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La versione di Barney
Titolo originale: Barney's Version
Canada, Italia: 2010. Regia di: Richard J. Lewis
Genere: Commedia
Durata: 138'
Interpreti: Paul Giamatti, Dustin Hoffman, Minnie Driver, Rosamund Pike,
Rachelle Lefevre, Scott Speedman, Bruce Greenwood, Macha Grenon, Jake
Hoffman, Mark Addy, Saul Rubinek, Harvey Atkin, Clé Bennett, Mark
Camacho, Ellen David, Larry Day, Marina Eva, Paula Jean Hixson, Anna
Hopkins, Howard Jerome, Mario Macan, Luca Palladini, Ivana Shein, Marica
Pellegrinelli, Thomas Trabacchi, Sheila Hymans, Len Richman, Howard
Rosenstein, Ted Kotcheff, Arthur Holden, Zack Kifell, Simone Richler,
Denys Arcand, Arthur Grosser
Sito web ufficiale: www.sonyclassics.com/barneysversion
Sito web italiano: www.kataweb.it
Nelle sale
dal: 14/01/2011 Voto:7 Recensione di: Ciro Andreotti L'aggettivo ideale: Dolente
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La pellicola narra la straordinaria vita di un uomo normale come Barney Panofsky.
La storia dei suoi matrimoni e di una vita vissuta facendo quel che maggiormente gli piace ovvero lavorare nel mondo della TV in qualità di produttore, Barney Panofsky però è però anche il maggiore indiziato per la morte di Boogy, il suo migliore amico; per questo ha deciso di raccontare la propria versione, ma partendo dall’inizio.
Un film dolente, una storia che pare quella di ognuno di noi, meno fortunati certo, perché non a tutti capita necessariamente di poter lavorare nel mondo della TV, seppur fin troppo commerciale, ma altrettanto simile a quella di una persona che ci sta vicino; oppure forse no; perché Barney Panofsky ha viaggiato, si è spostato e sposato più volte, tre per la precisione, ha avuto diversi problemi con mogli, ed ex mogli con le amicizie e con l’alcool e ora deve affrontare anche l’onta di un’incriminazione per l’omicidio del suo amico Boogy.
Richard J.Lewis, regista canadese per una volta prestato al grande schermo, fa centro al primo colpo grazie a una storia che si dirige da sola, a un romanzo che aveva già fatto centro nel bel paese e che grazie a Paul Giamatti riesce a fare centro anche sul grande schermo anche se trasporre il romanzo finale di Richler non è certamente stata un’impresa semplice.
Giamatti però riesce con il suo viso tondo e stranito a confezionare un Barney Panofsky perfetto, al suo fianco si erge un incredibile Dustin Hoffman nel ruolo di un padre ebreo, ex poliziotto e poco incline alle buone maniere, attorno una commedia mascherata da dramma e viceversa con tanto di matrimoni falliti in maniera surreale e una malattia subdola che colpirà il protagonista. Fa capolino anche il regista David Cronenerg per un cameo inaspettato, ma non se ne accorge quasi nessuno.
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