Titolo: Principessa Mononoke
Titolo originale: Mononoke Hime
Giappone: 1997. Regia di: Hayao Miyazaki Genere: Animazione Durata: 150'
Interpreti: (Voci) Billy Crudup, Billy Bob Thornton, Minnie Driver, John Di Maggio, Claire Danes. «continua John De Mita, Jada Pinkett Smith, Gillian Anderson, Keith David, Corey Burton, Tara Strong, Sherry Lynn, Marnie Mosiman
Sito web ufficiale: www.princess-mononoke.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 08/05/2014
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Evocativo
Scarica il Pressbook del film
Principessa Mononoke su Facebook
Dal 8 al 15 maggio 2014 la Lucky Red porta in sala “Principessa Mononoke”, una chicca imperdibile per tutti gli estimatori di Hayao Miyazaki e per coloro che amano i film d’animazione. Pellicola del 1997, “Principessa Mononoke” (lett. Principessa Spettro) è arrivata per la prima volta in Italia nel 2000, oggi viene presentata con un doppiaggio nuovo di zecca.
Il giovane principe Ashitaka, futuro capo di una piccola tribù, è obbligato dalle circostanze a uccidere un cinghiale posseduto da una divinità maligna. Nel fare questo però rimane ferito ad un braccio e colpito da una maledizione.
Dovrà mettersi in viaggio per trovare il modo di neutralizzarla.
Durante il suo cammino incontra una ragazza accompagnata da lupi, San, che scoprirà essere la principessa spettro, chiamata così dalla comunità di fabbri dove si fermerà. La leader Madame Eboshi è intenzionata a uccidere il Dio-Bestia, che regna sul mondo animale e vegetale e mantiene l’equilibrio naturale. San e Ashitaka faranno di tutto per fermarla.
Ciò che Miyazaki ha creato è un mondo che riporta all’epica dei samurai con una storia complessa e adulta, raccontando la brutalità della guerra e uomini avidi, ambiziosi e spietati, che non rispettano la Natura e questa si rivolta loro contro.
In “Principessa Mononoke” la natura partecipa alla storia, Miyazaki la descrive come viva, permettendo agli animali di parlare ed esprimere il loro sentire.
L’autore ha voluto dar voce all’eterno conflitto tra la Natura e l’essere umano, che industrializzandosi sempre di più la fa morire lentamente, ma inesorabilmente.
Il film vuol far riflettere su quanto la natura sia indispensabile per la vita umana, evitando tuttavia di tratteggiare personaggi interamente malvagi o senza macchia.
Se da un lato gli uomini cercano di accaparrarsi un territorio ‘naturale’ perché spinti al limite della sopravvivenza, dall’altra gli animali, dopo le tante battaglie combattute per proteggere quel territorio, sono rabbiosi e vogliosi di uccidere.
“Nel film abbiamo messo in scena l’odio, ma solo per mostrare che ci sono cose più importanti. C’è una maledizione, ma solo perché volevamo mostrare la gioia della salvezza. Cosa ancora più importante mostriamo come un ragazzo e una ragazza arrivino a comprendersi, e come la ragazza mostri il suo cuore al ragazzo” ha spiegato Miyazaki.
Inoltre viene dato spazio e voce ai lavoratori, siano essi fabbri, braccianti, minatori, membri di una comunità che lotta per sopravvivere, quelli che difficilmente vengono ascoltati.
I disegni, i colori, l’animazione, la storia e i suoi contenuti sono di eccelsa fattura per un film che è stato campione d’incassi in Giappone e ora è uno dei film di Miyazaki più amati al mondo.
In Giappone si è posizionato al terzo posto come film d’animazione più popolare ed è presente nella classifica - stilata dalla rivista Empire - de “I 500 Migliori Film della Storia”.
Ci sono voluti tre anni per realizzare la pellicola e 144.000 disegni fatti a mano, un 10% dei quali generato al computer.
In questa occasione, infatti, Miyazaki ha utilizzato la tecnologia digitale per creare sequenze tridimensionali (come i riccioli a forma di serpente che spuntano dal corpo del dio-demone, per esempio).
Molto bella ed evocativa è la musica composta da Joe Hisaishi, e non mancano quelle atmosfere così tipicamente miyazakiane dove la realtà e la poesia si fondono.
|