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Titolo: Io c’è
Titolo originale: Io c’è
USA 2018 Regia di: Alessandro Aronadio Green Genere: Commedia Durata: 100'
Interpreti: Edoardo Leo, Giuseppe Battiston, Margherita Buy, Giulia Michelini, Massimiliano Bruno, Gegia, Gisella Burinato
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 29/03/2018
Voto: 5
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Macchinoso...
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Massimo, proprietario di un B&B nel cuore di Roma, a causa della crisi e della vicinanza con una struttura gestita da suore, rischia il fallimento.
Per non cedere la sua proprietà al cognato e con l’aiuto della sorella e del marito della sua ex moglie, uno scrittore studioso di filosofia, decide di creare una nuova religione e adibire il suo B&B a luogo di culto, per riuscire a non pagare le tasse. La cosa però gli sfuggirà velocemente di mano.
Alessandro Aronadio traveste Edoardo Leo con Kimono di ordinanza e con le basi ben solide per la creazione di una religione politeista ove ognuno è protagonista delle proprie scelte, dove il Tofu è bandito, perché odiato dallo stesso fondatore, dove ai precetti e ai divieti sono sostituiti i suggerimenti, dove l’entità divina non è qui per colpirci e giudicarci ma solo il singolo può decidere cosa sia meglio per ciascuno di noi.
Ecco lo Ionismo, religione truffa creata per evadere il fisco sotto forma di precetti che affondano le loro basi ideologiche su un mix di tutte le altre religioni e nella ferma convinzione che se i B&B gestiti da preti e suore hanno il diritto di non pagare le tasse, chi siamo noi per non poter fare altrettanto.
Da notare come il territorio della commedia avesse già calcato il tema finto - religioso grazie a Richard Pearce e Steve Martin nel Vendesi Miracolo, del 1992; se in quel caso la narrazione aveva catturato l’attenzione del pubblico con una storia d’amore e predicazioni in itinere, questa volta, a dispetto del precedente Orecchie, successo del 2016 firmato sempre dallo stesso Aronadio, l’obiettivo non viene centrato forse a causa delle eccessive pretese iniziali di natura morale.
La sceneggiatura, che ha tutte le peculiarità di una trama laica esattamente come la religione che professa, non riesce a donare ai tre protagonisti: Margherita Buy, Edoardo Leo, Giuseppe Battiston, coadiuvati da una piccola parte offerta a Giulia Michelini e a un cameo offerto a Massimiliano Bruno, il giusto appeal per dare vita a una storia che risulta alla fine lenta, macchinosa e poco sviluppata. Un vero peccato per una splendida occasione troppo maldestramente e superficialmente sprecata.
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