Il Gatto con gli Stivali
Titolo originale: Sherlock Holmes: A Game of Shadows
USA: 2011. Regia di: Chris Miller Genere: Animazione Durata: 90'
Interpreti: (Voci) Antonio Banderas, Salma Hayek, Billy Bob Thornton, Zach Galifianakis, Amy Sedaris, Walt Dohrn, Zeus Mendoza
Sito web ufficiale: www.pussinbootsthemovie.com
Sito web italiano: www.ilgattoconglistivali-ilfilm.it
Nelle sale dal: 16/12/2011
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Avventuroso
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Sarebbe dovuto accadere prima o poi, molti lo stavano aspettando, da quando ha fatto la sua comparsa in “Shrek 2”: un film che fosse tutto sul Gatto con gli Stivali.
Il carisma e la simpatia di questo personaggio avevano bisogno di uno spazio tutto loro in cui manifestarsi appieno. I realizzatori hanno deciso che fosse il momento più opportuno per raccontare la sua storia, una storia che potesse rispondere alle domande del pubblico.
Gatto è considerato un fuorilegge che vuole, però, riabilitare il suo nome.
Dopo tanto tempo incontra il suo ex-amico d’infanzia Humpty Dumpty, che gli propone di trafugare i fagioli magici dalle grinfie dei due loschi figuri, Jack e Jill. L’obiettivo è raggiungere un luogo al di là delle nuvole dove vive una papera che depone uova d’oro.
L’avventura in cui si vanno a cacciare sarà irta di pericoli. Riusciranno nell’impresa?
Ciò che rende unico Gatto, oltre agli stivali, al cappello e alla spada, è la forte personalità e la voce profonda. È una voce da vero uomo, da macho e latin lover, non quella che ci si potrebbe aspettare da un micio.
Una componente comica scaturisce, infatti, dall’accostamento della figura minuta del gatto alla sua voce vigorosa.
Il personaggio delineato da Miller e dalla sua squadra è un eroe romantico, leggendario, con uno spiccato senso dell’onore e della lealtà, che aiuta coloro che sono in difficoltà.
In molte situazioni Gatto sembra essere un personaggio uscito da uno spaghetti western di Sergio Leone.
In effetti ci sono diversi riferimenti ai film di Leone: dalle inquadrature al tono del film, ma anche a Zorro e se ne possono trovare degli altri. Sono tutte attinenze messe egregiamente al servizio del protagonista e della storia.
Quella raccontata dal regista Chris Miller è una storia avventurosa e divertente, piena di allegria e comicità, ma si parla anche di fratellanza e di redenzione, due tematiche molto vicine sia ai grandi che ai piccini. È una storia dalla quale si può assimilare molto con leggerezza.
I bambini possono comprendere il rapporto fraterno che lega Gatto ad Humpty, due individui diversi che si sentono affini, che vivono il loro sentirsi fratelli in maniera naturale. Un altro aspetto messo in evidenza è la capacità di perdonare di un individuo, cosa che il nostro eroe riesce a fare.
La voce di Gatto è quella di Antonio Banderas, che lo ha doppiato in italiano, in inglese e in spagnolo, conferendo versioni uniche e irrepetibili, con delle peculiarità differenti per ognuna.
A dare la voce alla controparte femminile, Kitty Zampe di Velluto, è Salma Hayek, nella versione inglese, che ha saputo coniugare la femminilità alla determinazione della gatta, che è una dura, agile e veloce come un maschio.
Per i due attori è il quinto film insieme.
Per ciò che riguarda l’ambientazione, la produzione e il regista non si sono voluti allontanare troppo dal visivamente conosciuto mondo di Shrek, dove lo spettatore ha incontrato Gatto per la prima volta.
Tuttavia quello in cui il gatto con gli stivali vive ha differenze sostanziali, ma ricorda il suddetto per l’atmosfera e il disegno.
Il mondo di Gatto è un luogo caldo, accogliente e in cui prevalgono i colori primari e molto vivaci.
In “Il Gatto con gli Stivali” c’è avventura, azione, commedia, romanticismo, comicità e un tono fiabesco che lo pervade. I realizzatori hanno giocato con diverse fiabe trasformandone i personaggi nella misura in cui servivano allo sviluppo della storia.
Nelle sequenze d’azione è presente un senso d’eccitazione e di pericolo riscontrabile nel cinema western.
Nell’appassionato passo a due tra Gatto e Kitty si possono riscontrare più di uno stile: dal flamenco ai balli latini. Ai passi di danza si è voluto dare una parvenza più vicina alla realtà e per ottenere dei movimenti reali, la squadra degli effetti speciali ha utilizzato la motion-capture, per catturare le movenze dei ballerini in carne e ossa.
Questa sequenza è tra le più belle del film.
Ci sono voluti quattro anni per portane a compimento “Il Gatto con gli Stivali”, il lavoro è stato lungo e certosino e il film ne ha guadagnato. È un film ricco sotto molti punti di vista, Gatto cattura le simpatie dello spettatore dal primo istante, portandolo nel suo mondo e allietandolo per tutta la sua durata.
È il perfetto film di Natale e lo si può gustare tutto l’anno.
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