A scanner darkly – Un oscuro scrutare
USA: 2006. Regia di: Richard Linklater Genere: Animazione Durata: 99'
Interpreti: Keanu Reeves, Robert Downey Jr., Winona Ryder, Woody Harrelson, Rory Cochrane, Dameon Clarke, Marco Perella
Sito web: www.warnerbros.com/ascannerdarkly
Voto: 7
Recensione di: Daniele Mancuso
Quanta film, libri, dossier sono stati dedicati alla droga, fenomeno più vivo che mai, soprattutto negli ultimi tempi?
Gli appassionati di letteratura e fantascienza però ricorderanno il romanzo di Philip K. Dick Un oscuro scrutare, apparso verso la fine degli anni 70’. Lo scritto fu acclamato da critica e pubblico, e decantato come uno dei migliori romanzi alla droga. Poteva mancare la trasposizione cinematografica di un capolavoro del genere? Ovvio che no, e infatti il regista Richard Linklater, assieme a personaggi del calibro di Keanu Reeves, Wynona Rider e Robert Downey jr, sfornò il film basato sull’omonimo romanzo. Le vicende sono ambientate in California, e il protagonista, Fred Actor, coabita con un gruppo di smidollati assuefati dalla sostanza M, una letale droga in grado di “scindere” i due emisferi celebrali del cervello, separando sentimenti e emozioni dalla parte razionale della mente. In realtà Fred è un poliziotto infiltrato che deve sorvegliare Barris, il trafficante di droga con cui vive; durante i rapporti poi alla stazione polizia Bob (il reale nome di Fred) indossa una speciale tuta in grado di far assumere a chi la indossa milioni di fisionomie differenti, confondendole e mescolandole tra loro in modo da rendere impossibile l’identificazione dell’indossatore. Tale espediente viene utilizzato anche dai colleghi di Bob, in modo che nessuno possa spifferare sull’identità degli infiltrati. Sfortunatamente il povero Fred/Bob finirà per diventare dipendente dalla sostanza M, e comincerà a perdere il contatto con la realtà, non sapendo più distinguere il falso dal vero. Un vero e proprio smarrimento che poterà il malcapitato in una comunità di recupero in Messico, dove poi verrà a galla tutta la verità.
Quello che colpisce a primo impatto della pellicola è la particolare tecnica del rotoscope, in grado di fornire connotazioni cartoon a un filmato reale. Una tecnica efficace, che coinvolge fin da subito nell’atmosfera del film, il quale, tra situazioni buffe, deliranti dialoghi filosofici e crisi d’astinenza oscilla tra il tragico e il comico. Tutto questo calderone lascerà lo spettatore disorientato, ma l’intento del regista è proprio questo: far immedesimare chi guarda il film nella mente di Fred/Bob, sempre più confuso, debole e non in grado di connettere: una vera discesa verso l’inferno, rappresentata dalla comunità di recupero messicana.
Nonostante gli eventi si dipanino in maniera lenta e a tratti sia un po’ difficoltoso stare appresso alle strampalate vicende, A scanner darkly resta un titolo di grande interesse, dotato di una profondità non indifferente e che lascia lo spettatore arricchito. Aggiungendo un cast d’eccezione, con un ottimo Keanu Revees calato alla perfezione nella parte, il film di Linklater è assolutamente consigliato
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