Tata Matilda e il grande botto
Titolo originale: Nanny Mcphee and the Big Bang
Gran Bretagna, Francia: 2010. Regia di: Susanna White
Genere: Commedia
Durata: 109'
Interpreti: Emma Thompson, Maggie Gyllenhaal, Rhys Ifans, Maggie Smith, Asa Butterfield, Lil Woods, Oscar Steer, Eros Vlahos, Rosie Taylor-Ritson, Daniel Mays, Bill Bailey, Nonso Anozie, Sam Kelly, Katy Brand, Ralph Fiennes
Sito web: www.nannymcphee.co.uk
Nelle sale
dal: 04/06/2010
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Gioviale
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il Pressbook del film
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Tata Matilda è il personaggio creato dalla fantasia delle scrittrice Christianna Brand, che ha scritto tre libri sulle avventure di questa tata, e suo cugino Edward Ardizzone ne ha realizzato le illustrazioni.
Il cinema si è accorto di questo personaggio unico e irresistibile, già cinque anni fa, quando è stato realizzato il primo film.
Emma Thompson, nelle triplici vesti di attrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva, ha iniziato a concepire la storia di questo secondo film e a scriverla nei due anni successivi all’uscita del primo. Questo non è un sequel, Thompson ha analizzato tutti e tre i libri, ne ha preso gli elementi fondanti, li ha mescolati e vi ha aggiunto qualcosa di nuovo e inedito, creando una storia a sé.
La signora Green è una mamma molto affaccendata, con tre figli, da tenere sotto controllo vista la loro esuberanza, una datrice di lavoro, che le crea più caos in negozio di quanto ne abbia bisogno, e un marito che è partito per la guerra e così deve portare avanti anche la fattoria. Suo cognato la assilla in continuazione per vendere, perché soffocato dai debiti di gioco, ha un bisogno urgente di denaro. La vita già stressante si complica quando arrivano alla fattoria i due nipoti snob da Londra, che si accapigliano con i cugini “campagnoli”. La signora Green, mentre è al negozio a pulire l’ennesimo disastro, sente delle voci che le dicono che ha bisogno di Tata Matilda. La sera di ritorno a casa, si trova davanti a bambini urlanti che bisticciano e hanno messo sottosopra la piccola dimora, il campanello suona e la figura di Tata Matilda appare all’entrata, pronta ad aiutarla.
Tata Matilda cerca di attirare l’attenzione dei bambini, chiedendogli di smettere di litigare, sordi alla sua richiesta, la Tata batte il suo bastone magico sul pavimento e ogni bambino colpisce se stesso anziché il cugino che ha di fronte. Inizia così l’apprendimento delle cinque lezioni che la Tata impartisce. I bambini assisteranno a vere e proprie magie e inizieranno a voler bene alla loro Tata speciale.
Il film è indirizzato ai bambini, ma strizza l’occhio anche a un pubblico adulto, per la delineazione di ciascun personaggio, le battute del personaggio Cyril, cariche di una comicità irresistibile, per non parlare delle performance che Tata Matilda fa fare ai maialini o l’invenzione giocosa dello strofina – maiali. È un film dove la fantasia occupa gran parte della storia, ma la regista e la sceneggiatrice hanno inserito degli aspetti reali, in cui potersi identificare. La mamma che si divide tra il lavoro, i figli e la casa, che non ha tempo da dedicare a se stessa e prendere un po’ di fiato tratteggia una situazione comune a molte donne.
L’assenza di un genitore o di entrambi è una tematica molto presente nel film, mostrando il punto di vista dei bambini, che ne soffrono la mancanza. La freddezza e la distanza emotiva del padre di Celia e Cyril, rende quest’ultimo intimorito dalla figura paterna, chiamandolo signore. Un passo avanti, nella sequenza del loro confronto, viene fatto alla fine della conversazione quando lo saluta chiamandolo padre. Spesso tenere a distanza i figli pensando di farlo per il loro bene, li fa sentire messi da parte e non amati.
I tre bambini Green sono amati dalla mamma e dal papà che, per motivi diversi dal primo, è assente da mesi, i bambini aspettano il suo ritorno, raccogliendo i soldi per la marmellata che gli piace tanto e tenendo le lettere come reliquie.
Hanno fiducia che tornerà da loro e potranno riabbracciarlo.
Si è deciso di ambientare il film in un periodo di guerra, che assomiglia agli anni ’40, ma che vuole essere una metafora di tutte le guerre, a detta della stessa produttrice Lindsay Doran. Questo perché si voleva una particolare atmosfera in cui collocare le situazioni e i problemi di questa nuova famiglia. Inoltre facendo questa scelta si è voluto sottolineare come Tata Matilda sia senza età e senza tempo, sempre uguale a come la vediamo nel primo film.
Si lascia nel mistero quante famiglie abbia visitato e per quanto tempo, rivelando in questo secondo film più di un ex bambino, ora adulto, che la Tata ha aiutato. In una sequenza Norman e Cyril, come lo spettatore, fanno la conoscenza del sergente Jeffrey, che davanti a Tata Matilda si rivede bambino.
Tutti gli attori riescono a dar vita ai loro personaggi nel modo migliore, Maggie Gyllenhaal, alle prese con un ruolo diverso dai precedenti, rende bene lo stress della signora Green come pure la sua dolcezza e amore per i suoi figli.
Un ruolo più conciso, calzato a pennello, è quello di Ralph Finnes, che incarna il padre di Celia e Cyril. Il cameo di Ewan McGregor nel finale è tutto da scoprire.
Tata Matilda e il grande botto è un film entusiasmante, divertente e ricco di fantasia, un pizzico commovente, che catturerà i piccini e tutti quelli che amano lasciarsi trasportare dalle emozioni e farsi due sane risate.
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