Titolo: La battaglia di Port Arthur
Titolo originale: Nihonkai Daikaise
Giappone: 1969. Regia di: Seiji Maruyama Genere: Bellico Durata: 115'
Interpreti: Toshiro Mifune, Ted Gaunter, Yuzo Kaiama, Yacob Shapiro
Sito web ufficiale:
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Nelle sale dal: Inedito in dvd
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Conciliante
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“La battaglia di Port Arthur” è un film di guerra del 1969, diretto da Seiji Maruyama e interpretato da Toshirō Mifune. È ora disponibile in Dvd Pulp Video, distribuito dalla CG Home Video.
Il film segue la fasi fondamentali della guerra russo-giapponese per la supremazia in Estremo Oriente: dai primi scontri iniziati nel febbraio del 1904 alla sua conclusione nel maggio 1905.
La superiorità russa pone i giapponesi in netto svantaggio, subendo perdite cospicue di uomini e di corazzate navali.
L’ammiraglio Togo Heihachiro adotta una strategia finale che vedrà, tuttavia, capovolgere le sorti della guerra.
Quella tra Russia e Giappone è stata una guerra spesa per mare e per terra, durante la quale sono state sacrificate migliaia di giovani vite da ambo le parti.
Maruyama mostra in maniera concisa e diretta come giovani reclute, spesso unico sostegno economico della propria famiglia, andavano a morte certa. In una sequenza un giovane soldato chiede al comandante di inviare la paga degli ultimi mesi ai propri cari, sottolineando la consapevolezza di ciò che lo aspetta.
Il regista esordisce dietro la macchina da presa nel 1952 col film drammatico/romantico “Shishunki”, poi alternerà il dramma alla commedia dedicandosi in seguito anche ai film di guerra. Il primo è del 1965 “La ritirata di Kiska” (Taiheiyo Kiseki no Sakusen: Kisuka), che lo vede lavorare per la prima volta con Toshirō Mifune. Si ritroveranno nel 1968 sul set de “Dal Pentagono al Pacifico: uccidete Yamamoto” (Rengô kantai shirei chôkan: Yamamoto Isoroku), “La battaglia di Port Arthur” (Nihonkai daikaisen) è la loro terza e ultima collaborazione.
Mifune tratteggia l’ammiraglio Togo facendo emergere le qualità che lo contraddistinguevano: un uomo di responsabilità, di principi, di valore, che non si è mai tirato indietro, sempre in prima linea - anche sul ponte di una nave - che ha saputo destreggiarsi in una situazione difficile e pericolosa per l’intera Nazione.
L’interpretazione di Mifune è misurata e intensa al contempo. Universalmente considerato uno dei più grandi attori del cinema, non solo giapponese, ha recitato in 182 film. Nel corso della sua carriera dimostra una versatilità ineguagliabile, riuscendo a passare con disinvoltura da un ruolo all’altro e a calarsi nel personaggio facendolo suo. Ogni personaggio, da quello più complesso e sfaccettato a quello meno impegnativo, nelle sue mani diventa memorabile: lo yakuza Matsunaga ne “L’angelo ubriaco”, il samurai Sanjuro ne “La sfida del samurai”, il capitano Tsuruhiko Kuroda ne “Duello nel Pacifico”, solo per citarne alcuni.
Maruyama e lo sceneggiatore Toshio Yasumi danno spazio alle fasi cruciali della guerra e a coloro che ne hanno determinato le sorti, oltre a ciò viene sottolineata la mancanza d’odio da entrambi le parti, soprattutto dei giapponesi – in effetti è il punto di vista di quest’ultimi che viene maggiormente affrontato.
Sia il comandante Hirose che l’ammiraglio Togo in due diverse situazioni esprimono le loro considerazioni sul nemico: “Ora stiamo combattendo e i russi sono miei nemici, ma un giorno la guerra finirà e sarà tutto come prima, rivedrò i miei amici e parleremo anche di questo” dichiara Hirose.
Nell’epilogo l’ammiraglio Togo e l’ammiraglio Rozestvenskj si scambiano parole di rispetto e fratellanza, un buon esempio di come sia giusto comportarsi con un nemico che è tale solo in guerra.
“La battaglia di Port Arthur” è uno di quei film in cui non ci sono solo strategie militari e una mera ricostruzione dei fatti, c’è molto di più e potrà piacere anche a coloro che non amano particolarmente questo genere.
Il finale conciliante non è espresso per sfoggiare il buonismo giapponese – non solo almeno - ma per coglierne una morale.
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