The prestige
USA - Gran Bretagna: 2006. Regia di: Christopher Nolan Genere: Azione Durata: 130'
Interpreti: Christian Bale, Michael Caine, Hugh Jackman, Scarlett Johansson, Andy Serkis, David Bowie
Recensione di: Francesco Bassi
Londra, fine '800, gli illusionisti sono considerati delle vere e proprie star.
Tra questi, due amici, Robert Angier, affascinante e sofisticato, capace di intrattenere il pubblico come nessun altro, e, Alfred Borden, un purista della professione, un vero e proprio genio capace di creare i trucchi più spettacolari ma non altrettanto in grado di far apprezzare al pubblico le proprie idee.
La rivalità tra loro nasce quando il loro più grande trucco finisce male.
Da quel momento i due faranno di tutto per cercare di carpire i segreti dell'altro, fino ad oltrepassare qualsiasi limite...Un film da novero dei classici moderni, come e più di altri degli ultimi decenni. Esagerato? Forse. Ma tutto è di una tale precisione, fantasia e intensità che sembra davvero di assistere a un gioco di prestigio.
Siamo in balia della storia, e dei suoi interpreti, impressionanti anch'essi: Caine e Bale sono a livelli di eccellenza - con Jackman un gradino sotto, ma in crescendo (esploso come bello e rude ormai si sta costruendo una versatilità discreta e sta crescendo anche quanto a capacità attoriali... Quando riuscirà a dare spessore e continuità sarà ottimo. Ancora un po' di pazienza!) - e profondono un carisma che solo l'eterno 'Duca Bianco' Bowie riesce ad offuscare.
"Presentazioni" su "presentazioni", per un susseguirsi di "Colpi di scena" che non perdono di corpo o di effetto per il solo moltiplicarsi.
Onore al merito quindi, per la costruzione (è proprio il caso di dirlo, considerato che i nostri più che maghi appaiono soprattutto ingegneri e scienziati) di una sceneggiatura che segue le regole che detta e ci mostra un gioco di specchi e di inganni, a più livelli, interni e palesi, un gioco anche di scritture e di protagonisti, nel quale i fruitori, il pubblico, solo in maniera accessoria è quello pagante.
Preparatevi quindi ad assistere a una guerra più cruenta di altre più banalmente esplicitate, combattuta con freddezza e calcolo, sempre lasciando indizi che possano rendere la sconfitta una beffa e la vittoria un contrappasso più crudele in una costante ricerca di risposte strumentale e fittizia, mirata all'ottenimento di una gratificazione superiore per il proprio ego.
Ma non c'è morale, per quanto se ne intravedano i lembi, c'è solo lo spettacolo e la conclusione di un meraviglioso artificio preparato a lungo, un definitivo ed inappellabile "Prestige".
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