Punch Lady
Titolo originale: Punch Lady
Corea: 2007. Regia di: Kang Hyo-jin Genere: Commedia Durata: 121'
Interpreti: Do Ji-won, Park Sang-wook, Son Hyun-ju
Sito web:
Voto: 6
Recensione di: Nicola Picchi
Ha-eun è la moglie vessata di Ju-chang, un campione di Kickboxing dal carattere collerico e violento. Quotidianamente malmenata dal marito, Ha-eun trova la forza di reagire quando l’uomo tenta di aggredire la figlia adolescente. Uscita di prigione su cauzione incontra Sung-yeon, una sua vecchia fiamma del liceo, anche lui lottatore professionista, che dovrà affrontare Ju-chang dopo pochi giorni. Durante l’incontro l’uomo muore per la violenza dei colpi ricevuti, e Ha-eun giura di vendicarlo, sfidando il marito in un incontro ufficiale sul ring. Mentre la notizia catalizza l’attenzione dei media di tutto il paese, Ha-eun, totalmente digiuna di arti marziali, cercherà di recuperare il tempo perduto allenandosi nella palestra di Soo Hyun, uno sfortunato quanto incapace insegnante di liceo che si è improvvisato allenatore.
Kang Hyo-jin, già sceneggiatore di “My Wife is a Gangster”, debutta nella regia con questo “Punch Lady”, commedia dal retrogusto amaro con punte drammatiche, come nella migliore tradizione coreana. Usando come tema di fondo il problema della violenza domestica sulle donne, argomento di scottante attualità non solo in Corea, il regista preferisce disinteressarsi del lato realistico della situazione e lavorare sul paradosso, esasperando i toni ed alzando il livello dello scontro. All’interno della società dipinta da Kang Hyo-jin, che non è troppo lontana dal vero, a fare notizia non è certo la violenza sulle donne, in questo caso culturalmente condizionate ad accettare supinamente la loro sorte con lo spirito dell’agnello sacrificale, ma il fatto che una di loro si ribelli pubblicamente, sia pure tra mille indecisioni, e decida di smettere di porgere l’altra guancia dopo tredici anni di matrimonio (e di botte).
E se una storia del genere può apparire quanto meno anacronistica in tempi come quelli attuali, basta dare un’occhiata alle statistiche per convincersi del contrario. Detto questo, il taglio con cui viene affrontato l’argomento è pur sempre quello di una commedia, ed il modo con cui vengono tratteggiati i personaggi volutamente eccessivo: Ju-chang (il Park Sang-wook di “The Restless”) è un bruto animalesco ed unidimensionale, mentre l’impacciato Soo Hyun, che si innamorerà di Ha-eun, è l’apoteosi del nerd senza speranza, costretto ad iscriversi a sua volta in una palestra per avere qualcosa da insegnare alla sua protetta. Il mix di commedia e dramma funziona abbastanza bene anche quando scivola nell’implausibile (Ha-eun viene imprigionata dopo aver colpito il marito, ma nessuno si domanda perché sia coperta di lividi) o nel risaputo, come nei flashback in cui apprendiamo che Ha-eun è sempre stata attratta da uomini violenti perché il padre picchiava la madre. Kang Hyo-jin riesce a governare la materia con abilità, scene di combattimento comprese, anche se la sua regia è tutto sommato assai convenzionale e del tutto priva di soluzioni originali, preferendo assestarsi su coordinate consolidate.
Ma “Punch Lady” non esisterebbe senza l’ottima interpretazione di Do Ji-won (Love me not, Cinderella), che dona un’intensa credibilità al personaggio di Ha-eun e al suo doloroso percorso di maturazione e di affrancamento. Vederla tirare calci e pugni, non solo a Ju-chang ma ad un’insieme di convenzioni sociali, è senz’altro catartico per lo spettatore, oltre che una bella soddisfazione.
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