Pleasantville
Titolo originale: Pleasantville
USA: 1998. Regia di: Gary Ross Genere: Commedia Durata: 124'
Interpreti: Tobey Maguire, Reese Whiterspoon, Jeff Daniels, Joan Allen, William H.Macy, J.T. Walsh, Don Knotts
Sito web: www.movieweb.com/pleasantville
Voto: 9
Recensione di: Alessio Minasi
Dunque… Questo film è un avventura cromatica e come tale va valutato.
Il regista Gary Ross, che all’epoca del film rimase talmente affascinato dalla recitazione dell’allora giovanissimo Tobey Maguire da richiederlo nel successivo “Seabiscuit”(T. Maguire ne era anche il produttore), ci porta per mano all’interno di un mondo tutto particolare, un mondo a tratti inquietante a tratti ridicolo ma mai banale, un mondo in bianco e nero che sembra popolato da automi a forma di esseri umani; la trama in se pare ovvia, già scritta e sapete perchè? Perchè non abbiamo resettato il cervello!!! A noi oggi, nel 2007, può risultare piatto osservando il canovaccio ma pensate un attimo soltanto...Chi nel 1998 aveva già tentato di sceneggiare una pellicola in cui i personaggi vengono risucchiati nei primi, iper-puritani, anni ’60? La risposta deve essere necessariamente composta: il primo film che ci prova con qualcosa di simile è “Last Action Hero”con Arnold Schwarzenegger nella parte di un indomabile Jack Slater, diretto da John MacTiernan nel 1993; un bambino che entra direttamente nel suo film preferito; nello stesso anno di Pleasantville abbiamo “The Truman Show”con Jim Carrey nei panni dell’ingenuo Truman Burbank, diretto da Peter Weir; la vita del protagonista è quella di un reality show di classe mondiale; vediamo come mancasse un tassello...Bambino che entra in un film, uomo che vive in un reality show, ci serviva qualcosa con le serie televisive ed eccola nello stesso anno (1998) con Pleasantville; fratello e sorella (rispettivamente Tobey Maguire e il premio oscar per “Walk the Line” Reese Whiterspoon) si litigano il telecomando perchè la ragazza vuole vedere un concerto su MTV con un ragazzo e lui non può perdersi la maratona di Pleasantville per vincere un premio in denaro niente male; nel tumulto del momento rompono il suddetto telecomando! Nemmeno fanno in tempo a scegliere di chi sia la colpa che bussa alla loro porta un “mistico tecnico della televisione” che gli propone un nuovissimo modello di “strumento cambia canale”con cui, lui dice, “entrerete direttamente nello show” e cavolo se aveva ragione!! Infatti i due si rilitigano pure quello e premendo accidentalmente il tastone rosso su di esso vengono catapultati in Pleasantville (puntualizzo che esiste davvero una città di nome Pleasantville ^^,se non ci credete andate su questo sito: www.pleasantville.com ); da li comincerà la loro mirabolante avventura fra gente che sembra venuta da un altra galassia e che, udite udite, è in bianco e nero! La loro sola presenza “svezzerà” gli sprovveduti (gli abitanti della cittadina) dando un pizzico di brio (alias colore) alla loro vita; il tutto è facilmente etichettabile come una metafora della rottura delle convenzioni, dell’evoluzione della civiltà, del superamento delle barriere mentali e chi più ne ha più ne metta!
Non sarà un processo facile, non sarà piacevole per i personaggi ma alla fine il risultato apparirà più luminoso che mai...
L’attore che spicca in questo movie è il signor Jeff Daniels, lui sembra davvero essere uscito direttamente da una serie televisiva dei primi anni ’60, la sua faccia trasmette a chi guarda l’immenso stupore del mutamento e l’affermazione a pieno del proverbio più bello che ci sia e che riprendo a piene mani da un’altro capolavoro del cinema ovvero “Ricomincio da Capo” col memorabile Bill Murray che dice “oggi è diverso!”, Andy MacDowell gli risponde “ed è male?” e lui conclude splendidamente “tutto ciò che è diverso è bello!”...
Questo è anche il messaggio sopito di Pleasantville, un piacere per gli occhi e per la mente.
Il mio voto è sicuramente un bel nove e lo consiglio a tutti quelli che come me odiano il conformismo e la monotonia ^^.
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