Flags of our fathers |
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Scritto da Battista Passiatore | |
venerdì 26 gennaio 2007 | |
Flags of our fathers ![]() Non un segno di vittoria, e nemmeno una foto originale, solo un piccolo passo verso la conquista dell'isola, ma che agli occhi di chi stava combattendo la guerra da casa propria, con l'arma della propaganda e del denaro, divenne un regalo della provvidenza. Non ha importanza, non l'ha avuta ai tempi, almeno, che l'immagine non fosse stata scattata a battaglia ormai vinta; che per evitare che la bandiera originale finisse nelle mani di un politico in visita sull'isola un comandante avesse deciso di fare sostituire il drappo originale, da alcuni soldati, poi ritratti nella foto e venduti al mondo come eroi. Nessuna importanza, per i burattinai, che i nomi dei soldati ritratti nella foto non fossero quelli esatti e che i tre sopravvissuti, interpretati da Ryan Philippe, Jesse Bradford e Adam Beach, avessero più che una remora nell'ingannare l'America e la memoria dei loro commilitoni. 'Flags of our Fathers' è tutto questo, raccontato con lo stile di Eastwood, e con un ricorso quasi maniacale al salto temporale, il passato, il presente e il futuro dei tre protagonisti si alterna sullo schermo e dà origine a un film che non lesina certo scene forti o di battaglia, ma che vive soprattutto raccontando le vite dei tre soldati, il percorso che li ha portati alla guerra e quello successivo al ritorno in patria. Che sia un altro Oscar per il coraggioso Clint Eastwood? Ce lo auguriamo a questo punto...
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