Crank 2: High Voltage
Titolo originale: Crank: High Voltage
USA: 2009 Regia di: Brian Taylor, Mark Neveldine Genere: Azione Durata: 96'
Interpreti: Jason Statham, Amy Smart, Bai Ling, Corey Haim, Glenn Howerton, Efren Ramirez, Dwight Yoakam, Clifton Collins Jr., Christine Quynh Nguyen, Joseph D. Reitman, Holly Weber, Liana Mendoza, Joseph Julian Soria, Reno Wilson, Billy Unger, Nicole Randall, Janna Beth, Menina Fortunato, Shirley To, Simone Bargetze, Setu Taase, Darryl Chan, Jimmy Ortega, Mandy Amano, Anne Girard, Art Hsu, Tony Flores, Ted Garcia, Ho-Kwan Tse, Orlando Wilson, Jason Trost, Najja Meeks, Larry Eudene, Portis Hershey, Yeva-Genevieve Lavlinski, Atticus Todd, Alexandre Chen, Jessica Millhouse, Jai Stefan, Danna Hansen, Sorana Black, Kurly Tlapoyawa
Sito web: www.crank2.com
Nelle sale dal: Inedito in dvd
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Scarico
Brian Taylor e Mark Neveldine ("Gamer"),riprendono lo script del loro "Crank" del 2006 e propongono un sequel al primo episodio,nell'auspicio di ottenerne lo stesso plauso.
Il killer Chev Chelios (Jason Statham) nel primo film era impegnato in una corsa contro il tempo per impedire che il veleno iniettatogli nel corpo dal boss Ricky Verona potesse arrestargli il cuore;solo elevati dosi di adrenalina potevano essere l'antidoto per sconfiggere la tossina.
In "Crank 2" i registi riprendono al storia dall'epilogo della prima pellicola,in cui Chelios precipita al suolo dopo un combattimento con Verona.
Salvo per un improbabile miracolo dopo un volo di cinquecento metri,Chev viene catturato da una gang di cinesi che lo mette sotto i ferri per asportargli il cuore e destinarlo al loro boss mafioso,trapiantando al suo posto un organo di plastica,funzionante solo se regolarmente soggetto ad impulsi elettrici.
Chelios si mette subito alla ricerca del suo cuore,distruggendo tutto quello che ostacola la sua folle corsa. Gratuito sequel nello scontato panorama del marketing di cassetta per un cinema usa e getta destinato a far girare il cash flow delle produzioni e la testa agli spettatori di bocca facile.
Il film è confezionato clonando gli schemi del primo episodio e riciclando gli stessi folli elementi indotti a tradurre in immagini il limite dell'immaginario.
Tutto è irriverente e provocatorio dalle prime immagini,dove il corpo di Chev viene spostato dall'asfalto della strada con l'uso di un badile,come materiale organico,all'epilogo cui si giunge esausti e provati,con nel mezzo una delirante narrazione frantumata in un montaggio nevrotico e composta in schematici split screen,innesti grafici omaggianti i '70ies e accelerazioni di girato per esasperare ciò che è già eccessivo.
E' chiaro che Taylor e Neveldine presunti araldi dell'enterteinment show biz,si prendono gioco di loro stessi e del loro prodotto divertissement,che i registi trasformano in farsa grottesca,proponendo al pubblico il relativo minore del cinema d'azione di Tarantino.
Intenzionalmente esagerato e bizzarro,il film è tutto incentrato sul ritmo e sulla scansione dei minuti fino all'ossessione,in un mosaico di sequenze indisponenti ed altamente diseducative,che inizialmente possono divertire,ma col procedere di una pedante insistenza conducono ad un senso di noia e fastidio.
E' molto diverso dal primo episodio,questo "High Voltage",imbastito sull'eccedenza di trash e comuni volgarità,prive di altro intento se non la provocazione senza misura.
I registi provano a raccogliere l'eredità del loro primo "Crank" e a spremerne le valenze in termini di vitalità e velocità,elaborando,in una regia agitata e convulsa un prodotto al servizio del cinema da botteghino ma senza riuscire a raggiungere l'intento di bissare la loro precedente e più meritata popolarità,pur avendo puntato tutto o molto sull'aspetto visivo della tecnologia digitale.
Attingendo a mani basse da Tarantino e Rodriguez,lasciandosi portare dalla disinvolta corrente di un cinema che oggi ama essere importuno e scomodo,i registi fanno questo film che inizialmente è certamente spassoso e ameno,fino a quando i conti non tornano e la precarietà del contenuto forzatamente umoristico non ne regge l'indigenza e l'eccesso della trasgressione fine a sè stessa volge a noia e l'inflazione dell'assurdo smette di divertire.
Il troppo stroppia e "High Voltage" trascende nella prosopopea della corporalità e nell'apoteosi della ipercinesi come mezzo transduttore di emozioni che,come gli impulsi elettrici nel film,durano poco e poi si scaricano.
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