Killer Elite
Titolo originale: Killer Elite
USA, Australia: 2011. Regia di: Gary McKendry Genere: Azione Durata: 116'
Interpreti: Jason Statham, Clive Owen, Dominic Purcell, Robert De Niro, Yvonne Strahovski, Ben Mendelsohn, Aden Young, Firass Dirani, Grant Bowler
Sito web ufficiale: www.killerelite.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 01/06/2012
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Ispirato
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Conserva un poco i tratti ruvidi del cinema di spionaggio di quattro decenni fa,questo "Killer Elite",primo lavoro per il grande schermo dell'Irlandese (del nord) Gary McKendry,fertile regista di short commerciali e corti a soggetto.
Debutto felice per un film che non ha nulla a che spartire con l'omonimo "Killer Elite" del '95 ("The Killer Elite",nell'originale),fatto oggetto del rammarico di Sam Peckinpah ("...We have no script!").
Questo "Killer Elite" è un viaggio dentro un cinema d'azione diretto con il vago senso retrò che si impasta nelle sequenze acide e taglienti che sortirono titoli come "Il braccio violento della legge" di Friedkin,molla per i biopic di questa epoca,come il "Nemico pubblico n° 1" di Richet.
Nel 1980,quando l'amico e mentore Hunter,ex agente della Special Air Service (Robert De Niro) viene trattenuto in ostaggio a Oman dallo sceicco Amt (Rodney Afif),che chiede vendetta per i suoi figli uccisi da una squadra di SAS,Danny (Jason Statham),anch'egli ex agente ora in ritiro,si trova costretto a cedere alle pressioni dello sceicco,pena la condanna a morte di Hunter.
La missione è quella di scovare i colpevoli e ucciderli,con la variante che le loro morti devono sembrare accidentali.
Suo malgrado Danny accetta l'incarico e riunisce gli ex colleghi Davies (Dominic Purcel) e Meier (Aden Young),mentre un fantomatico gruppo di militari,chiamato Uomini Piuma,al comando del risoluto Spike Logan (Clive Owen) ha a sua volta il compito di proteggere i bersagli di Danny e compagni.
Difficile immaginare qualche novità nel catalogo delle spy stories su schermo,ma l'intuizione di McKendry è quella di avere inserito in un film d'azione un obiettivo fissato sui protagonisti,strutturando la storia come un intreccio serrato fra trama e persone,anzichè soffermarsi sull'eccesso di azione.
Spunto felice,perchè ne risulta un lavoro più completo ed esauriente,dove non manca il movimento e la tradizione delle action scenes di routine,i dovuti inseguimenti sulle auto,gli incidenti e le imboscate sulle strade,composte nella frenesia di un montaggio di microsequenze ritmate dal respiro sincopato dell'azione con forte rumore visivo,ma dove anche i protagonisti trovano il luogo delle loro identità,lavorando di conserva per delineare caratteri individuali e di gruppo.
La scritta che precede l'apertura delle immagini spiega come il 1980 anticipi le crisi di questo tempo ("...il mondo è nel caos...La crisi economica continua,mentre la crisi petrolifera prende forma...La guerra è presente dappertutto...
E' un periodo di rivoluzioni,assassinii e operazioni segrete...").
Lo scenario accoglie una storia di spie di fattura classica,ma la dinamica coinvolge aspetti d'uomini ritratti nelle loro realtà diverse e controverse,spie fra le spie,progetti,missioni,contratti,ostaggi,nostalgie,persone travolte dagli accadimenti e faccende oscure,che formano un quadro dai colori brillanti e in moto reale.
Gli "Uomini Piuma",ex agenti SAS,hanno un po' l'aria dei Guardiani del Destino,con l'aggiunta di una natura equivoca e scivolosa.
Ex SAS,difendono gli agenti in esercizio,ma ora appartengono al sottobosco di una società illuminata e bugiarda,banchieri,uomini d'affari dalle operazioni illegali e le cui azioni non lasciano tracce,chiamati Uomini Piuma per via del tocco leggero del loro operato.
Una scritta inserita fra i titoli di testa - oggi d'uso piuttosto frequente - ha lo scopo di magnetizzare l'attenzione su un racconto che presenta forti legami con la realtà,a sostegno dell'ipotesi di plausibilità della storia,ma la dovizia dei mocumentaries sugli schermi di oggi,porta l'effetto di una distratta indifferenza su questo particolare.
Eppure merita un riconoscimento la sottotrama,di per sè intrigante,su un personaggio del racconto,che ha la stessa identità e la stessa fisionomia di chi la storia l'ha vissuta in prima persona e scritta in un libro da cui McKendry ha ricavato lo script per il film.
Ranulph Fiennes,autore reale del libro,compare nel film come un agente SAS coinvolto negli omicidi dei figli dello sceicco e che sta per mettere alle stampe il libro nel quale racconta le sue esperienze nella Squadra Speciale.
Guizzo affascinante,questo e forse la buona iniziativa per aria nuova fra le pagine del catalogo di genere,rivisitato ad libitum.
Jason Statham conserva la sua figura hard boiled scolpita nel solido macho.
Clive Owen ricava il suo personaggio dalla mimica espressiva di un uomo che si divide fra cinismo e apprensione.
De Niro pare uscito qui dai suoi interessi per le attività dell Tribeca e torna ad un personaggio credibile.
"Killer Elite" ha in filigrana il gusto di un cinema un po' lontano da oggi,ma non coperto dal tempo e offre una storia viva,letta con il tono accorto di una regia attenta alle persone,alle loro storie al loro ambiente,raccontate con mestiere,dribblando ogni rischio di clichès e completando il ritmo dell'azione con il disegno di personaggi con anima e identità.
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