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Titolo: Dante va alla guerra
Titolo originale: Dante va alla guerra
Italia 2018 Regia di: Roberto Albanesi Genere: Commedia Durata: 80'
Interpreti: Stefano Galli, Ivan Brusa, Roberta Nicosia, Paolo Riva, William Angiuli, Claudio Abbiati
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito
Voto: 6,5
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Particolare...
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In un piccolo paese della sterminata provincia Italiana vive Dante, ragazzo che senza nessuno scopo preciso arriva alla fine di ogni giornata sempre senza aver concluso nulla di particolare. Dante osservando in camera si sofferma a parlarci di sé narrandoci cosa lo attragga, cosa odia e che cosa lo unisca ai suoi coetanei.
Fra una narrazione e la seguente, fra una giornata e la successiva, Dante ancora non sa che un incontro inatteso con un ragazzo problematico e sognatore: Ignazio Virgilio “Faga” Fagaroni, gli cambierà la vita per sempre.
Se dovessimo analizzarlo da un punto di vista sociologico Dante sarebbe un NEET, cioè una persona non dedita alla ricerca di un lavoro ma nemmeno a nessuna attività formativa, più semplicemente quello che molti definirebbero un misto di nullafacente complessato che sin da piccolo, per sua stessa ammissione, ha vissuto ostracizzato da tutti i suoi compagni a causa di possibili problemi di apprendimento.
Dall’altro lato Ignazio è un animo semplice e problematico al tempo stesso, ma con una visione della vita che non appartiene a Dante grazie all’assenza di stereotipi e convinzioni imposti da altri e dalla società.
La pellicola breve e veloce cattura l’attenzione per un tema trattato con leggerezza e comicità, fra flashback ai limiti del surreale e sogni cantati; fra didascalie, decisive per spiegare in cosa consistano le rispettive fobie di Dante e Ignazio, e le continue citazioni fra il letterario, difficile non notare il secondo nome di ‘Faga‘, e il cinematografico, perennemente in bilico fra le battute di vecchi film di Nanni Moretti e l’amore viscerale per CLERKS, di Kevin Smith, e il primo Tarantino condito da dialoghi sfinenti.
Unica pecca la poca visibilità che questa prova girata con pochi denari e con il cast che si è velocemente riciclato in qualunque ruolo cinematografico possibile, e in perenne bilico fra il film e il documentario, sarà a esclusivo uso e consumo di pochi appassionati dei cinema d’essai.
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