Titolo: La collina dei papaveri
Titolo originale: Kokuriko-Zaka Kara
Giappone: 2011. Regia di: Goro Miyazaki Genere: Animazione Durata: 91'
Interpreti:Masami Nagasawa, Junichi Okada, Keiko Takeshita, Yuriko
Ishida, Rumi Hiiragi. «continua Jun Fubuki, Takashi Naito, Shunsuke
Kazama, Nao Omori, Teruyuki Kagawa
Sito web ufficiale: www.kokurikozaka.jp
Sito web italiano: www.luckyred.it/lacollinadeipapaveri
Nelle sale dal: 06/11/2012
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Commemorativo
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Presentato allo scorso Festival Internazionale del Film di Roma, esce al cinema La collina dei papaveri, ultima opera dello studio Ghibli, diretta da Myazaki figlio – Goro - e scritta dal famoso Hayao, suo padre. Evento unico che avrà luogo il 6 Novembre, La collina dei papaveri sarà proiettato in cento sale, il cui elenco è disponibile online sul sito www.luckyred.it/lacollinadeipapaveri .
Il secondo lungometraggio di Goro Myazaki è una storia d’amore tra due liceali che si affacciano all’età adulta. Sullo sfondo il Giappone del 1963, quello del boom economico, che si prepara ad ospitare le Olimpiadi e che fa dei suoi studenti una nuova generazione che sappia dar vita ad un nuovo paese. Umi e Shun si conoscono, si piacciono, si innamorano, ma vengono a conoscenza di un evento legato al loro passato che cambierà le cose.
Nel frattempo, si battono per salvare il Quartier Latin, un antico edificio dove gli studenti si ritrovano per parlare di filosofia, leggere i classici della letteratura e fare esperimenti di chimica.
Il passato è la base su cui costruire il futuro: questo il fulcro del film. Tema certamente ostico per i più piccoli, che fa della Collina dei papaveri un bel film di animazione per ragazzi già grandi, che possano capire i cenni storico-culturali della vicenda e soprattutto l’importanza della propria memoria storica.
A livello di immagine, spiccano i colori nitidi e vivaci che richiamano certa pittura del XIX secolo. Lo stile dello studio Ghibli è perfettamente riconoscibile e testimonia una cultura e un modo di fare cinema di animazione ben lontani dagli studios hollywoodiani e dalle loro avanzatissime tecniche digitali.
La storia d’amore che racconta La collina dei papaveri è profonda e commovente: ne accentuano la malinconia i suggestivi brani musicali che una dolce voce di donna canta in giapponese e che si adattano di volta in volta alle situazioni narrate.
Non mancano canti popolari che inneggiano alla nazione e al suo popolo e che testimoniano la cultura di un paese così lontano e così variopinto come il Giappone.
Un film interessante sotto molti punti di vista: certamente un’opera diversa da quelle che ci hanno abituati a vedere la Disney o la Dreamworks, tanto per fare un esempio.
Consigliato a chi ama i manga e a chi vuole vedere qualcosa di realistico e nostalgico.
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