Rango
Titolo originale: Rango
USA: 2011. Regia di: Gore Verbinski
Genere: Animazione
Durata: 107'
Interpreti: (Voci) Johnny Depp, Timothy Olyphant, Abigail Breslin, Alfred Molina, Isla Fisher, Ned Beatty, Bill Nighy, Harry Dean Stanton, Ian Abercrombie, Hemky Madera
Sito web ufficiale: www.rangomovie.com
Sito web italiano: www.rango-ilfilm.it
Nelle sale
dal: 11/03/2011
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Vitale
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Il regista Gore Verbinski si cimenta per la prima volta in un film d’animazione e lo fa in una maniera tutta personale, come se si trovasse di fronte ad un qualsiasi altro genere con attori in carne e ossa e una cittadina del vecchio west fatta di polvere e di pistoleri.
Rango è un camaleonte, che trascorre la sua vita in un terrario dalle pareti in vetro e osserva il mondo passargli davanti agli occhi. Improvvisamente si ritrova a vagare nel deserto, fino a quando non arriva nella cittadina di Polvere e per integrarsi nella piccola comunità inizia a raccontare fantastiche storie sul suo conto. Viene proclamato sceriffo dal sindaco, cher lo fa sentire veramente importante.
Quando gli ultimi galloni d’acqua vengono rubati dalla banca, Rango si mette alla ricerca dei banditi.
Ad aiutarlo ci sarà tra gli altri anche Borlotta, la prima lucertola femmina che Rango abbia mai visto, per la quale nutre una particolare simpatia.
L’ambientazione del film rimanda all’iconografia western, con tutti i suoi personaggi e le tematiche tipiche, con l’aggiunta di un tocco del regista. Gli animaletti scelti per interpretare i vari ruoli non sono i soliti che si vedono nei film d’animazione: c’è un armadillo, una lucertola, un serpente a sonagli, una tartaruga e molti altri.
Sono tutti personaggi buffi, bizzarri, non belli, ma a modo loro simpatici ed esprimono il loro carattere appieno, proprio come un essere umano. Nell’arco del film ogni personaggio ha il suo momento di ribalta.
L’intento di Verbinski è stato quello di raccontare una storia che fosse ricca di emozioni, di umorismo, che profumasse di puro western, ma anche irriverente e riflessiva.
Uno dei temi principali che viene sottolineato è la mancanza d’acqua, tema sempre attuale.
L’acqua è vita e sostentamento, dovrebbe essere un diritto per tutti, invece viene controllata da pochi, che ne fanno un business milionario. È ciò che accade a Polvere, dove le riserve d’acqua sono gestite da un sindaco corrotto, che pensa al proprio interesse personale, cedendo la sua comunità per pochi spiccioli.
Si parla dell’avvento del progresso, che inevitabilmente sacrifica il passato, del momento in cui il pistolero, l’eroe solitario vede la sua estinzione.
Rango vuole fortemente essere considerato un eroe, lui che è alla ricerca della propria identità e su questo è stato costruito il film. Il nostro eroe è un animaletto domestico, vissuto da solo, senza avere mai avuto contatti con i suoi simili, ciò che conosce sono i programmi che vedeva alla TV dal suo terrario.
Ha imparato a fare l’attore e quando arriva a Polvere inizia a recitare il ruolo dell’eroe, non è mai se stesso.
Da quest’avventura imparerà ad avere fiducia in se stesso e a mostrare il suo vero io – ed ecco la morale della favola che Verbinski ha voluto diffondere.
Le atmosfere di “Rango” traggono la loro ispirazione dai film di John Ford, Sam Peckinpah, Clint Eastwood, ma anche Tex Avery, i cinefili potranno apprezzare i vari rimandi e tutti gli altri godranno di un film ricco sotto tanti punti di vista.
Le musiche sono potenti, un punto di forza del film, affidate al compositore Hans Zimmer, che ha messo insieme una partitura western intrecciata con musiche scritte dallo stesso Verbinski e con il motivo ricorrente dell’acqua.
Molta cura è stata data nell’utilizzo delle luci: il team di Verbinski ha studiato quale tipo di esposizione luminosa avrebbero avuto i personaggi nel deserto, come se si stesse girando dal vero all’aperto. Il mondo che Gore Verbinski ha ricreato è un ambiente particolareggiato e curato nel dettaglio, tanto che lo spettatore si dimentica per un attimo di guardare un film d’animazione, le atmosfere del film creano una sensazione di realtà, che non è da tutti.
Una cosa insolita per un film d’animazione è il modo in cui il regista ha voluto che si facesse il doppiaggio delle voci dei personaggi: ha posto gli attori insieme su un palcoscenico, vestiti con abiti western e con degli oggetti in mano, registrando non solo le loro voci, ma anche filmando le loro interpretazioni (e chissà che non diventino dei contenuti speciali per il DVD).
“Rango” è un film che ha un cuore e un’anima tali da trasportare lo spettatore in un mondo fatto di una vitalità scoppiettante.
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