Carnage
Titolo originale: Carnage
Francia, Germania, Polonia, Spagna: 2011. Regia di: Roman Polanski
Genere: Commedia
Durata: 79'
Interpreti: Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz , John C. Reilly
Sito web ufficiale: www.sonyclassics.com/carnage
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: 16/09/2011
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Sorprendente
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Realizzato grazie a una co-produzione tra Francia, Germania e Polonia, il nuovo film del pluripremiato regista Roman Polanski è stato presentato in Concorso alla 68a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Polanski dirige Kate Winslet, Jodie Foster, John C. Reilly e Christoph Waltz nella trasposizione cinematografica dello spettacolo teatrale “Le Dieu du Carnage” dell’autrice Yasmina Reza, andato in scena con successo in diversi paesi europei. Il regista lo ha co-sceneggiato a quattro mani con Reza.
Il film parla dell’incontro riparatore tra i genitori di due ragazzini undicenni che si sono presi a botte. Penelope e Michael Longstreet invitano a casa loro Nancy e Alan Cowan per discutere sui provvedimenti da prendere. Dopo un’iniziale gentilezza e mediazione da entrambe le parti, i toni dell’incontro prenderanno un’altra piega.
Con “Carnage” Polanski sorprende lo spettatore meravigliosamente. È stato girato in tempo reale con soli quattro attori che si muovono in un unico ambiente. Qualsiasi passaggio da una scena all’altra è stato fatto davanti la macchina da presa. Il mondo esterno e ciò che spinge i genitori a incontrarsi accade durante i titoli di testa. Nonostante si svolga tutto in un ambiente circoscritto, il ritmo incede senza arresti. I dialoghi sono graffianti e divertenti e i tempi degli attori, nel rimbalzarsi le battute, sono perfetti.
Il film svela una serie di comportamenti che gli individui adottano quotidianamente nella società. Ci si nasconde spesso dietro una facciata di buone maniere, che non corrispondono minimamente a ciò che si pensa o si vorrebbe fare veramente. “Carnage”fa emergere comicamente quanto sia difficile fare il genitore oggi e come spesso ci si celi dietro una falsa comunicativa. Capita spesso che si parli tanto, esprimendo solo ipocrisia e senza mai conoscere ogni aspetto l’uno dell’altro, come capita ai coniugi mostrati nel film. Ognuno a modo suo esprime l’esasperazione di alcuni atteggiamenti del proprio partner: il continuo stare attaccato al cellulare di Alan, o l’essere incessantemente “politicamente corretta” di Penelope. Ciò che porta lo spettatore a sorridere è la nonchalance di Alan nel mostrare la sua insensibilità (l’unico a presentarsi fin dall’inizio per ciò che è e che pensa) e la rigidità “vecchio stampo” di Penelope.
Tutti è quattro gli artisti esprimono i loro personaggi al meglio. Polanski ha organizzato due settimane di prove, per dare modo agli attori di trovare affiatamento e compattezza. Il tono del film spazia dalla satira alla commedia, al dramma e quando si pensa che l’incontro stia per concludersi, qualcuno dei presenti dice qualcosa che rimette la questione in gioco ancora una volta, e un’altra ancora. Polanski e Reza lo rendono così naturale, da lasciare stupiti quando il film finisce davvero.
L’ora e mezza trascorre senza rendersene conto, rapiti da ciò a cui si sta assistendo.
“Carnage” è una storia in cui potersi rispecchiare, chi per un motivo, chi per un’altro. Mostra uno spaccato di vita reale, 90 minuti di una discussione che chiunque potrebbe avere.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, fondamentale tanto quanto le interpretazioni è stata la costruzione del set.
Lo scenografo Dean Tavoularis (noto collaboratore di Francis Ford Coppola) torna a lavoro per il film di Polanski.
Ha realizzato l’appartamento, in modo tale che si potesse camminare da una stanza all’altra e muoversi proprio come in uno vero, non tralasciando suppellettili e una cucina super equipaggiata.
Nulla è stato lasciato al caso, il regista ha curato ogni aspetto del film, mostrando ancora una volta la sua artisticità e la sua propensione a raccontare la verità delle cose.
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