Titolo: Connected
Titolo originale: Bo chi tung wah
Cina, Hong Kong: 2008. Regia di: Benny Chan
Genere: Azione Durata: 110'
Interpreti: Louis Koo, Barbie Hsu, Nick Cheung, Liu Ye, Louis Fan, Eddie Cheung, Gong Beibi, Carlos Chan, Flora Chan, Ankie Black, Ken Hung, Felix Lok, Wong Cho Lam, Vincent Kok, Raymond Wong, Sun Zuyang, Daniel Whyte, Robbin Harris, David Rock, Chan Sze Wai, Presley Tam, Shayne May L. Avenido, Fong Chi Kui, Lee Kai Kit, Charis Chung, Jack Wong, Lai Ping Kuen, Simon Waikiss, Christain Kila, Michael Abbort, Smith Yan Paul, Lee Hoi Lan, Suen Wai Suet Snow, Law Tin Chi
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito in dvd
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Espanso
Scarica il Pressbook del film
Connected su Facebook
Film hongkonghese del 2008, “Connected” ha partecipato all’Udine Far East Film Festival 11 (2009) e oggi è disponibile in Blu-ray e Dvd, con oltre 100 minuti di contenuti speciali, distribuito dalla Tucker Film e CG Home Video.
Grace viene rapita per un motivo a lei sconosciuto. Nel luogo in cui è rinchiusa riesce a far funzionare un telefono, reso precedentemente inservibile dai suoi rapitori.
Dopo diversi tentativi rintraccia il cellulare di Bob, un uomo mite, che di lì a poco deve raggiungere il figlio in partenza all’aeroporto. Dapprima scettico, Bob si impegnerà, con tutte le sue forze, ad aiutare la donna e soprattutto a mantenere attiva la comunicazione.
Diretto e sceneggiato da Benny Chan, questo remake dell’hollywoodiano “Cellular” del 2004 possiede un’azione quasi inarrestabile, con un ritmo incalzante, e le emozioni dei personaggi si evolvono in maniera più complessa e stratificata rispetto al precedente.
L’intento di Chan, per sua stessa ammissione, è stato quello di rendere le situazioni e i personaggi più reali, approfondendone diversi aspetti.
Ciò che l’autore ha voluto esplorare è come un uomo possa mettere in “pausa” la sua vita per aiutare una completa estranea che ha un bisogno estremo di aiuto. Il protagonista di Chan ha bisogno di tempo per convincersi della sincerità della donna, che sta dall’altro capo del telefono. Non ritiene plausibile quanto gli sta dicendo, crede sia uno scherzo.
Sono gli eventi successivi che lo persuadono della veridicità delle sue parole.
Scelta più che felice è stata quella di inserire situazioni comiche nel bel mezzo dell’azione, permettendo allo spettatore di vivere col protagonista una corsa contro il tempo decisamente fuori dal comune.
Louis Koo è stato bravo ad incanalare le differenti emozioni di Bob, un uomo tranquillo, educato e osservante delle regole, al quale capita spesso però di deludere il figlio. Si trova coinvolto in una situazione straordinaria, che lo fa agire diversamente, dimostrando coraggio, fermezza e di saper mantenere una promessa. L’attore si ritrova a lavorare con Benny Chan dopo “Rob–B–Hood” (2006) e come diversi suoi colleghi, nel panorama cinematografico hongkonghese, ha chiesto di poter fare i propri stunt, compreso l’inseguimento in auto.
Presente all’appello è Nick Cheung che, nel ruolo del poliziotto retrocesso, mostra ancora una volta la sua abilità interpretativa. Liu Ye veste i panni del poliziotto corrotto e fuori controllo, ruolo completamente opposto al senza spina dorsale e pauroso principe Wan in “La Città Proibita” (2006) di Zhang Yimou.
Quello di Benny Chan va oltre il semplice remake, il regista lo espande, riconsiderando personaggi e storia.
È certo un film d’intrattenimento e ricopre il suo ruolo egregiamente. Per quasi due ore si palpita insieme all’inizialmente confuso e spaesato protagonista, che nella parte finale dimostra di avere ingegno e sangue freddo.
Non manca il colpo di scena, che depista Bob tanto quanto lo spettatore, anche se il più accorto e avvezzo può intuire dove si celi l’inganno.
La pellicola è stata girata interamente a Hong Kong, dopo due anni passati a scrivere la sceneggiatura da parte di Chan e dei due co-sceneggiatori Alan Yuen e Xu Bing. Nel week-end di apertura ha raggiunto il record di biglietti venduti, dando ragione alle scelte del regista.
Al 45° Golden Horse Film Awards ha vinto il premio per il Miglior Montaggio (vinto anche al 28° Hong Kong Film Awards) e per la Migliore Coreografia d’Azione.
“Connected” ha un ritmo che non si smorza quasi mai, intervallato da stille di dramma familiare e comicità che lo rendono più che appetibile. Inoltre dimostra come non sia più solo Hollywood a realizzare remake di film orientali, anche il cinema asiatico si è messo a lavoro per bilanciare questa tendenza, molto più modesta naturalmente, come sottolinea anche il remake del 2011 dell’hollywoodiano “What Women Want” con la bellissima Gong Li ed Andy Lau.
|