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Scritto da Panbianchi Guido   
sabato 31 marzo 2007

Aristotile svelò la virtù catartica delle Arti.L’ottava va oltre “contribuisce alla formazione e alla crescita.”

Una cura da Oscar.


Almeno una volta abbiamo provato tutti al cinema. Le immagini che scorrono sullo schermo, la trama
Narrativa,ci riportono ad esperienze personali,al modo in cui le abbiamo vissute,a come avremmo
voluto viverle…..In certo senso sperimentiamo quella catarsi di cui più di tremila anni fa parlava
Aristotile: la purificazione che la rappresentazione teatrale esercita nell’animo degli spettatori.
Dal teatro al cinema. Sull’idea che guardando un film ben scelto si possono sciogliere emozioni
Bloccate,attenuare dolori dell’animo.Quasi un medicinale da banco( meglio dietro prescrizione dello Specialista) andando al Blockbuster come in farmacia. Dagli Usa,con lo psicoterapeuta americano Gary Salomon,la terapia si é diffusa anche in Italia con predecessori come Antonio Mercurio,ideatore Tra l’altro dell’Antropologia personalistica essenziale,presidente della Sapienza Università a Roma. C’ è chi come la psicologa Gioia Gabellieri,autrice di saggi sul tema,dà anche consigli one line del tipo ( avete problemi di autostima ?Vi serve “Il mio grosso grasso matrimonio Greco”. Oppure (se la suocera è invadente Fatele vedere “Caso mai” con Stefania Rocca e Fabio Volo.
<Attenzione > avverte però Gianpiero Cappina psicologo psicoterapista direttore Istituto Solaris di Antropologia Personalistica Esistenziale ,Cinema terapia e Comunicazione telematica.
<Molti film,come la musica,le opere d’arte,rallegrare,intristire,meravigliare,nel ruolo che da sempre è quello dell’Arte. .Non ha però senso immaginare che esistono film pensati per realizzare un felice rapporto di coppia,per vincere il vuoto dell’angoscia,diventare autenticamente genitori o realizzare i propri sogni esistenziali>.C’è una grossa differenza ,continua Ciappina ,tra cinema e cinematerapia. < La visione cinematografica è tipica dell’intrattenimento,ha effetto consolatorio,d’identificazione, catarsi Aristotelica. Ha una funzione d’aiuto e di sostegno per chi vuole realizzare un percorso evolutivo e di crescita personale che va al di là della visione di un singolo film.É un cammino di trasformazione esistenziale, forse più simile ad una accademia ellenica che una pillola di felicità>.
L’Istituto Solaris, che in Italia ha registrato il termine <Cinematerapia> ,usa da20 anni del grande Schermo in seminari e percorsi di psicoterapia.<Il cinema è un strumento ma,come non è il pennello a dipingere ma il pittore, non é una pellicola che può realizzare quell’originale percorso interiore di auto conoscenza che è la Cinematerapia. Non chiedete quindi un’elenco di film pert stare meglio, uno contro il logorio della vita moderna, o un altro per sedurre una ragazza…….. Se esistono non li conosco ne m’interessano>,conclude Ciappina.Sul fatto che la Cinematerapia non cura patologie, ne in senso medico ne psicologico,ma aiutare un processo di trasformazione e crescita personale, sono un po’ tutti d’accordo. All’Istituto di Neuroscienze di Firenze,nell’ambito del trattamento psicoterapeutico , il film diventa pretesto e spunto per comprendere qualcosa di più di se stessi, uno stimolo per superare momenti difficili.
<I film ci aiutono a stare meglio>,afferma Vincenzo Mastronardi, psichiatra,psicoterapeuta,direttore Osservatorio dei comportamenti e della devianza,Università
<La Sapienza>,Roma,autore del libro ( Filmtherapj )Ha cominciato individualmente con la Biblioterapia ma un certo momento< Le mamme degli adolescenti in cura hanno chiesto un film al posto dei libri. Ho costruito per ogni film indicazioni terapeutiche utili ad orientare e da discorsi individuali sono passato a gruppi, con la funzione di “Mastery” la capacità di analisi e soluzione dei problemi>.Comunicazioni di coppia,stres lavorativo,adolescenza,conflitti famigliari,disturbi fobico-ossessivi….. per ogni situazione c’è un film,come testimonia una ricerca iniziata nel1989 sulle ripercussioni emozionali della visione di 1500 film su pazienti in terapia(compresi allievi della<Sapienza>),base ispiratrice del libro.I film,chiude Mastronardi,<sono come iniezioni intramuscolari di forza,di energia >.In quel vivere quotidiano che a volte causa disagi e perplessità.

