Titolo: Ogni cosa è illuminata
Titolo originale: Everything Is Illuminated
USA: 2005. Regia di: Liev Schreiber Genere: Avventura Durata: 106'
Interpreti: Elijah Wood, Boris Leskin, Eugene Hutz, Laryssa Lauret, Jonathan Safran Foer, Jana Hrabetova, Stephen Samudovsky, Ljubomir Dezera, Oleksandr Choroshko, Gil Kazimirov, Zuzana Hodkova, Mikki, Mouse, Robert Chytil, Jaroslava Sochova, Sergei Ryabtsev
Sito web ufficiale: www..warnerbros.com/everythingisilluminated
Sito web italiano: wwws.warnerbros.it/everythingisilluminated
Nelle sale dal: 11/11/2005
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Pina Grimaldi
L'aggettivo ideale: Arguto
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Questa è la storia di Jonathan, un giovane- americano- ebreo-collezionista, che realizza inconsapevolmente un viaggio nel tempo, raggiungendo una città e un’epoca che ri-vivono solo negli oggetti-ricordi conservati da un’anziana donna sopravvissuta alla furia nazista.
Armato di un paio di spessi occhialoni che lo rendono ancora più distaccato da ciò che lo circonda e che celano le sue emozioni, con indosso un marsupio contenente bustine trasparenti per catalogare gli oggetti-ricordi ed una valigia di cartone semivuota, giunge in Ucraina per scoprire le origine di suo nonno.
Mentre il treno è ancora in movimento viene accolto da un ragazzo di Odessa, Alex, insieme ad una piccola banda locale.
Il giovane ucraino- ballerino- aspirante commercialista è accompagnato da suo nonno, che si dichiara cieco ma guida il taxi, e la sua adorata cagnolina “degenerata”, Sammy Davis Junior Junior.
Inizialmente i due hanno in comune solo l’età ma successivamente stabiliscono un legame che supera ogni confine spazio-temporale e che li trasformerà senza volerlo, abbattendo gli stereotipi sugli ebrei e cambiando punto di vista sul passato che come dice all’inizio il giovane di Odessa: “il passato è passato e dovrebbe rimanere sepolto” per poi concludere con una nuova riflessione finale affermando che “ogni cosa è illuminata dalla luce del passato”.
Infatti Alex al termine di questa “rigida ricerca” si è reso conto, con sua grande sorpresa, che le loro vite si sono inevitabilmente intrecciate nel passato, nel presente e nel futuro. Questo bizzarro viaggio on the road ha illuminato i loro occhi ,ora capaci di vedere, e le loro menti, ora capaci di capire.
E' un film dalle sfaccettature drammatiche ma allo stesso tempo divertenti, grazie anche alle strampalate traduzioni del giovane ucraino che chiama la pennichella “Zzz” e requiem”, alle stranezze dell’ americano che usa pacchetti di Marlboro come mancia perché così ha letto in una guida e che viene considerato strambo poiché non mangia la carne e alle musiche (banda gipsy punk dei Gogol Bordello interpreti di “Bublitschki” e “Start Wearing Purple”) che smorzano i toni e i temi di questo splendido film dell’esordiente regista Liev Schreiber, tratto dal libro autobiografico di Jonathan Safran Foer che appare in un cameo proprio come i Gogol Bordello.
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