Fuori orario
Titolo originale: After Hours
USA: 1985. Regia di: Martin Scorsese Genere: Drammatico Durata: 96'
Interpreti: Griffin Dunne, Rosanna Arquette, Verna Bloom, Tommy Chong, Linda Fiorentino, Teri Garr, John Heard, Dick Miller, Cheech Marin, Catherine O'Hara, Will Patton, Robert Plunket, Bronson Pinchot, Rocco Sisto, Larry Block, Victor Argo, John P. Codiglia, Murray Moston, Victor Bumbalo, Bill Elverman, Joel Jason, Rand Carr, Clarence Felder, Henry Judd Baker
Sito web:
Voto: 7
Recensione di: Mariana De Angelis
Non sembra esserci via di scampo per il timido Paul Hackett (Griffin Dunne), costretto, per una serie di circostanze incredibili, a trascorrere un’intera notte a Soho, stravagante quartiere newyorchese nel quale l’innocente programmatore di computer deve vedersela con i suoi surreali abitanti. Tutto ha inizio con l’incontro di una bella ragazza, Marcy (Rosanna Arquette) che lo avvicina in un pub e lo invita a casa sua. Accettando l’invito, il giovane si ritrova in una sorta d’inferno, un abisso popolato da bizzarri personaggi, perversi ed ambigui: una scultrice masochista, una cameriera sola e disperata che manifesta segni di follia, rapinatori senza scrupoli, un punk che vorrebbe tagliargli i capelli. Accusato di essere un ladro e inseguito dai residenti del quartiere, il timido Paul, per fuggire, sarà costretto a nascondersi all’interno di un’inquietante scultura di cartapesta. Solo la mattina successiva, dopo una notte da incubo, Paul si riapproprierà della sua vita, soddisfatto della tranquilla seppur monotona quotidianità. Nella New York di Fuori Orario non sembra esserci posto per personaggi ordinari e comuni, almeno che questi non compiono un sacrificale viaggio d’iniziazione, all’insegna della follia e della violenza che sembra imperversare nella metropoli americana degli anni Ottanta. Paul esce dal labirinto claustrofobico di Soho con una nuova consapevolezza, quella di appartenere ad una società paranoica, alienata in cui incombe il caos e l’incomunicabilità.
Ciò che caratterizza la filmografia di Martin Scorsese è la ricca presenza di pellicole che sono un evidente omaggio alla città di New York. Lo sguardo del regista italo americano, profondamente legato alle sue origini è uno sguardo che seppur affettuoso non nasconde mai le vergogne, le atrocità della metropoli in cui è cresciuto. Com’è possibile non ricordare la New York corrotta di Taxi driver o quella terribilmente brutale di Quei bravi ragazzi? Anche il kolossal Gangs of New York che pure intende celebrare le origini della Grande Mela racconta con estrema crudeltà le ostilità tra le bande rivali per il dominio della giovane città. L’età dell’innocenza, incantevole melodramma denuncia, seppur in maniera implicita, le ipocrisie e la spietatezza dell’alta società newyorchese della prima metà del Novecento.
Una New York moderna e delirante è quella invece di Fuori Orario, abilissima commedia nera e grottesca dal ritmo incalzante che autorizza lo spettatore a sorridere amaramente sull’orrore metropolitano.
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