Titolo: La La Land
Titolo originale: La La Land
USA 2016 Regia di: Damien Chazelle Genere: Commedia Durata: 127'
Interpreti: Ryan Gosling, Emma Stone, J.K. Simmons, Finn Wittrock, Sandra Rosko, Rosemarie DeWitt, John Legend, Sonoya Mizuno, Ana Flavia Gavlak
Sito web ufficiale: www.lalaland.movie
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 26/01/2017
Voto: 10
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Sensazionale
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E' il film dell'anno. Presentato a Venezia, dove ha portato la Coppa Volpi ad Emma Stone, e vincitore del Premio del Pubblico al Toronto International Film Festival, il nuovo lungometraggio di Damien Chazelle si è anche aggiudicato sette Golden Globe e ha ottenuto quattordici nomination ai prossimi Oscar.
Un vero trionfo. Meritatissimo. Perché La La Land è dedicato a chi ama il cinema, a chi ama sognare e perdersi nelle storie che Hollywood, da decenni, crea per i suoi spettatori.
Storia d'amore e non solo. Storia di coraggio, di chi si impegna per realizzare il proprio sogno e ci riesce. Tripudio di musica e colori, di ritmi che fanno muovere i piedi sotto le poltrone delle sale cinematografiche.
La continua aura di magia pervade tutto La La Land e la mistione di vintage e contemporaneo è uno dei tanti assi nella manica di un film che potrebbe essere stato girato negli anni '60 ma che, con la presenza dei cellulari e delle auto ibride, ci riporta al XXI secolo.
Gli abiti dei protagonisti, nei modelli e nei colori, rimandano alla Hollywood degli anni d'oro, la stessa scelta del Cinemascope è un chiaro omaggio alla patria del cinema e Ryan Gosling ed Emma Stone che volteggiano come Fred Astaire e Ginger Rogers, richiamano la magia di quell'epoca indimenticabile in cui tutto sembrava bello e possibile.
Del resto, lo dice anche il primo brano che la folla di ballerini canta in una sequenza spumeggiante in mezzo alla strada: “It's an other day of sun”, perché a Los Angeles c'è sempre il sole e si pensa positivo.
La La Land racconta la storia di Mia e Sebastian: lei vuole diventare un'attrice e si dimena tra mille provini, venendo interrotta di continuo o mandata via dopo pochi secondi. Divide la casa con altre aspiranti attrici e lavora in un bar all'interno degli studios, incontrando ogni giorno attrici e attori. Lui è un musicista jazz ma sembra che il genere sia ormai superato: nessuno lo apprezza, pochi lo conoscono e/o capiscono. Il suo sogno è aprire un locale in cui trombe e sassofoni si facciano valere.
Si incontrano in un locale, si ritrovano ad una festa in cui lui è travestito da George Michael, ballano insieme sotto le stelle. L'attrazione li travolge ma le rispettive scelte si scontrano l'una contro l'altra e il destino è in agguato.
Non si può rivelare oltre di La La Land perché è una sorpresa continua.
Regala risate – le doti comiche di Ryan Gosling del resto erano già apparse in The nice guys - e commozione, ed un finale che coglie di sorpresa, sfoderando l'ennesimo asso nella manica.
Miglior Film ai prossimi Oscar? Potrebbe, e lo meriterebbe. Migliore Regista? Idem. Perché Damien Chazelle, che aveva già vinto con Whiplash, ha dato una grande prova con un film originale e coinvolgente, dinamico, appassionante, innovativo.
La sua macchina da presa segue i protagonisti svelandone di volta gli stati d'animo e l'evoluzione personale e la sceneggiatura gioca di continuo con lo spettatore, sorprendendolo e incantandolo di continuo.
Non è un caso che La La Land abbia avuto nomination anche nelle categorie tecniche: la scenografia è strepitosa e i balli, di coppia e di gruppo, ne sono l'esempio lampante; lo stesso montaggio è portentoso, prova ne siano la bellissima scena nel jazz club in cui Sebastian porta Mia e la sequenza del primo concerto di Sebastian nel gruppo dei Messengers.
Le stagioni scandiscono la vicenda e alternano malinconia e colori brillanti, baci appassionati e discussioni accese.
E alla fine, la cara, vecchia scritta in corsivo “The End”, mette fine a quello che sicuramente è uno dei film più belli degli ultimi anni. Coraggioso, emozionante, sfavillante.
In una sola parola: imperdibile.
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