Titolo: Lupin III: Il castello di Cagliostro
Titolo originale: Rupan sansei: Kariosutoro no shiro
Giappone: 2007. Regia di: Hayao Miyazaki Genere: Animazione Durata: 100'
Interpreti: (voci): Roberto Del Giudice (Lupin), Sandro Pellegrini (Jigen), Antonio Palombo (Goemon), Alessandra Korompay (Fujiko), Rodolfo Bianchi (Zenigata)
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Nelle sale dal: 06/07/2007
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Suggestivo
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“Lupin III – Il Castello di Cagliostro” è il secondo lungometraggio dedicato al ladro gentiluomo, dopo “Lupin III – La pietra della saggezza” (1978) di Soji Yoshikawa.
È del 1979 e rappresenta l’esordio alla regia cinematografica dell’immenso Hayao Miyazaki, che precedentemente dirige diversi episodi (7, 8, 10, 11, 13-23) della prima serie televisiva “Le avventure di Lupin” e successivamente due episodi (145 e 155) della seconda serie.
Il film è disponibile in una versione rimasterizzata in Blu-ray Alta Definizione, distribuito dalla Yamato Video e CG Home Video, per godersi al massimo un film che ha fatto epoca, considerato una delle pietre miliari di Miyazaki e uno dei più bei film di Lupin.
Lo si può ben definire un piccolo capolavoro non solo per il tratto che Miyazaki ha saputo imprimere, ma anche per l’inventiva della narrazione e degli escamotage, ai quali Lupin ricorre per superare gli ostacoli che via via si mettono sulla sua strada.
Miyazaki mostra la sua impronta inconfondibile che si ritrova già in “Conan il ragazzo del futuro” (1978) e nei successivi “Nausicaä della Valle del Vento” (1984) e “Laputa – Castello nel Cielo” (1986), per esempio.
È un film ricco di suggestioni, di divertimento – e questo è indubbio quando c’è quello scavezzacollo di ladro – di poesia, di paesaggi bellissimi e di principesse in pericolo, ma soprattutto di un tesoro ghiotto da rubare.
Dopo un colpo al Casinò, Lupin e Jigen si ritrovano per le mani solo denaro falso. L’uomo decide di recarsi a Cagliostro, luogo da dove proviene quel denaro. Si imbatte per caso in una sposa, in fuga da dei loschi figuri. Mentre tenta di aiutarla scopre che nascosto nel castello c’è un tesoro di immenso valore.
Il conte di Cagliostro farà di tutto per fermarlo. Riuscirà Lupin a salvare la sposa e impossessarsi del bottino?
Lupin III sembra essere nato per gli inseguimenti in macchina e qui non mancano di certo. Quello che apre il film, dopo i titoli di testa, è semplicemente entusiasmante, possiede un ritmo incalzante – come del resto tutto il film – e l’azione non dà il tempo di rifiatare, degna delle migliori scene d’azione hollywoodiane.
A riguardo, Steven Spielberg, durante la proiezione del film a Cannes, ha applaudito proprio questa sequenza per quanto l’avesse colpito. Questo avveniva nel 1980, eppure ancora oggi crea lo stesso effetto.
In questa pellicola, poi, si riscontrano già gli elementi tecnologici e futuristici tanto cari a Miyazaki nei primi lavori. Il castello esternamente sembra quello delle fiabe, con i tetti blu/azzurri e a punta (che possono anche ricordare quelli del logo animato Disney), al suo interno, invece, nasconde una miriade di marchingegni.
Altra peculiarità, presente in tutti (o quasi) i suoi film, sono le macchine volanti.
Qui ne fa capolino una che è un combinazione tra elicottero e aereo.
Questa costante dimostra l’amore per il volo dell’autore, passione nata in giovane età. In “Porco Rosso” il protagonista si muove da un posto all’altro col suo fidato aereo, che diventa simbolicamente un’estensione del suo corpo, solo per citare l’esempio più lampante.
Hayao Miyazaki riesce a mescolare ogni elemento a sua disposizione con abilità, rendendo il film una di quelle opere che non ci si stanca mai di rivedere. L’innata simpatia del protagonista e le molteplici situazioni rischiose da affrontare fanno il resto. Assolutamente imperdibile per gli amanti di Lupin, per quelli di Miyazaki e per tutti i curiosi, che non lo hanno ancora scoperto.
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