Solo due ore
Titolo originale: 16 blocks
USA: 2006. Regia di: Richard Donner Genere: Azione Durata: 105'
Interpreti: Bruce Willis, Mos Def, David Morse, Cylk Cozart, Heather Dawn, Tig Fong, Jenna Stern, Brian Andersson, Casey Sander, David Zayas, Robert Racki, Patrick Garrow, Sasha Roiz, Conrad Pla, Hechter Ubarry, Richard Fitzpatrick, Peter McRobbie, Michael F. Keenan.
Sito web: www2.warnerbros.com/16blocks
Nelle sale dal: 31/03/2006
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
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Il detective Jack Mosley (Bruce Willis), stanco e da tempo dedito all’alcol, deve scortare un testimone di colore, il ladruncolo Edward (Mos Def), dalla sua cella all’aula di tribunale dove è atteso dal procuratore. Jack ha solo due ore per portare a destinazione il suo protetto, ma lungo la strada killer professionisti e poliziotti danno loro la caccia per evitare che Edward testimoni in aula.
La distanza di sedici isolati sembrerà interminabile.
Il maestro dell’azione Richard Donner sale di nuovo in cattedra dopo la magistrale saga di “Arma letale” per tornare ad intrattenere lo spettatore come lui sa fare, con uno stile che privilegia sparatorie, suspense e ritmi davvero alti.
Con una formula narrativa già percorsa, cioè il poliziotto, il testimone e la sua protezione contro praticamente un’intera città improvvisamente ostile, Donner assicura il suo spettacolo senza esagerare, ponendo in scena due schieramenti opposti che si combattono ostinatamente con ammonimenti, frasi altisonanti e ricordi di un passato scomodo. In questo tripudio di deja vu si introduce l’umorismo leggero del testimone Edward, che per tutto l’arco del film custodirà gelosamente un misterioso libro da lui scritto.
E’ interessante notare come il lavoro cinematografico di Donner coincida per durata filmica a quella profilmica, il racconto quindi si staglia con uno sguardo costante all’orologio che scandisce il tempo man mano che l’azione fa il suo corso.
L’Italia titola “Solo 2 ore” il film in cui si trova impegnato un Bruce Willis in solita grande forma, ma è bene informare lo spettatore che la dicitura originale è in realtà “16 blocks” ovvero “16 isolati”. La consuetudine di rendere maggiormente appetibile un prodotto statunitense attraverso una veste più accattivante si dimostra assai frequente, ma non per tale motivo deve essere giustificata.
Ad ogni modo, l’azione c’è e si vede, con punte di notevole interesse nel coinvolgimento diretto, come nella scena dell’autobus nel quale Jack e Edward sono braccati.
E’ naturale ripensare a quel “Attacco al potere” e alla scena speculare dove i terroristi facevano mettere gli ostaggi davanti ai finestrini per non dare alcun punto di riferimento. Una lieve copiatura che ad un maestro cinematografico è doveroso accordare, in virtù di un risultato ampiamente soddisfacente.
Il tema della corruzione all’interno delle forze di polizia si esalta a confronto con una morale che privilegia infine l’onestà umana a scapito delle facili tentazioni di denaro e prepotenza.
L’ottimo stile con cui si perviene all’obiettivo di porsi contro le angherie commesse da agenti troppo zelanti trova ampio spazio in un film solido ed efficace.
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