Piacere Dave
Titolo originale: Grace is gone
USA: 2008 Regia di: Brian Robbins Genere: Commedia Durata: 90'
Interpreti: Eddie Murphy, Gabrielle Union, Elizabeth Banks, Ed Helms, Judah Friedlander, Shawn Christian, Stephanie Venditto, Brandon Molale, Yvette Nicole Brown, Carol Commissiong, Adam Tomei, Smith Cho
Sito web: www.meetdavemovie.com
Nelle sale dal: 22/08/2008
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Riccardo Balzano
Dal pianeta Niende proviene una navicella spaziale antropomorfa al cui interno lavorano minuscoli omini che cercano sulla Terra una fonte di energia (il sale) da portare nella loro patria ormai prossima alla distruzione. Dave Min Chang è il nome che i piccoli alieni danno alla macchina che li trasporta. L'incontro con Gina e suo figlio farà scoprire al comandante N.1 e al suo team che la razza umana non è a loro inferiore ma un' interessante fonte di sentimenti a loro ignoti.
"Piacere Dave" è un'innocua commediola buonista che strappa qualche sorriso ma che fa anche sbuffare per la scontatezza e la banalità. Infatti ad eccezione di qualche gag riuscita (Dave che espelle dal proprio corpo decine di hot dog; Dave che va a farsi la risonanza magnetica; Dave che prova ad indossare abiti umani...) tutto il resto è materiale visto e rivisto, sciapo e noioso. E' tutto affidato ad Eddie Murphy (come del resto in ogni commedia di cui è il protagonista), qui in due ruoli ( Dave/ l'astronave e Dave/comandante dell'astronave), che però, come in "Norbit" diretto dallo stesso Robbins, non può rimediare ad una regia piatta e monotona e a una sceneggiatura zoppicante ( scritta a quattro mani da Boll Corbett e Rob Greenberg). Dunque oltre a Murphy c'è ben poco di apprezzabile; perfino il tentativo pedagogico risulta inefficace: la dimostrazione che l'umanità sia buona e ricca di teneri sentimenti è superficiale e infantile. Tutto resta nell' anonimato: la regia di Brian Robbins, la fotografia di J. Clark Mathis e le musiche di John Debney.
Il cast è ovviamente tutto soppresso dall'ingombrante presenza di Murphy e spunta appena la simpatia di Gabrielle Union (N. 3) che avrebbe meritato più spazio. E' quindi un film che non soddisfa appieno non riuscendo a proporre nulla di innovativo ed originale nè una gradevole comicità che sappia snodarsi per l'intera durata del film. Si cade a tratti, come già detto, nel moralismo inutilmente e in maniera forzata, quasi si trattasse di un obbligo, dal momento che la storia avrebbe ben poco da insegnare.
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