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Titolo: Attacco al potere 2
Titolo originale: London Has Fallen
USA, Regno Unito 2015 Regia di: Babak Najafi Genere: Azione Durata: 100'
Interpreti: Gerard Butler, Morgan Freeman, Melissa Leo, Charlotte Riley, Jackie Earle Haley, Aaron Eckhart, Radha Mitchell, Angela Bassett, Robert Forster
Sito web ufficiale: www.londonhasfallen.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 03/03/2016
Voto: 3
Recensione di: Davide Sorghini
L'aggettivo ideale: Disarmante....
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Diretto da Antoine Fuqua, uscito nel 2013 e costato 70 milioni di dollari, Attacco al Potere è stato un inatteso successo al botteghino, tanto dall'incassare 161,025,640 dollari e 'stroncare' sul nascere il rivale Sotto Assedio di Roland Emmerich, uscito pochi mesi dopo, praticamente identico nella trama e per questo diventato cocente flop, anche perché costato il doppio.
Ebbene perso il regista Gerard Butler, sbertucciato e deragliato in questi giorni con Gods of Egypt, ha deciso di tornare ad incrociare gli abiti del capo dei servizi segreti Mike Banning per l'inevitabile sequel, da lui anche prodotto e quasi interamente ambientato in Europa.
Abbandonata la Casa Bianca del primo capitolo, infatti, sarà Londra a dominare la scena di questo secondo episodio, ancor più ridicolo nel cavalcare il machismo militare a stelle e strisce. Un film che Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d'America, probabilmente amerebbe, così come tutto quel Tea Party che ha estremizzato il dibattito politico USA in questi ultimi anni.
In London has Fallen, chi l'avrebbe mai detto, torna la minaccia terroristica a spaventare il mondo, con la Siria emblema dell'Inferno in Terra. Sventato l'assalto nord coreano del 2013, in Attacco al Potere 2 sono gli estremisti islamici a far paura, tanto dall'inscenare un funerale di Stato nel cuore di Londra per riunire 40 capi di Governo.
Presidente americano in testa. Un'evidente trappola che 40 intelligence non riescono neanche minimamente ad immaginare, trasformando un corteo funebre in una strage senza precedenti. Peccato che i terroristi non abbiano fatto i conti con il presidente americano Benjamin Asher e con il suo fidato nonché indistruttibile capo dei servizi segreti, chiamati a dover difendere la libertà e i valori del mondo occidentale da un attacco mai visto prima.
Ciò che lascia esterefatti, nel vedere questo (in?)volontario b-movie da decine di milioni di dollari di budget, è l'inopinato utilizzo di ben 4 sceneggiatori (Katrin Benedikt, Christian Gudegast, Creighton Rothenberger e Chad St. John), di fatto autori di uno script che trasuda militarismo estremo, offensivi luoghi comuni, insensatezze di scrittura, scontate svolte ed esilaranti battute da parodia action. Il rapporto tra Butler ed Eckhart ha inspiegabilmente intrapreso la strada del buddy-movie alla Asylum, con dialoghi di una pochezza disarmante e una chimica che va ben oltre quella che un Presidente degli Stati Uniti e il suo capo dei servizi segreti avrebbero nel mondo reale.
Ma qui, di reale, non c'è davvero niente. Credendo probabilmente di poter tramutare un immeriato ma fortunato incasso in una saga alla Die Hard, i produttori hanno ampliato il proprio disastroso punto di vista ad un'intera città, Londra per l'appunto, messa sottosopra da una banda di misteriosi terroristi (chi sono, quanti sono, come sono organizzati, da dove sbucano) e da un Butler che va stupidamente a scimmiottare Bruce Willis (vedi John McClane) e Steven Seagal.
Una micidiale combo che da subito, sin dall'immediato precipitare della situazione, farà scivolare l'intero progetto nel ridicolo spinto. Per non dire scult.
Spettacolare solo sulla carta, Attacco al Potere 2 delude persino sul piano degli effetti speciali (mediocri) e sulle scene d'azione, malamente girate da uno sconosciuto regista iraniano, tale Babak Najafi, che solo nel finale, con un interessante piano-sequenza, giustifica la sua presenza.
Perché il film procede tra esplosioni in CG e sparatorie infinite, isteriche scazzottate nel montaggio e inutili nonché gratuiti 'sottopancia di presentazione per svariate comparse. Tra queste spiccano alcuni capi di Stato morti ammazzati a Londra, compreso il premier italiano Antonio Gusto, dichiaratamente orgoglioso dei propri privilegi politici e neanche a dirlo viscido cascamorto con una giovane 30enne.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Per il resto è la (pre)potenza armata americana a pompare con forza per 100 minuti il proprio dominio incontrastato sul mondo, ribadendo continuamente il proprio ruolo di primo piano sulla guerra al terrorismo.
Nel farlo Najafi raschia il fondo del barile dei cliché e delle frasi fatte, con i 'bastardi terroristi' presi a fucilate da un Presidente armato e incorruttibile e da un capo dei servizi segreti che tra una bomba e una coltellata spara ciniche e dissacranti battute nei momenti meno opportuni. Un tronfio trionfo di esagerazione che suscita continuamente inconsapevole ilarità, osando persino concedersi la possibilità di un 3° capitolo. Che Dio ce ne scampi.
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