Cardiologia: Un film comico contro l’ipertensione ……

Se la pressione sanguigna è alta e il cuore fa le bizze dieta e farmaco ipotensivo a parte fatevi ( due risate al cinema : migliora il flusso sanguigno e favorisce la vasodilatazione.Ma alla larga però dai film paurosi ,impressionanti ,rallentano il corso del sangue,portano vasocostituzione,quindi non fanno bene al cuore. Lo diceva la saggezza antica” ridere fa bene al sangue”.Lo ha verificato uno studio
presentato all’ America College di Cardiology( 2005 ) e pubblicato sul British Medical Jurnal .
Lo studioso americano Michael Miller (Maryland University) durante la proiezione di 2 Film-
”Salvate il sodato Ryan” (Steven Spiielberg,1998,drammatico) e “Kingpin”(Fratelli Farelly,1996,comico)_ha misurato le variazioni nell’arteria prachiale (indicatore del flusso sanguigno
corporeo,va dalla spalla al gomito) di 20 giovani di buona salute. Tra loro, 19 hanno avuto un’aumento di oltre 20% del gettito sanguigno durante le scene divertenti, in 14 c’è stato una diminuzione di oltre 30% durante ke scene tristi ed impressionanti. Gli studi continuano………..

Oncologia : Lezione speciale davanti allo schermo…..

Si fa cinematerapia al Centro Ricerche Oncologiche,Policlinico Gemelli di Roma,per aiutare gli operatori sanitari( coordinati dallo psicanalista Domenico Nesci,Ist.Psichiatria e Psicologia ,
Univ. Cattolica Roma) a capire come aiutare meglio i pazienti,risolvere casi particolarmente difficili sul
piano psicologico, comprendendo le dinamiche inconsce della relazione di cura.L’iniziativa rientra
nei Corsi,attivi dal 1993 di Psico.- Oncologia per medici,infermieri,psicologi,altri operatori sanitari che
seguono i malati di cancro e i loro famigliari in tutte le regioni.” Ci siamo resi conto che operatori sanitari ,ogni volta che la discussione di un caso clinico particolarmente difficile sembrava lasciare
tutti senza parole ricorrevamo spesso a scene di film per trovare una soluzione” spiega Nesci
“In analoghi momenti critici emergeva anche la capacità di raccontare ed elaborare sogni. Quando noi e i nostri pazienti ci sentivamo disorientati , i film sembravano giocare un ruolo ’preliminare e facilitante rispetto a quello svolto da certi sogni “ .Un esperimento nel 2001 con gli studenti della
University of California a Los Angeles( gli allievi ci dissero che avevano finalmente capito cosa fosse
l’inconscio e come funzionasse la mente di un analista al lavoro), un wortshop internazionale al Gemelli su”Cinema e Sogni”e l’avvio con la proiezione serale in ospedale,per le èquipe interdisciplinari ,di un film tipo””La stanza di Marvin”, “Invasioni barbariche” il giorno dopo tutti ascoltano i racconti di chi ha sognato e si discute. “ Non sono protocolli ma esperienza viva,che aiuta in poco tempo l’operatore sanitario a una maggiore familiarità con la malattia, la vita e la morte.
Un film scatena una catena evocativa red associativa. Come e perché ci sblocca,dov’è l’inibizione,
la difficoltà a essere con il malato Dall’esperienza pratica e dall’idea di un altro medico,
Tommaso.A.Poliseno,anche un’istituzione internazionale, una rivista(www.doppio-sogno.it)e un
Format televisivo ,andato in onda su RAI SAT”Doppio Sogno”.Doppio perché ad occhi aperti( quello
Del singolo)” I sogni diventono cinema come le parole degli psicoanalisti che discutono”


Vita di Coppia :Immaturi o “ dipendenti”………….


Attrazione Fatale:
Per chi non riesce vivere bene una storia d’amore perché deve rendersi autonomo prima di potersi legare in coppia, abolire i fantasmi di inadeguatezza.”Non ha la patente di amare,ha una struttura dipendente di personalità ,deve prendere coscienza e superare la dipendenza” spiega Mastronardi.


Chi Ha paura di Virginia Woolf::
Evidenzia la violenza tra coniugi fino all’intolleribità “ La persona ben pilotata,nella visione di questo film,può capire i rischi cui va incontro e,nel caso,prevenire e regolarsi di conseguenza,
chiarisce Mastronardi.


Ultimo bacio:
È per chi ha paura d crescere, ev idenzia i problemi delle coppie immature che non hanno ancora capito cosa vogliono dalla vita edé illuminantein u7na più serena ottica di scelte decisionali( dal libro Flintherapy).

Fonte da: Salute, inserto di Repubblica di Annamaria Messa

 
< Prec.

 

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