Titolo: Letto a tre piazze
Titolo originale: Letto a tre piazze
Italia: 1960. Regia di: Steno
Genere: Commedia Durata: 105'
Interpreti: Totò, Nadia Gray, Peppino De Filippo, Aroldo Tieri, Cristina Gaioni, Angela Luce, Mario Castellani, Nico Pepe, Paolo Ferrara, Cesare Fantoni, Gabriele Tinti, Bruno Scipioni, Luciano Bonanni
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 1961
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Brioso
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“Letto a tre piazze” è un film del 1960 diretto da Steno e interpretato da Totò e Peppino De Filippo. È disponibile in Dvd, distribuito da Cecchi Gori Home Video per Medusa.
La pellicola segue le vicende di Peppino Castagnano, felicemente sposato da dieci anni con Amalia. La loro unione è idilliaca, non ci sono nubi all’orizzonte.
Un giorno, però, il primo marito di Amalia, Antonio, creduto morto in guerra, bussa alla porta di casa e ha tutte le intenzioni di riprendersi il posto che gli spetta di diritto.
I due uomini si accapiglieranno per stabilire chi sia il marito legittimo.
Nel corso degli anni per Totò sono stati spesi fiumi d’inchiostro e milioni di parole che potessero definire al meglio questo grande artista. Mentre era in vita una parte della critica non ha dato il giusto valore al suo talento comico innato, giudicando con severità tanto i film ai quali partecipava quanto lui e non comprendendo ciò che Totò era in tutta la sua artisticità, se non a posteriori.
I riconoscimenti sono arrivati una prima volta nel 1952 assegnandogli il Nastro d’Argento per il Miglior Attore Protagonista in “Guardie e Ladri” di Steno e Mario Monicelli (apprezzato da pubblico e critica), premio che si è aggiudicato anche nel 1967 per “Uccellacci e Uccellini” di Pier Paolo Pasolini.
La sua lunga filmografia – composta da 97 titoli – vede un alternarsi di film dalla sceneggiatura appena accennata, che fa da pretesto per incasellare le grandiosi gag del principe della risata – come è stato soprannominato – a film dalla scrittura più corposa con diverse tematiche che si sviluppano nell’arco narrativo, concludendo con film più impegnati, nei quali Antonio De Curtis ha mostrato la stoffa dell’artista a tutto tondo.
“Letto a tre piazze” vede all’opera un tandem più che affiatato e dai tempi comici perfetti in un magnifico e divertente teatrino nel contendersi la donna amata da entrambi. Gag surreali e briose mettono lo spettatore di buon umore e lo accompagnano ad un epilogo che è tutto un programma.
Il primo elemento che fa capire quale sarà la temperatura delle battute è la storpiatura del cognome del nuovo marito di Amalia, Castagnano. Antonio si prende gioco del rivale ancor prima di sapere che è tale.
La mimica facciale e i suoi gesti - solo apparentemente estemporanei - sono i punti di forza di questo fantasista, che è diventato unico e inimitabile, non solo per la sua bravura, ma anche per il suo essere carismatico.
Il personaggio a cui ha dato vita in “Letto a tre piazze” ha in sé elementi riconoscibili, segni indistinguibili della sua firma.
Totò e Peppino, compagno di numerose avventure cinematografiche, portano sul grande schermo un tipo di commedia all’italiana, che oggi molti rimpiangono.
A 46 anni dalla sua morte rimane ancora vivido il ricordo di ciò che ha fatto e di ciò che era: un genio della risata e molto di più.
“Con Totò forse abbiamo sbagliato tutto! Lui era un genio, non solo un grandissimo attore. E noi lo abbiamo ridotto, contenuto, obbligato a trasformarsi in un uomo comune tarpandogli le ali” – ha dichiarato Mario Monicelli dopo la sua scomparsa.
Quali dei 97 film bisognerebbe avere di Totò? Tutti, oserei dire! Certamente “Letto a tre piazze”.
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