Adam
Titolo originale: Adam
USA: 2009. Regia di: Max Mayer
Genere: Commedia
Durata: 99'
Interpreti: Hugh Dancy, Rose Byrne, Peter Gallagher, Amy Irving, Frankie
Faison, Mark Linn-Baker, Ursula Abbott, Karina Arroyave, Maddie Corman,
Adam LeFevre, Mark Margolis, Haviland Morris, Susan Porro, John
Rothman, Terry Walters
Sito web: www.foxsearchlight.com/adam
Nelle sale
dal: 14/05/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Positivo Scarica il Pressbook del film
L’idea, che sta alla base del film e che ha permesso la sua creazione, viene dal regista e sceneggiatore Max Mayer, che dopo aver ascoltato alla radio la storia di un uomo che aveva la Sindrome di Asperger, ne è rimasto talmente colpito da pensare a un buon soggetto per una commedia romantica diversa da quella classica. Questa dà l’opportunità allo spettatore di scoprire un mondo spesso sconosciuto, affrontando una tematica così delicata attraverso le “emozioni” che può regalare una storia d’amore, tutt’altro che comune.
Adam vive da solo in un grande appartamento, all’interno tutto è in ordine, dalle confezioni di pasta surgelata ai cereali. È un ingegnere elettronico dotato di molta creatività, costruisce giocattoli parlanti.
La sua vita è abitudinaria e tranquilla. Un giorno arriva nel suo palazzo una nuova inquilina Beth con la quale fa amicizia. Lei si mostra carina e disponibile, lui è un po’ indifferente ma interessato a farci amicizia. Lei si sente attratta da lui, ma non inquadra le sue stranezze, fino a quando Adam non le dice di essere affetto dalla Sindrome di Asperger e di non capire ciò che prova o sente chi ha di fronte. Beth rimane un po’ sconcertata, è impreparata ma oramai è troppo tardi perché si sta innamorando proprio delle sue particolarità.
Tutto sembra procedere per il meglio Adam conosce i genitori di lei, ma una bugia di Beth cambia tutto.
Il regista ha voluto portare alla luce quel tipo d’innocenza che può avere dentro sé un individuo, ogni individuo, ma che quotidianamente la ragione soffoca.
In Adam questa innocenza corre libera come la sua onestà, è incapace di dire bugie e assolutamente non tollera che le dicano a lui, indipendentemente dalla gravità, differenza che Adam non coglie.
Mayer ha voluto raccontare una storia apparentemente impossibile e piena di incertezze ed enigmi, che potenzialmente non potrebbe avere futuro. Ogni storia è univoca e chi la fa crescere e maturare sono i singoli individui.
Le possibilità di riuscita del rapporto possono essere paritarie rispetto a una cosiddetta storia classica. Il regista sottolinea come due persone che vivono realtà lontane fra loro possano avvicinarsi l’un l’altro e completarsi a vicenda, colmando le lacune dell’altro, dando vita a qualcosa di straordinariamente bello.
La Sindrome di Asperger è considerata come una forma di autismo “ad alto funzionamento”. Il termine venne coniato dalla psichiatra Lorna Wing nel 1981. Il nome deriva da Hans Asperger, psichiatra e pediatra austriaco, le cui ricerche vennero ignorate fino agli anni novanta. Gli individui che hanno questa sindrome possiedono un’intelligenza nella norma e anche superiore, offrendo un notevole contributo in campo lavorativo, se sono messi nella condizione di non avere interazione sociale. Ciò è dato dal fatto che queste persone possiedono un’insensibilità sociale e difficoltà di reciprocità, scarsa capacità di empatia e una rimarcata inabilità a leggere cosa le altre persone stiano provando.
Mayer mostra come in una relazione amorosa questi sintomi portino a confondere il protagonista.
Per Adam l’amore è un concetto alieno. Osserva in un modo nuovo le emozioni umane, catturandole da un’altra angolazione, un altro punto di vista, quello di una persona che le vive differentemente da come si è abituati a pensare. Adam ha una propria visione di storia d’amore, che persegue con coraggio.
In questa commedia l’ostacolo alla storia d’amore risulta essere i misteri del cervello umano.
Adam e Beth servono l’una all’altro, hanno due caratteri opposti che si compensano. Beth differentemente da Adam è dotata di una forte emotività, è una persona socialmente vivace, in cerca di un tipo d’amore più profondo di quelli conosciuti finora.
Esperta di appuntamenti, Beth pensa di aver visto tutto, fino a che non conosce Adam e deve riconsiderare la faccenda.
Adam è un’esperienza a parte. Quando è con lui capisce di non essersi sentita mai così con nessun altro.
Beth si interessa di Adam ancor prima di sapere della sindrome, il suo modo di essere fresco e genuino, sincero e senza sovrastrutture catturano la sua attenzione e il suo cuore. Entrambi trovano qualcosa di liberatorio nell’altro.
Per Adam, lei è un corso avanzato di “relazioni umane”. Grazie ad Adam, lei impara ad esprimere se stessa più liberamente, mostrarsi per quel che è con sincerità.
Il film è dotato di un aspetto umoristico garbato e irresistibile, che scaturisce dai dialoghi di Adam e da una serie di circostanze che fanno venir fuori l’ilarità di chi guarda.
Mayer ha tracciato un film pieno di emozioni e di speranze, positivo, portando alla ribalta sentimenti universali e differenti punti di vista con un candore e una delicatezza che lo rendono un film al quale appassionarsi.
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