Titolo: Porco Rosso
Titolo originale: Kurenai no buta
Giappone: 1992. Regia di: Hayao Miyazaki Genere: Animazione Durata: 94'
Interpreti: (Voci) Shûichirô Moriyama, Tokiko Kato, Sanshi Katsura, Tsunehiko Kamijô, Sanshi Katsura, Akemi Okamura
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 12/11/2010
Voto: 8,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Svolazzante
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“Porco Rosso” (Kurenai no buta, 1992) è il sesto lungometraggio scritto e diretto dal notevole Hayao Miyazaki, uscito nelle sale giapponesi il 18 luglio 1992.
In Italia si è dovuto aspettare un po’ ed esattamente fino al 12 novembre 2010. Diciotto anni sono lunghi, ma grazie alla volontà della Lucky Red oggi è disponibile in Dvd ed è reperibile – come tutti i suoi lavori pubblicati finora – su www.dvd-store.it (Il portale dei collezionisti di cinema).
Fin da piccolo Hayao Miyazaki nutre la passione per il volo. La fabbrica di componenti per aerei del padre gli ha permesso di stare a contatto con le macchine volanti, riversando poi quest’amore nell’animazione. Nei suoi lavori si incontrano spesso aerei di ogni forma e grandezza, da “Conan, il ragazzo del futuro” alla sublimazione in “Porco Rosso”.
Questo film è tutto fondato sul volo, sulla passione del protagonista per il suo idrovolante e per la sua professione.
Marco Pagot, aviatore dell’aeronautica italiana, ha partecipato alla Prima Guerra Mondiale.
In seguito a un misterioso incidente si trasforma in un maiale dalle sembianze umane e diventa un cacciatore di taglie - quelle poste sui Pirati dell’aria - a bordo di un idrovolante rosso fuoco.
Miyazaki racconta questa storia con una ventata di epicità, tratteggiando un mondo dominato dall’avventura, dai combattimenti leali, da un romanticismo ‘d’altri tempi’, in cui la realtà si mescola alla magia senza darlo avvedere, la parola chiave per Miyazaki è: naturalezza.
La soave colonna sonora è composta dal collaboratore di vecchia data di Miyazaki, Joe Hisaishi. Il nome del protagonista e della proprietaria del locale sul Mar Adriatico è un omaggio ai fumettisti italiani Nino e Toni Pagot, i cui figli Marco e Gina ‘Gi’ Pagot hanno lavorato insieme a Miyazaki realizzando la serie animata “Il fiuto di Sherlock Holmes”.
Nell’opera del cineasta si riscontra un’alternanza che vede come protagonisti gli adulti e i bambini. In “Porco Rosso” c’è la presenza esclusiva degli adulti, fatta eccezione di un gruppetto di simpatiche bambine che sono di scena nei primissimi minuti. Tuttavia la maturità di Marco è smorzata dal fatto che sia un maiale, andando incontro alle simpatie dei più piccoli.
Qui Miyazaki sottolinea che il fascino non dipende dalla bellezza di un individuo: il maiale piace alle donne per il modo di porsi e per la sua virilità, raffigura l’eroe. Lo si nota in primis quando entra nel locale di Gina, dove un paio di signore gli rivolgono sguardi e parole sdolcinate. Poi viene maggiormente accentuato dall’infatuazione che Fio, la nuova progettista del suo velivolo, ha per lui.
Altro aspetto ricorrente è che la figura dell’antagonista dell’eroe miyazakiano non è poi realmente cattiva.
In “Porco Rosso” tanto l’americano Curtis quanto il capo dei Pirati dell’aria – a tempo debito – dimostrano di avere delle sensibilità non da poco. Inoltre esprimono, in più di un’occasione, ilarità, rivestendo il lato buffonesco della storia.
Le storie raccontate per immagini da Hayao Miyazaki contengono una poesia, che il maestro sa infondere in maniera talmente naturale e innata, che avvolge lo spettatore di tutte le età in un abbraccio fino all’epilogo.
Non c’è un suo film che non sappia regalare emozioni davvero speciali.
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