Blindato
Titolo originale: Armored
USA: 2009. Regia di: Nimród Antal
Genere: Azione
Durata: 88'
Interpreti: Matt Dillon, Jean Reno, Laurence Fishburne, Amaury Nolasco, Fred Ward, Milo Ventimiglia, Skeet Ulrich, Columbus Short, Andrew Fiscella, Nick Jameson, Andre Kinney, Glenn Taranto, Richie Varga, Ricky Marciano, Garry Guerrier
Sito web ufficiale: www.armoredmovie.com
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: Inedito
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Acuto
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Irrinunciabile broglio nell'intrigo produttivo delle major,tessuto fra interessi e plusvalore,questo "Armored" viene distribuito agli utenti nelle confezioni dei supporti digitali,senza il riconoscimento di un dovuto passaggio sugli schermi delle sale dei cinema. Ennesima contraddizione speculativa,questa,oppure calcolo di coerenza al rapporto spesa/profitto,visto il pregio di un prodotto accurato e nondimeno volutamente trascurato dalla dimensione del marketing di settore.
"Blindato" è una storia nata nel cinema di una tradizione di cui si rimpiange la memoria,non concepita dalle nuove correnti di genere,ma innegabilmente tributanti al lavoro una valenza che sorpassa le inquadrature multiangolo. La Eagle Shield Security si occupa di consegne di valori alle banche.
Ne fa parte un gruppo di guardie armate,fortemente unite fra loro da un vincolo di un'amicizia onesta e fraterna. Ognuno ha una storia alle spalle,un'esistenza da cui è uscito formato nel bene o nel male,ma la squadra è come una famiglia che condivide la propria realtà lavorativa quotidiana.
Ty Hackett (Columbus Short) è un veterano della guerra in Iraq,responsabile della crescita dell'adolescente fratello Jimmy (Andre Jamal Kinney),dopo la morte dei genitori.
Nel gruppo lavorano con lui il suo mentore Mike Cochrane (Matt Dillon) e suo cognato Baines (Laurence Fishburn),il tranquillo Quinn (Jean Reno) e i colleghi Palmer e Dobbs. La fedeltà all'amicizia e al lavoro viene meno quando Mike propone a Ty di partecipare alla rapina perfetta perpetrata ai danni della compagnia che li assume.
Ty si oppone,ma alla fine,oppresso dalle difficoltà di un'esistenza al limite dell'indigenza,accetta a malincuore.
Ma le cose non vanno come previsto e alla prima vittima l'uomo si tira indietro creando nel gruppo una frattura ed il crimine intenzionale.
Prodotto da Sam Raimi,diretto da Nimròd Antal ("Vacancy, Predators") e sceneggiato dall'esordiente James V.Simpson,"Blindato" accomuna azione,violenza ed etica psicologica.
In filigrana si avverte il forte respiro di un sentimento di amicizia che nelle scene in apertura prepara il dramma che sovverte i destini e sconvolge gli animi.
La narrazione è scandita dai microcosmi umani,percezioni sottili ma intense di condizioni intime che scuotono le realtà affettive famigliari e sociali dei protagonisti.
Il legame fra Ty e il fratello sorpassa il fil rouge che imbastisce la trama tragica del film,la rapina e il delitto e l'omicidio,eventi dominati da una dimensione benigna che vince il lato ostile dell'uomo.
Il film è costruito sull'idea di contraddizione esistenziale,sul rapporto sbagliato fra dedizione e indennità,sulla prospettiva meritocratica alterata da una forma di giustizia sociale resa assente dalla corruzione di un'onestà delusa.
Ricco di particolari intriganti,la storia si articola su un ritmo narrativo in crescendo ed una tensione attivata nella dinamica di un'analisi intimistica che si fa nucleo della storia.
Ty diviene il protagonista di un thriller psicologico di spessore,il soggetto al centro di una violenza invasiva intenta a scardinare la sua posizione morale.blindata e forte come il furgone nel quale è rinchiuso.
Il film induce ad una riflessione sul proverbiale malessere dell'individuo annichilito dall'ossessione per un miraggio che lo conduce all'antitesi di sè stesso,un viraggio umano per il contagio di una realtà infetta che porta in sè il morbo dell'avidità.
Esempio paradigmatico degli impenetrabili algoritmi commerciali delle produzioni,molto attente agli sviluppi del marketing di facile appiglio ma distratte sul fronte dei valori di pellicole che,come questa,non meritano il destino riservato loro di lavori diretti ai soli lettori dell'home entertainment. Acuto.
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