Nessuno mi può giudicare
Titolo originale: Nessuno mi può giudicare
Italia: 2011. Regia di: Massimiliano Bruno
Genere: Commedia
Durata: 95'
Interpreti: Paola Cortellesi, Raoul Bova, Rocco Papaleo, Anna Foglietta,
Giovanni Bruno, Hassani Shapi, Valerio Aprea, Lillo, Lucia Ocone, Awa
Ly, Raul Bolanos, Maurizio Lops, Pietro De Silva, Caterina Guzzanti,
Massimiliano Delgado, Massimiliano Bruno, Dario Cassini
Sito web ufficiale: www.virgilio.it/nessunomipuogiudicare
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: 16/03/2011
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Incompleto
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Alice è una benestante 35enne con famiglia modello e modi molto sbrigativi nei confronti della propria servitù extracomunitaria.
La sua vita cambierà drasticamente quando rimarrà vedova con una marea di debiti da saldare e l’obbligo di lasciare la sua splendida villa. Per evitare la galera, e non perdere la custodia del figlio, diventerà una escort con risultati decisamente tragicomici.
La discesa sociale di una signora con marito imprenditore, villa alla periferia di Roma, figlio di nove anni che frequenta istituti privati e servitù extracomunitaria ai margini della macchietta, con l’aggiunta di molte situazioni che spesso terminano nell’assurdo, su tutte le incursioni della Guzzanti con tanto di intervento di Fausto Leali. Attorno un quartiere, il Quarticciolo, che viene descritto come la quinta essenza di quanto di più anti borghese e proletario ci possa essere.
Questa è la pellicola diretta e sceneggiata da Massimiliano Bruno, con la partecipazione di Fausto Brizzi, che a breve sarà al cinema anche con “Boris - Il film”. La storia di Alice risulta alla fine un piacevole spaccato della nostra penisola, con una professione come la escort molto di moda di questi tempi ma qua trattata con la leggerezza che solamente i veri film comici di razza sanno offrire. Una comicità che lascia lo spazio alle splendide battute al vetriolo di Rocco Papaleo, imperdibile quella dedicata a Nanni Moretti, ma che alla fine perde però una buona occasione per trattare una serie di temi interessanti, come la prostituzione e il lavoro precario, le periferie degradate delle metropoli così come il cambio di livello sociale contro cui va a infrangersi la protagonista, la solita Cortellesi simpatica e brava con l’aiuto qui di un cast di supporto di grande rilievo.
Una sufficienza quindi meritata per un film che però avrebbe potuto far ridere, e riflettere, differentemente.
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