Titolo: Le 5 Leggende
Titolo originale: Rise of the Guardians
USA: 2012. Regia di: Peter Ramsey Genere: Animazione Durata: 90'
Interpreti: Voci Chris Pine, Hugh Jackman, Jude Law, Alec Baldwin, Isla Fisher
Sito web ufficiale: www.riseoftheguardians.com
Sito web italiano: www.le5leggende-ilfilm.it
Nelle sale dal: 29/11/2012 (Roma 2012)
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Ilaria Mutti
L'aggettivo ideale: Sorprendente
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Ma chi è Babbo Natale? Ha un passato? E ha fatto qualcosa di diverso prima di diventare il personaggio più desiderato dai bambini di tutto il mondo?
Questa domanda se la pose, quasi all’improvviso, alcuni anni fa William Joice, uno dei più noti scrittori, fumettisti, registi del mondo della letteratura e dei film per ragazzi.
Cominciò a chiedere in giro, ma nessuno era in grado di rispondere alla sua domanda.
In realtà Babbo Natale, così come altri amatissimi personaggi delle fiabe americane, la Fata del Dentino, Sandman, il Coniglio di Pasqua, Jack Frost e l’Uomo Nero, si presentavano tutti senza back ground. Ci pensò allora Joice a restituirgliene uno, cercando di reperire tutto il pochissimo materiale che trovò in giro e cominciando a scrivere e a disegnare i personaggi, a creare insomma la loro mitologia.
Babbo Natale, al secolo Nicholas St North, era all’inizio un fiero guerriero cosacco tatuato, che brandiva la spada, finchè non gli si rivelò la sua missione di protettore dei bambini contro l’Uomo Nero (Pitch Black) che turbava i loro sogni e le loro notti.
Anche l’Uomo Nero (la leggenda 5+1) ha la sua storia, che è quella di un bambino emarginato e solitario, che si vendica diventando cattivo.
E così uno dopo l’altro tutte le leggende hanno ritrovato il proprio passato e il proprio personaggio fra la penna e la matita magica di Joice.
Il coniglio di Pasqua, Bunnymund è l’ultimo di un’antica razza di giganti, guerrieri - coniglio sacerdoti, che proteggono la vita.
Lui protegge la primavera, la speranza e la crescita delle piccole uova di Pasqua che poi consegnerà, creandosi appositi tunnel magici attraverso i quali corre per tutto il mondo.
La Fata del dentino, mezza umana e mezza colibrì con le bellissime ali verdi e turchesi corre dai bambini, lasciando doni e raccogliendo dentini che poi va a conservare e ordinare nella sua biblioteca.
Sandman,Sandy è colui che costruisce i sogni buoni e li porta di notte ai bambini.
E’ un personaggio dolce e silenzioso, che comunica solo attraverso i sogni, visibili sopra la sua testa.
E infine c’è Jack Frost, il libero, sfrenato ragazzo dell’inverno, il cui unico scopo è quello di gettare palle di neve, appannare le finestre di ghiaccio e chiudere le scuole per il gelo.
E così da queste storie, nasce il film in 3D, prodotto dalla Dreamwork Animation.
”Tutto nel film è stato ispirato all’originale mitologia di Joice che è fantastica, magica e potente,”- ha detto lo scenografo Patrick Hanenberger,- ma poi il film si è dato una sua identità, separata da quella letteraria.” Ne è venuta fuori la storia dell’alleanza delle “5 leggende” che devono allontanare dal mondo il cattivo Pitch Black, tornato per trasformare in incubi i sogni dei bambini e togliere la speranza al mondo.
Un film,come “Le 5 Leggende”, che si avvale della fotografia di Roger Deakin e della consulenza straordinaria di Guillermo del Toro, nasce è il caso di dirlo, tecnicamente perfetto. Peter Ramsey, il regista, forte della sua eredità di film come “Indipendence day e “L’incredibile Hulk,” è riuscito a fare un vero film d’azione, epico, avventuroso, denso di colpi di scena e soprattutto con personaggi veri, ben caratterizzati, spesso ironici e competitivi fra di loro, ma soprattutto ben lontani dagli stucchevoli stereotipi di tanti film per ragazzi.
Il 3D è stato uno strumento di grande forza per raccontare questa storia che è indubbiamente affidata alla fantasia, anche se in continuo movimento verso la realtà, nell’intento espresso di dare la massima veridicità ai personaggi.
C’è da dire anche che il 3D non è stato usato come un normale mezzo di animazione, ma soprattutto per sviluppare le intrinseche potenzialità del mezzo nel creare quei bellissimi affreschi che sono i grandi paesaggi del film e differenziare i singoli personaggi dando loro, secondo i casi, connotazioni fantastiche o di grande realismo, che li rendono unici.
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