Titolo: Argo
Titolo originale: Argo
USA: 2012. Regia di: Ben Affleck Genere: Azione Durata: 120'
Interpreti: Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, John Goodman,
Victor Garber, Tate Donovan, Clea Duvall, Scoot McNairy, Rory Cochrane,
Christopher Denham, Kerry Bishé, Bob Gunton, Tom Lenk, Keith Szarabajka,
Christopher Stanley, Barry Livingston, Chris Messina, Michael Parks,
Richard Kind, Zeljko Ivanek, Philip Baker Hall, Michael Cassidy, Taylor
Schilling, Kyle Chandler, Cas Anvar, Adrienne Barbeau, Titus Welliver
Sito web ufficiale: www.argothemovie.warnerbros.com
Sito web italiano: wwws.warnerbros.it/argo
Nelle sale dal: 08/11/2012
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Maestoso
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Teheran 1979; l’ambasciata degli Stati Uniti è assaltata dai rivoluzionari Khomeynisti e tutto il corpo diplomatico venne preso in ostaggio a parte sei funzionari che riescono a rifugiarsi presso la casa dell’ambasciatore Canadese.
Tony Mendez, un esfiltratore della CIA, viene incaricato dal governo americano di riportare a casa i sei diplomatici; per portare a termine quest’operazione Mendez decide di mascherare da troupe cinematografica i sei funzionari, fingendo che siano arrivati sul territorio Iraniano per cercare le location per un film di fantascienza: Argo.
Il mondo della celluloide è pieno, anzi strapieno, di progetti falliti sul nascere oppure in divenire, basti pensare che per quasi due anni Francis Ford Coppola non aveva la garanzia di riuscire a portare a termine il suo capolavoro: “Apocalypse Now“, iniziato e quasi terminato in un vortice di incertezza e di disgrazie. Argo è uno di questi progetti.
Uno di quei progetti che nascono, ma che per loro stessa natura sono già falliti in partenza, perché Argo è un finto film, una sorta di incrocio fra Star Wars e Flash Gordon, con tanto di sceneggiatura e lancio di agenzia con manifesti e un cast di prima qualità, ma senza che abbia la benché minima possibilità di approdare al grande schermo perché al tempo stesso è anche stato un progetto rimasto sotto copertura sino al 1997 quando ne venne svelata l’esistenza al mondo intero.
La pellicola di Ben Affleck, vincitrice di ben tre premi oscar, quale migliore pellicola, sceneggiatura non originale e montaggio, è un inno alla settima arte e un ricordo ancora vivo della storia recente spesso vista, e intravista, attraverso le pagine dei giornali e nelle pieghe di qualche TG nazionale.
Una sorta di meta narrazione sull’importanza della settima arte anche nella vita di persone che con la settima arte non avrebbero nulla a che vedere, a partire da Tony Mendez sino ai sei funzionari USA impantanati nell’inferno di Teheran. Prove maiuscole per John Goodman, nel ruolo del truccatore John Chambers e di Alan Arkin in quello del produttore Lester Siegel.
Alla fine Affleck, alla sua terza prova in cabina di regia, fa centro e confeziona due ore di puro pathos, da vedere per i grandi momenti di tensione che non lasciano mai spazio ad alcun istante di lentezza in una sceneggiatura ben orchestrata.
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