Il mattino ha l'oro in bocca
Titolo originale: Il mattino ha l'oro in bocca
Italia: 2008. Regia di: Francesco Patierno Genere: Commedia Durata: 100'
Interpreti: Elio Germano, Laura Chiatti, Martina Stella, Gianmarco Tognazzi, Donato Placido, Carlo Monni, Corrado Fortuna, Dario Vergassola
Sito web:
Nelle sale dal: 29/02/2008
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesco Manca
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“Buongiorno, cari ascoltatori. La voce che sentite è quella di Marco Baldini e questa è Radio Dee Jay…”
La storia (vera) raccontataci dal regista Francesco Paiterno nella sua seconda opera, preceduta da “Pater Familias” (2003), dal titolo “Il mattino ha l’oro in bocca”, il che non rappresenta necessariamente un omaggio al capolavoro di Stanley Kubrick, “Shining” (1980), vede protagonista Marco Baldini, l’odierno inseparabile compagno del noto show-man Fiorello, interpretato dal bravo Elio Germano.
Quella di Patierno è una pellicola senza dubbio coraggiosa, poiché, Baldini, nonostante il successo ottenuto con il suo lavoro a Radio Dee Jay, non può essere certo annoverato tra le più significative (e note al grande pubblico) figure del mondo dello spettacolo nostrano, quindi, già per questa ragione, una parte del nostro pubblico (lo dimostrano gli incassi) ha preferito optare per altri prodotti; un altro motivo è che il regista, nonostante esplicite allusioni alla commedia, al grottesco e al dramma, decide di imbattersi in una biografia, ispirata al romanzo “Il giocatore” scritto dello stesso Baldini, e, come ben sappiamo, il nostro cinema, in quanto a biografie sul grande schermo, non può certo considerarsi specializzato. Il cinema d’oltre oceano ci ha mostrato, negli ultimi vent’anni, biografie di numerosi artisti musicali (“The Doors”, “Ray”, “Walk the Line”, “I’m not there”, “Bird”, “Sid & Nancy”, “Control” etc.) che si sono dimostrate in grado, nel bene o nel male, di emozionare milioni e milioni di spettatori.
Ora, Baldini non è un cantante né tanto meno un artista, questo è chiaro; è buon presentatore che, come abbiamo modo di vedere nel film, accanto al successo lavorativo, vede la sua vita privata distruggersi a causa della “febbre del gioco”. Niente alcool, niente droghe, niente fumo, niente eccessi…
Al contrario di molte figure musicali rappresentate nelle suddette pellicole, Baldini aveva come unico vizio quello del gioco d’azzardo, in particolar modo, le scommesse sulle corse ippiche, che egli vedeva come un furbo e, tutto sommato, facile tentativo (per la verità, quasi una certezza) di accumulare soldi facili senza il minimo sforzo. Inizialmente, la fortuna sembra essere dalla sua parte, ma la voglia di giocare e la voglia di soldi aumenta, e così, in seguito ad una serie di “sfortune”, Baldini si ritrova indebitato fino al collo, nelle grinfie degli strozzini che sono arrivati ad un passo da ucciderlo.
Al sottoscritto, sinceramente, prima di cimentarsi nella visione di questo film, non interessava granchè ciò che Marco Baldini aveva fatto durante la sua vita e la sua carriera, ma spinto da un forte interesse per le biopic, era assai fiducioso che “Il mattino ha l’oro in bocca” poteva riservare piacevoli sorprese.
Ebbene, non è rimasto deluso.
Nonostante un inizio piuttosto fiacco e un’ingombrante e superflua presenza di Martina Stella, il film Patierno riesce comunque a prendere il volo e a farsi guardare con discreto interesse.
Un grande elogio va attribuito alla carismatica e convincente prova di Elio Germano, forse il miglior giovane talento del nostro cinema, che non punta alla somiglianza fisiologica della figura di Marco Baldini ma gioca tutto sullo spessore psicologico e caratteriale.
Del cast fanno parte anche l’interessante Corrado Fortuna nel ruolo di Fiorello, la promettente Laura Chiatti nei panni della fidanzata di Baldini (Germano) e l’ottimo Dario Vergassola che interpreta il direttore di Radio Dee Jay.
La regia e la sceneggiatura, entrambe curate da Paterno con la collaborazione alla stesura del vero Marco Baldini sono anch’esse all’altezza delle aspettative, non eccedono e restano piuttosto distaccate nei dettagli, e questo è un aspetto forse non particolarmente degno di merito, dato che la caratterizzazione di alcuni personaggi e situazioni è visibilmente approssimativa e a tratti prevedibile.
Ma ciò non nuoce comunque al valido risolvo dell’intera pellicola, che può considerarsi valida, interessante e probabilmente sottovalutata da quella gran fetta di pubblico nostrano che preferisce concedersi ad un certo tipo di cinema che si mette in competizione solo per il facile guadagno.
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