Man on fire
Titolo originale: Man on fire
USA,Messico: 2004. Regia di: Tony Scott Genere: Azione Durata: 146'
Interpreti: Denzel Washington, Dakota Fanning, Christopher Walken,
Giancarlo Giannini, Radha Mitchell, Marc Anthony, Rachel Ticotin,
Mickey Rourke
Sito Web: www.foxstore.com/manonfire
Nelle sale dal: 10/09/2004
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
L’ex soldato John Creasy (Denzel Washington) è ormai un uomo ammaccato dedito all’alcol. Viene assunto da una facoltosa famiglia per proteggere la piccola Pita Ramos (Dakota Fanning), una bambina esuberante e perspicace.
Il rapporto di complicità fra John e Pita diviene importante, ma quando lei viene rapita e lui ferito gravemente, la situazione si fa drammatica.
L’uomo si organizza e prepara la sua vendetta.
Quella tra Tony Scott e il più famoso fratello Ridley è un po’ da considerarsi una gara a distanza che si gioca soprattutto nel campo dell’azione. “Man on fire” nasce dalla volontà di vagliare nuove soluzioni registiche, andando a costituire un poliziesco serrato e promettente. In verità la prima parte del film risulta troppo lenta e laboriosa, piuttosto artefatta, finchè le carte migliori non vengono scoperte.
In un crescendo di suspense entrano in scena una miriade di personaggi che svolgono ruoli chiave all’interno della vicenda: Denzel Washington rappresenta l’ex soldato stanco e avvilito, che Scott descrive con modalità iconografiche usuali ma efficaci, ed intorno a lui si muovono individui solo in parte definiti come i coniugi Ramos e la giornalista interpretata da Rachel Ticotin, brava e sensuale.
Con somma gioia troviamo Giancarlo Giannini nei panni di un poliziotto che parla uno spagnolo pragmatico. Scott studia dei dettagli funzionali e adotta strumenti essenziali ma di notevole impatto visivo, aggiunge sottotitoli talvolta anche nelle sequenze dove non vi è ricorso alla lingua del posto, scandisce parole e ne sussurra altre, introduce scene flash con colori lucenti o appannati, insomma fa parlare i fatti.
La sceneggiatura mira al decollo meditato ma dirompente, con dialoghi pregni di ricordi, umorismo e sana riflessione, mettendo in primo piano la questione dei sequestri dei bambini.
Tony Scott fa discutere con tanta azione e crea i presupposti per un gran finale.
|