salvare il loro compagno. Ciò che attende i nove piccoli amici sarà più impegnativo e difficoltoso di quanto immaginano e soprattutto n 9 vuole capire da dove vengono e cosa sia successo a questo mondo.
9 esplora in maniera dinamica il desiderio di vivere, quanto possa essere determinante la forza della collettività e come un singolo individuo possa cambiare il mondo con la tenacia, la fiducia nei propri mezzi e l’altruismo solidale. Inoltre mostra la lotta per la sopravvivenza e il coraggio nell’affrontare le proprie paure e aiutare il proprio vicino.
Ogni personaggio rispecchia i diversi aspetti umani, sono l’umanità nel bene e nel male. Il regista è riuscito appieno a dare il senso dell’umanità attraverso esseri che non sono affatto umani, ha realizzato le sue creature con alcune parti di oggetti, accessori, rimasugli e gli ha dato la possibilità di tenere dentro di sé i loro averi, roba raccattata in giro.
N 9 possiede una cerniera sulla pancia che gli consente di immettervi piccole cose. Sono piccole creature fatte di tanti piccoli rottami trovati qua e là e ognuno di questi oggetti rappresenta delle peculiarità personali del relativo personaggio.
N 1 ha un mantello rosso che gli conferisce la posizione di leader del gruppo, che si è preso da solo, per esempio.
Proprio i loro aspetti umani sono la chiave del mistero di come siano state create e da dove siano venute, che è una delle domande che l’uomo si pone da millenni, ovvero il senso della vita. Chi è che almeno una volta non si è fatto o ha posto ad altri questo quesito? Nel film n 9 giunge, nell’epilogo, ad ottenere la sua risposta, ma qualcosa di più grande e immenso gli si prospetta davanti una volta risolto il problema: il futuro, e spetta a ogni singolo individuo decidere cosa fare del proprio futuro e quindi del dono della vita, un infinito ventaglio di opportunità sono lì ad attendere 9, come tutti noi.
Gli occhi di n 9 rappresentano lo sguardo dello spettatore. N 9 è nella stessa condizione di ignoranza dello spettatore, ignaro di cosa sia accaduto prima e chi siano quelle creature, Shane Acker li porta insieme per mano alla scoperta del mondo da lui creato in un’ immersione totale. Ci si lascia portare volentieri in questo universo affascinante e pulsante, come se ne vedono pochi.
Tim Burton, qui uno dei produttori, è rimasto folgorato dal mondo creato da Acker, “un universo creato nel dettaglio e assolutamente splendido, tanto da colpire lo sguardo non solo visivamente, ma anche dal punto di vista emotivo”.
Il regista ha immaginato un personaggio innocente e pronto a rischiare la vita per i suoi fratelli e per loro ha scelto un mondo realistico nel quale farli vivere, con i resti del passato e nuove forme di vita che da esso prendevano forma.
Per la realizzazione del paesaggio, Acker si è ispirato alle fotografie delle città europee distrutte dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
La sceneggiatrice Pamela Pettler, che ha collaborato più volte con Burton, è stata scelta per collaborare con Acker ad espandere il cortometraggio, che tra le altre cose è stato candidato agli Oscar 2004.
In effetti molta cura è stata data ai vari aspetti tecnici, oltre a quelli emotivi, del film.
La luce è molto più teatrale che cinematografica e il regista ha utilizzato molto il buio per accentuare l’effetto che voleva imprimere alla pellicola. Il montaggio non è frenetico e ogni movimento che attua la macchina da presa ha una ragione specifica, per sottolineare, enfatizzare ed esprimere emozioni.
Gamma dei colori utilizzati è molto ristretta, ma ciò non vuol dire che il film non sia colorato: i cieli sono rosa e la polvere è rossa in contrapposizione al paesaggio grigio.
I personaggi sono stati disegnati prima a mano sulla carta, poi realizzati con la creta e solo alla fine sono stati inseriti nel computer, prendendo la forma che hanno sullo schermo.
Un ruolo importate lo ricopre l’alchimia e per realizzarla, integrandola con la storia, il regista e la sua squadra si è ispirato al genio immortale di Jules Verne e ai mondi che ha creato nei suoi libri, che con la sua immaginazione è stato un anticipatore dei nostri tempi.
Per Acker gli animatori possiedono grande valore tanto quanto gli attori, perché se questi ultimi curano i dettagli dei dialoghi, i primi si occupano della performance di un personaggio, di ogni piccola smorfia o caratteristica fisica e dei movimenti.
Negli Stati Uniti è uscito in sala in una data che ha come referente il numero nove, ovvero il 09-09-2009 e ha ottenuto un clamoroso successo di pubblico.
L’intento del cineasta è stato quello di portare lo spettatore nel suo mondo, cercando di mettergli nell'animo l’umanità del suo protagonista, insieme a tutti gli altri, in un’atmosfera la più reale possibile e credibile. Portarlo a vivere un’avventura straordinaria, lasciandolo con la voglia di riviverla ancora e ancora.
Il film purtroppo non sarà distribuito in sala in Italia, ed è un gran peccato, ma è già disponibile in DVD e Blue-ray distribuito dalla Universal Pictures.
9 è un film coinvolgente, come ce ne sono pochi, a tutti i livelli. È un buon investimento, ogni centesimo speso.
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