500 Giorni
insieme
Titolo originale: (500) Days of Summer
USA: 2009
Regia di: Marc Webb Genere: Commedia Durata:95'
Interpreti: Zooey Deschanel,
Joseph Gordon-Levitt, Geoffrey Arend, Olivia Howard Bagg, Patricia Belcher, Cody
Matthew Blymire, Rachel Boston, Yvette Nicole Brown, Catherine Campion, Joshua
Collins, Michelle Mason
Sito web: www.500giorniinsieme.it
Nelle sale dal: 27/11/2009
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Gianluca Frappampina
L'aggettivo ideale: Agrodolce
Tom (Joseph Gordon-Levitt), mancato architetto, è un giovane impiegato in un’azienda che si occupa di creare biglietti d’auguri. Vive al centro di uno stantio equilibrio tra un lavoro con poche prospettive, il rimpianto per ciò che sarebbe voluto essere ovvero un brillante architetto e l’attesa dell’amore perfetto, l’unico e il solo, quello predestinato, quasi da fiaba.
La sua vita viene illuminata – è proprio il caso di dirlo – da Sole (Zooey Deschanel), una nuova assistente del suo principale. La storia che sboccia fra i due sembra incanalarsi sul solito binario, e invece quello che sembrava l’attesa manovra del fato per far fiorire l’amore fra due giovani eletti innamorati, si rivela un vicolo cieco. Rose e fiori d’un tratto appassiscono, la visione scettica e nichilista dell’amore di Sole smantella la storia della principessa e del suo principe azzurro ormai materializzato nel sognante Tom.
Quasi indotto alla follia, Tom prospetta fino alla fine la possibilità di un ritorno fra le braccia della sua metà, non potendo nemmeno auspicare l’esistenza di una donna come lei, ma l’effimero riavvicinamento fra i due durante il matrimonio di una collega, nasconde solo l’ennesima delusione.
Come la sorella adolescente ma molto saggia Rachel ricorda allo sfortunato innamorato, quando si chiude una porta spesso si apre un portone. Tom mette un bel punto e va a capo scoprendo che davvero le prospettive possono migliorare dopo aver superato un momento buio, senza Sole. Commedia romantica dal sapore agrodolce, sapientemente narrata in balzi temporali su e giù per i cinquecento giorni del titolo, giorni di effusioni d’amore dai toni adolescenziali e sognanti, danze della felicità, ma anche di delusioni, di tira e molla e di senza-di-lei-non-posso-vivere.
Bel colpo di Marc Webb che con questa pellicola ottiene un successo in sordina. La trama di per sé avrebbe l’irrespirabile afrore del già visto e rivisto. Tuttavia con qualche tocco di originalità come personaggi meno stereotipati e bellocci del solito e un’attrazione sofisticata, fantasiosa e a tratti innocente preferita al solito stucchevole effluvio d’amore, una colonna sonora che verrebbe da definire ricercata e d’altri tempi e poche aspettative intorno al film, ecco che l’usato sicuro diventa un ottimo affare.
Senza esimersi dal proporre un lieto fine, l’incanto dell’amore predestinato è perlomeno ridimensionato, salvo poi fare quel mezzo passo indietro un po’ codardo e atteso per non prendere una posizione troppo disfattista e lasciare la speranza nei cuori degli spettatori più teneri e sognanti.
Merita una menzione per le scelte meno convenzionali che quasi indirizzano verso un pubblico di nicchia, adoratori delle storie particolari e il fascino candido del viso furbetto di Zooey Deschanel.
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