Diamond 13
Titolo originale: Diamond 13
Francia, Belgio, Lussemburgo: 2009. Regia di: Gilles Béhat
Genere: Azione
Durata: 98'
Interpreti: Gérard Depardieu, Olivier Marchal, Asia Argento, Anne Coesens, Aïssa Maïga, Catherine Marchal, Erick Deshors, Frédéric Frenay, Jean-François Wolff, Patrick Hastert, Aurélien Recoing, Gérald Marti, Sacha Kremer, Frédéric Lubansu, Marc Zinga
Sito web ufficiale: www.diamant13-lefilm.mk2.com
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: 05/03/2010
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Approssimativo
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Poliziotto della divisione criminale della polizia francese,Mat (Gerard Depardieu) è un uomo aggredito dai fantasmi di un'esistenza trascorsa sull'orlo dell'ossessione professionale,in perenne conflitto con sè stesso e le sue cadute,l'alcool e la perdita dell'innocenza tra le fila dei rappresentanti di quella legge che non riconosce più come trofeo di una giustizia ormai tradita.
Contattato dal suo vecchio compagno Frank (Olivier Marchal),ora della squadra antidroga,il detective si trova coinvolto in un giro di denaro riciclato e traffico di droga.
Quando il suo amico viene ucciso Mat rivive una realtà di cui era a conoscenza ed affronta la condizione sporca e corrotta del sistema ordinativo.
"Diamond 13" vorrebbe essere chiamato con il suo vero nome,"Diamant 13",perchè non capisce come mai un titolo francese debba essere a tutti i costi riversato in lingua inglese.
Forse è perchè il polar del regista Gilles Behat, filmaker con alle spalle una solida esperienza televisiva ("Il comandante Florant","Il commissario Cordier") e degli autori della sceneggiatura Olivier Marchal ("36 Quai des Orfevres","L'ultima missione") e Hugues Pagan,scrittore del romanzo originale "L'etage des morts" cui il film si ispira,è un lavoro che interpola i tratti del thriller americano con i connotati tipici del cinema noir francese.
Ne segue che la scansione registica di aspetto hollywoodiano e l'anonima ambientazione urbana potrebbero far passare la pellicola per un prodotto d'oltreoceano plasmato secondo i crismi del tradizionale genere poliziesco USA.
Tradiscono l'origine reale del film la ruvidezza dei colloqui,i dialoghi sbrigativi e stretti,il tipico manierismo d'oltralpe di affettare la violenza in lame sottili e taglienti e la spiccia esposizione tipica della parlata d'immagine francese.
"Diamond13" ritrae un mondo brutale ed ambiguo,rovistando nel marcio del sottobosco degli organismi di legge ed indaga sulla loro connivenza con le strutture della malavita isinuata nelle pieghe corrotte di un corpo di polizia malato ("...un tempo gli sbirri assomigliavano agli sbirri e i delinquenti ai delinquenti...").
"36 Quai des Orfevres" e "L'ultiuma missione" restano lontani e lasciano a "Diamond 13" il sentore televisivo di un film che non ha guizzi e non respira della sofferenza viziata che impregna il genere poliziesco d'oltralpe.
La presenza massiccia di Depardieu salva solo in parte il film,che non lascia spazio all'ansia tormentata di Marchal,qui parco di emozioni.
Asia Argento doppia sè stessa nella parte della dark lady più inverosimile che si possa immaginare,seminando spasmi di imbarazzata perplessità in un'audience interdetta davanti ai frantumi di una improbabile recitazione.
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