Titolo: L'incredibile casa in fondo al mare
Titolo originale: Hello Down There
USA: 1969. Regia di: Jack Arnold, Ricou Browning Genere: Commedia Durata: 98'
Interpreti: Janet Leigh, Tony Randall, Jim Backus, Roddy McDowall, Ken Berry, Richard Dreyfuss, Kay Cole, Bruce Gordon, Merv Griffin, Pat Henning, Bud Hoey, Andy Jarrell, Lora Kaye, Henny Backus, Jay Laskay, Harvey Lembeck, Frank Logan, Charles Martin, Lee Meredith, Charlotte Rae, Frank Schuller, Arnold Stang, Gary Tigerman, Lou Wagner
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 1970
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Moderno
“L’incredibile casa in fondo al mare” (Hello Down There, 1969) è fruibile sul portale dei collezionisti di cinema www.dvdstore.it ed è uno dei molteplici film in promozione della Golem Video
Con “Ricerche diaboliche” Jack Arnold chiude in senso stretto col fanta-horror, che tanto successo gli ha regalato negli anni ’50-’60, cimentandosi con numerosi altri generi: il western (La pallottola senza nome), la commedia romantica (Uno scapolo in paradiso), quella musicale (L’incredibile casa in fondo al mare), senza tralasciare il dramma (Gli impetuosi).
La sua carriera si arricchisce notevolmente, dedicandosi anche a diverse serie Tv, con le quali la conclude nel 1984.
In questa pellicola sono presenti alcuni elementi del genere fantascientifico, tipici del cinema di Arnold: la dedizione scientifica e le nuove tecnologie.
Fred Miller è uno scienziato, che ha costruito il primo prototipo di casa subacquea.
Il suo capo non è convinto che l’idea funzioni, bisognerebbe che una famiglia ci abitasse per un mese e ne dimostrasse la vivibilità. Fred suggerisce di farci vivere la propria. Convincere la moglie Vivian e i ragazzi sarà il primo ostacolo.
Quella che lo scienziato e i suoi familiari si apprestano a vivere sarà una bella avventura non priva di problemi. La ragione per cui il protagonista inventa questa casa, che avvia la storia, rappresenta la tematica fondante: salvaguardare l’imminente sovrappopolazione terrestre.
Siamo nel 1969 e Arnold dimostra ancora una volta quanto sia avanti coi tempi.
La sceneggiatura mette in evidenza tre sottotrame che si sviluppano parallelamente a quella principale, scritte da quattro sceneggiatori. Arnold fa del suo meglio per tenere le redini di tutte, mettendoci del suo.
L’invenzione della casa in fondo al mare, le apparecchiature innovative di cui è dotata, l’ideazione di una macchina che - dragando la sabbia dei fondali - trovi l’oro sono funzionali e catturano l’attenzione, disponendo lo spettatore in uno stato d’animo di attesa.
In questa commedia musicale ci sono molti spunti comici, che tuttavia non sono valorizzati appieno, perdono di efficacia nel momento in cui si sottrae loro il tempo dovuto.
Le vicende a cui Jack Arnold dà vita a volte sono risolte troppo repentinamente, senza lasciare il tempo di viverle.
Lo spettatore, però, rimane conquistato dalla simpatia della foca e della coppia di delfini, i nuovi amici della famiglia Miller, che in più di un’occasione rubano la scena agli attori umani.
Le canzoni sono immediatamente orecchiabili e rimangono impresse, unico neo forse è che vengono ripetute fin troppe volte nell’arco narrativo, considerando che sono tre.
La casa è innovativa e colorata, come pure i costumi dei personaggi, Vivian per esempio indossa un vestiario dai colori spesso accesi, che contribuiscono a conferire calore e solarità alla storia.
Inoltre la regia delle riprese subacquee di Ricou Browing è efficace.
Tony Randall e Janet Leigh sono in sintonia nelle vesti di marito e moglie.
L’attrice è conosciuta per aver interpretato Marion Crane in Psyco (1960) di Alfred Hitchcock e oltre 80 film tra cinema e Tv. Tra gli interpreti si riconosce un giovane Richard Dreyfuss, che da lì a pochi anni avrebbe ricevuto plausi per “American Graffiti” (1973) di George Lucas, “Lo squalo” (1975) e “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977), entrambi di Steven Spielberg.
“L’incredibile casa in fondo al mare” rimane un film piacevole, che mette di buon umore e se si fossero curati alcuni aspetti sarebbe stato proprio incredibile – come il titolo italiano sottolinea. È un film che i collezionisti e gli appassionati di Arnold non dovrebbero lasciarsi sfuggire.
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