Planet 51
Titolo originale: Planet 51
USA: 2009 Regia di: Jorge Blanco Genere: Animazione Durata: 100'
Interpreti: (voci): Luca Ward, Alessandro Tiberi, Corrado Conforti, Rodolfo Bianchi, Vittorio stagni
Sito web: www.sonypictures.com/movies/planet51
Nelle sale dal: 20/11/2009
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Esilerante
Planet 51 è il primo progetto degli Ilion Animation Studios, creati nel 2002, per diventare il punto di riferimento nella creazione e produzione di film d’animazione a livello mondiale.
Le difficoltà nel dare vita a questo progetto non sono mancate, sia a livello creativo che tecnologico, tuttavia il risultato è straordinario, per originalità del racconto, per i personaggi spassosi e le battute fulminee ed esilaranti, senza dimenticare numerose citazioni cinematografiche poste in chiave comica, veramente deliziose.
Planet 51 è un pianeta abitato da alieni verdi, che vivono una vita tranquilla, unica paura della popolazione è l’invasione da parte degli umani. Lem è un ragazzo di 16 anni giudizioso e che segue le regole e una volta finito il liceo si vede già lavorare nell’Osservatorio cittadino. Il suo desiderio più grande, però, è uscire con Neera, la sua vicina di casa, della quale è infatuato. Un giorno proprio nel suo giardino atterra un’astronave aliena, il portellone si apre e scende un astronauta, Chuck, che fissa al suolo la bandiera americana, credendolo un pianeta disabitato. Quale sorpresa quando voltandosi vede molti occhi che lo fissano. L’allarme dell’invasione si propaga e l’uomo scappa nascondendosi nell’Osservatorio, dove Lem lavora part time. Inizialmente impaurito, Lem decide di aiutare Chuck a riprendere il controllo della sua astronave prima che, all’ora stabilita, riparta per la Terra senza di lui. Più facile a dirsi che a farsi, tutta la città è mobilitata, riusciranno i nostri eroi a uscire da questo guazzabuglio?
Planet 51 non è solo un fenomeno cinmematografico, molte sono le curiosità e gli approfindimenti sui personaggi che si possono trovare in libreria. Sono usciti, infatti, sei libri della De Agostini, rivolti espressamente ai bambini di tutte le età.
Jorge Blanco e i suoi collaboratori dopo aver esaminato una lunga lista di idee hanno scelto quella degli omini verdi che vivono nel terrore di una possibile invasione umana. Per dare corpo alla sceneggiatura è stato chiamato Joe Stillman, già co-creatore di Shrek.
Un’altra idea attraente è stata quella di ambientare la vita del pianeta negli anni ’50, questo perché nell’America degli anni ’50 la fantascienza occupava un ruolo di primo piano nelle vite degli americani, tanto che, grazie ai film che uscivano in quel periodo sulle invasioni aliene e i film di spionaggio, l’americano medio si era persuaso che anche dietro il proprio vicino di casa si potesse nascondere una spia o un sabotatore.
Il tema che sta alla base del film è l’ostilità verso culture differenti, data soprattutto dalla paura e dall’ignoranza di ciò che non si conosce, del diverso, dello straniero. Tema molto attuale, che permea tutte le città cosidette civilizzate e industrializzate, creando una paranoia collettiva che porta alla sfiducia e al rifiuto, non all’accoglienza.
Il percorso interiore che Lem sviluppa nel racconto lo porta a trovare nel diverso un vero amico, perché ha imparato a conoscerlo e, soprattutto, ad ascoltarlo, cosa rara.
L’amicizia che i vari personaggi nutrono tra loro fa in modo che Chuck venga aiutato, Lem è circondato da amici sinceri che si mettono a disposizione senza che gli si venga chiesto, perché conoscono il loro amico e si fidano del suo giudizio e poi perché fanno anche loro amicizia con l’astronauta.
Per ciò che riguarda la realizzazione di un mondo che potrebbe già esistere nell’immaginario collettivo, si è deciso di adottare un estetica tondeggiante per gli edifici e le case, le macchine sono delle Cadillac a forma di disco volante e gli oggetti sono caratterizzati da una piccola zona circolare che si trova generalmente in un angolo del medesimo, un esempio lo sono i fumetti che Eckle legge voracemente.
Un altro aspetto particolare lo si è dato al cibo, che fluttua e risplende. Il regista ha voluto rendere omaggio al film “Cocoon” (1985) di Ron Howard, in cui gli alieni possedevano un’energia interiore che brillava, ma non solo, ci sono diverse citazioni cinematografiche, in alcuni casi può essere la colonna sonora come quella di “2001: Odissea nello spazio” (1968) di Stanley Kubrick, o l’immagine più famosa del film “ET – L’Extra Terrestre” (1982) di Steven Spielberg o una scena in particolare di “Cantando sotto la pioggia” (1952) di Gene Kelly e Stanley Donen e non finiscono qui.
Questo è un motivo in più, se non bastassero le trovate umoristiche, per attrarre anche un pubblico adulto, nostalgico e appassionato.
Jorge Blanco ha realizzato un film originale, divertente, con un sacco di idee nuove, senza tralasciare i sentimenti e una morale che faccia riflettere i grandi e imparare ai più piccoli.
Planet 51 è un film da non lasciarsi scappare.
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