All About Women
Titolo originale: Nuren bu huai
Cina, Hong Kong: 2008 Regia di: Tsui Hark Genere: Commedia Durata: 120'
Interpreti: Zhou Xun, Kwai Lun-mei, Kitty Zhang, Stephen Fung, Alex Fong, Eddie Peng, Shen Chang
Sito web:
Voto: 7
Trailer
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Recensione di: Nicola Picchi
Fanfan è una dottoressa che soffre di “sclerosi selettiva”, malattia che la porta ad irrigidirsi come un’asse da stiro non appena viene toccata da un uomo.
Tang Lu è una manager per cui tutti gli uomini perdono la testa, ma che ha comprensibili difficoltà ad instaurare relazioni con le altre donne. Tie Ling è una scrittrice nonché vocalist di una rock-band, perdutamente innamorata di X, un cantante pop che neanche conosce. Fanfan conduce una ricerca sui feromoni che dovrebbe svelare il segreto dell’amore e dell’attrazione tra i sessi e, dopo i primi risultati fallimentari, si concentra su Xiaogang, un chitarrista che assomiglia ad un suo vecchio amore scomparso nel nulla. Xiaogang suona nella band di Tie Ling, la quale ha un ammiratore, Mo Qiyan, che lavora per Tang Lu, la quale a un certo punto vuole mettere le mani sulla scoperta di Fanfan.
Se questo plot vi sembra confuso, sappiate che è solo l’inizio. La coerenza non è certo il punto di forza di “All About Women”, resurrezione di Tsui Hark dopo lo svogliatissimo “Missing”. Tsui chiama a collaborare alla sceneggiatura niente meno che Kwak Jae-yong, il regista che ha creato, imposto ed esportato in tutta l’Asia un nuovo standard nel campo della commedia.
Da “My Sassy Girl” a “Windstruck”, fino all’ultimo “Cyborg She”, girato in Giappone, Kwak ha inanellato una serie di successi, ed ora si affaccia anche sul mercato cinese. Considerato che “My Mighty Princess” era un sentito omaggio al cinema di Hong Kong, si può dire che questa sua collaborazione con Tsui sia un po’ la quadratura del cerchio. Il fatto è che Tsui prende la sceneggiatura e poi la fa a pezzi, disinteressandosene completamente e trascurando la pur minima logica narrativa.
Questa storia di tre donne in cerca d’amore nella Beijing contemporanea, scantona dai luoghi comuni (che tali sono diventati) della classica commedia sentimentale di Kwak e diventa pretesto per uno scatenato tour de force registico, divertito e pieno d’inventiva fino a scoppiare. Tsui non arretra davanti a niente, sia che si tratti di inscenare schegge di war-movie con tanto di bodycount (i caduti della guerra tra i sessi), roteanti riprese in soggettiva di una bottiglia di birra o catastrofici investimenti di corteggiatori troppo insistenti.
Creatività buttata a schiaffo sul pubblico con somma nonchalance, raffinati giochi di montaggio, audaci movimenti di macchina, animazioni ed effetti digitali, surreali effetti sonori, cambi di registro improvvisi, tutto questo è “All About Women”, un film che certo soddisferà gli amanti del cinema di Tsui e forse dispiacerà a tutti gli altri, stremati da 120 minuti senza un attimo di tregua.
Questa delirante screwball comedy è un giocattolo costruito da un regista che, contrariamente a quanto lasciavano supporre le sue ultime opere, è ancora capace di entusiasmarsi giocando con il cinema.
Momenti di purissimo nonsense e di comicità slapstick tipicamente hongkonghese, mandano fuori asse le scene programmaticamente sentimentali, polverizzate e vanificate dall’incredibile velocità della costruzione e dall’amaro cinismo degli assunti di fondo. L’amore è solo un fatto di attrazione chimica e di feromoni?
La risposta di Tsui è un bel cazzotto in faccia, subito prima dei titoli di coda.
Nelle tre protagoniste ritorna anche l’attenzione per le figure femminili che ha sempre caratterizzato il suo cinema, tre tipologie di donna molto diverse incarnate da tre attrici in stato di grazia: Zhou Xun (The Equation of Love and Death), la taiwanese Kwai Lun-mei (Secret) e Kitty Zhang (CJ7), tutte bravissime oltre che splendidamente decorative.
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