Signori si nasce
Titolo originale: Signori si nasce
Italia: 1960.
Regia di: Mario Mattoli Genere: Commedia Durata: 96'
Interpreti: Totò, Delia Scala, Peppino De Filippo, Liana Orfei, Luigi Pavese, Carlo Croccolo, Angela Luce, Riccardo Garrone, Lidia Martora, Nico Pepe, Ughetto Bertucci, Piero Pastore.
Sito web:
Nelle sale dal: 1960
Voto:
6
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
Pio Degli Ulivi (Peppino De Filippo) è il proprietario di una sartoria ecclesiastica; Ottone detto Zazà (Totò) è un barone decaduto che vive di espedienti. I due sono fratelli appartenenti ad una nobile famiglia ma non si sopportano. Zazà è corteggiato da un'attrice e ballerina teatrale che vuole ottenere una parte in uno spettacolo.
Il barone farà di tutto per convincere il fratello a concedergli un'ingente somma di denaro per saldare tutti i suoi debiti.
Si potrebbe definire il film di Mattoli una "commedia di classe", intendendo con tale definizione un insieme di siparietti comici costituenti una vicenda in cui a prevalere è il rango dei due protagonisti, nobilitato da Pio e fin troppo consumato da Zazà.
Quel che viene messa in scena è una pittoresca farsa dove il gioco risulta facilmente intuibile: il barone Zazà si è costruito una reputazione come nobile magnanimo e potente, ma in realtà egli non possiede alcun denaro e vive grazie a piccoli ma geniali espedienti, pretesti per non pagare i numerosi debiti accumulati negli anni. La sua dignità ed orgoglio ostentati con fare altezzoso lo rendono un personaggio quasi surreale, tuttavia egli nasconde un lato profondamente drammatico e commiserabile, tipico del teatro di Pirandello.
In diverse occasioni Totò ha avuto modo di impersonare avari, nobili squattrinati e signorotti viziati, da qui scaturisce la sua eccentrica metodica recitativa che lo ha reso famoso. Nel corso del film lo vediamo atteggiarsi proprio come un nobile, trattare in modo poco ortodosso il suo servo che non paga mai e lasciarsi andare a velate effusioni con belle donne. Pio, invece, mostra il suo lato integerrimo, dimostrandosi ostile nei confronti del fratello, ma anche ingenuo e buono.
Alcune scene rimangono memorabili, come quella ad esempio in cui Zazà si congeda dal circolo in quanto moroso con la frase "Signori si nasce, ed io lo nacqui!" La storia dei due fratelli sfocia in un turbinio di equivoci ed inganni che culminano con la classica resa dei conti.
Divertente.
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