Bodyguards and Assassins
Titolo originale: Shì Yuè Wéi Chéng
Cina, Hong Cong: 2009 Regia di: Teddy Chan Genere: Azione Durata:
138'
Interpreti: Donnie Yen, Leon Lai, Nicholas Tse, Jun Hu, Tony Leung Ka
Fai, Xueqi Wang, Simon Yam, Eric Tsang, Cung Le, Bingbing Fan, Yuchun
Li, Bo-Chieh Wang, Yun Zhou, Mengke Bateer, Jacky Cheung, Michelle Reis,
Hanyu Zhang, Yu Xing, Philip Ng, John Sham, Wenjie Wang
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Combattivo
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Presentato al 12° Udine Far East Film Festival, “Bodyguards and Assassins” è ora disponibile in Blu-ray e Dvd, distribuito dalla Tucker Film e Cecchi Gori Home Video.
È il 1906, Hong Kong è una colonia britannica e il rivoluzionario Sun Yat Sen, detto Sun Wen, arriverà per un incontro segreto per parlare di un futuro governo popolare con i rappresentanti delle prefetture cinesi, che rovesci la dinastia Qing. Il professore militante Chen Xiao Bai chiede all’amico imprenditore Li Yu Tang un aiuto finanziario per la causa.
Nel frattempo l’imperatrice invia dei sicari ad uccidere Sun Wen. A contrastare il loro attacco ci sarà un gruppo di guardie del corpo, reclutate da Li Yu Tang tra le persone più disparate. Chung-Guang, figlio dell’imprenditore, interverrà nonostante il divieto del padre.
Il film ha partecipato a diversi festival, raccogliendo consensi ovunque. Ai 29th Hong Kong Film Awards su 18 Nomination si aggiudica 8 premi, tra cui Miglior Film e Miglior Regista.
È da parecchi anni che il regista Teddy Chan desidera portare sul grande schermo questa storia e ci riesce grazie a Peter Chan e alla sua casa di produzione.
Con un budget di 20 milioni di dollari il regista realizza un film spettacolare, ricco di nomi di primo piano come Donnie Yen, Tony Leung Ka Fai, Wang Xueqi, Nicholas Tse, Leon Lai, Fan Bingbing e molti altri, e con la ricostruzione di un intero quartiere della Hong Kong degli inizi del Novecento, dove gli attori danno il meglio di sé.
I fatti storicamente accaduti vengono mescolati con alcuni romanzati, lo stesso dicasi dei personaggi. Teddy Chan è intenzionato a far arrivare il suo personale messaggio allo spettatore nel miglior modo possibile.
Non ha voluto che fosse solo una mera ricostruzione storica, ma fargli provare come si sentissero quelle persone, in quale situazione si trovassero, per quale ideale si battessero.
Per la riuscita del film si è avvalso dell’aiuto alla regia dell’amico Andrew Lau e di Peter Chan, ringraziati nei titoli di coda.
Il regista sostanzialmente separa la caratterizzazione dei personaggi dall’azione senza esclusione di colpi tra i ‘bodyguards’ e gli ‘assassins’.
Nella prima parte presenta i personaggi, mostrando chi siano gli individui che diventeranno le guardie del corpo di Sun Wen.
Approfondisce distintamente ogni carattere e le relazioni che li legano.
Dà spazio al rapporto padre/figlio tra Li Yu Tang e il suo primogenito, integrandolo bene nel contesto. Mostra quanto il padre tenga al figlio maschio e quanto desidera che la sua vita sia salva. Dall’altra parte Chung-Guang vuole partecipare attivamente alla rivoluzione, dare il proprio contributo e non sentirsi diverso dagli altri, come spiega al genitore.
Molti personaggi hanno un fardello sulle spalle e nel proteggere quest’uomo e l’ideale che rappresenta avranno il loro riscatto, altri lo fanno per tutelare coloro che amano.
La seconda parte la riserva al confronto tra i due schieramenti, costruendo scene d’azione avvincenti, ricche di tensione e di suspense. Con l’evolversi dei combattimenti avanza la concitazione e l’apprensione per le persone che lo spettatore ha imparato a conoscere.
Chan sottolinea l’importanza dei legami familiari, la concezione di uguaglianza e democrazia, dimostrando che si può imparare qualcosa di buono dallo straniero. “Che cosa ci hanno portato gli stranieri?” chiede l’ex allievo Yan Xiao Guo “Una nuova consapevolezza, una concezione di uguaglianza (...) Il mondo è più grande di quanto i cinesi possano immaginare” risponde Chen Xiao Bai.
Nel condividere lo stesso obiettivo e nel concetto di uguaglianza Chan fa in modo che i rapporti espressi – padre/figlio, allievo/maestro – si sgretolino poco a poco.
Prima quello tra Li Yu Tang e suo figlio, che non vuol sentire ragioni, poi quello tra il professore Chen Xiao Bai e l’ex allievo Yan Xiao Guo e quello tra Chung-Guang e Chen Xiao Bai. Solo nel tratto finale quella tra il servo Si e il suo padrone viene meno, ma infondo agisce per proteggerlo.
Ben curate le scenografie, la fotografia, le coreografie dei combattimenti, lo spessore dei personaggi. Gli attori sono in parte, emerge l’interpretazione di Wang Xueqi, che ha saputo modulare abilmente le tante sfaccettature dell’uomo d’affari, del padre e del rivoluzionario Li Yu Tang. Non sorprende che in patria abbia ottenuto un buon riscontro di pubblico e critica, “Bodyguards and Assassins” coniuga bene azione e coinvolgimento emotivo, creando il clima più adeguato per far commuovere nella parte conclusiva.
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