Titolo: Che fine ha fatto Totò Baby?
Titolo originale: Che fine ha fatto Totò Baby?
Italia: 1964. Regia di: Ottavio Alessi Genere: Commedia Durata: 110'
Interpreti: Totò, Mischa Auer, Pietro De Vico, Ivy Holzer, Edy Biagetti, Alicia Brandet, Mario Castellani, Olimpia Cavalli, Clara Bindi, Gina Mascetti, Franco Ressel, Stelvio Rosi, Paolo Giusti, Lina Alberti, Renato Montalbano
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Sito web italiano:
Nelle sale dal: 1965
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Unico
La gran parte dei film dell’intramontabile Totò, compresi quelli girati per la Tv, sono stati riversati in Dvd da diverse case cinematografiche.
“Che fine ha fatto Totò Baby?” è stato riedito in Dvd Medusa, distribuito dalla Cecchi Gori Home Video. Uscito nel 1964, è la parodia del thriller “Che fine ha fatto Baby Jane” (1962) di Robert Aldrich. Mentre Totò veste i panni che sono stati indossati da Bette Davis, Pietro De Vico veste quelli di Joan Crawford. Il regista è Ottavio Alessi, che però pare abbia firmato il film a lavoro quasi ultimato.
Lo ha girato Paolo Heusch, il cui nome non è stato accreditato nei titoli di testa a causa di uno scandalo che lo ha travolto durante le riprese.
Il film segue le vicende di due fratellastri, il cui mestiere è fare i ladri. Il più furbo ed esperto è conosciuto col nome di Totò Baby, mentre Pietro - tontolone e incapace - viene sempre sgridato dal fratello.
I due eseguono furti di diverso genere: dalla pensione di una povera vecchina alle valige presso la stazione ferroviaria. Quale sgomento quando Totò e Pietro scoprono che in una valigia sottratta ad una anziana signora c’è un cadavere. Subito si mettono in moto per sbarazzarsene, ma è più facile a dirsi che a farsi.
In questo film il principe della risata si cimenta in un ruolo che - poco dopo l’inizio della seconda parte – cambia decisamente registro: tanto è rassicurante e divertente prima, quanto crudele e folle dopo. Totò interpreta un ruolo insolito, dai risvolti inattesi, a cui lo spettatore non è abituato. Le grandi capacità interpretative e di improvvisazione di Antonio De Curtis fanno di questo film un pezzo unico. All’epoca non ha riscosso il successo sperato, probabilmente questo Totò così crudele e macabro non è stato gradito dal pubblico. Eppure la lettura parodistica del film e dei personaggi è evidente, aleggia una costante leggerezza in ogni passaggio narrativo.
Molte sono le sequenze comiche, come quella in cui Totò Baby si appropria della pensione di una vecchina, o quella in cui i due compari vengono fermati dalla polizia che deve perquisire il bagaglio, l’esito è prevedibile, ma i tempi comici sono perfetti.
Diverse sono state le opinioni concordi nel ritenere la sceneggiatura vacillante e la regia poco presente, tuttavia questo non ha impedito all’accoppiata Totò/Pietro De Vico di giocare bene i loro ruoli e rendere questa parodia geniale in tanti suoi aspetti.
Lo stesso Totò a De Vico ha detto: “Ho letto il copione di questa scena, è una schifezza. Fai tutto quello che ti dico di fare e segui le mie battute, improvvisiamo…”.
Se la critica e il pubblico di allora ha sottovaluto e non apprezzato il ruolo di Totò - parallelamente al film - non vedendolo per quello che rappresentava, oggi questa performance ha molti estimatori, che considerano Totò bravissimo e splendidamente crudele in un ruolo insolito.
La particolarità del film risiede nella sua unicità. Difficilmente passa inosservato un ruolo così impensabile per Totò e questo lo fa ricordare ancor di più di molti altri anche più famosi.
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