Titolo: L'ultima ruota del carro
Titolo originale: L'ultima ruota del carro
Italia: 2012. Regia di: Giovanni Veronesi Genere: Commedia Durata: 113'
Interpreti: Elio Germano, Ricky Memphis, Alessandra Mastronardi, Virginia Raffaele, Ubaldo Pantani, Massimo Wertmüller, Maurizio Battista, Francesca Antonelli, Francesca D’Aloja, Matilda Anna Ingrid Lutz, Elena Di Cioccio, Dalida Di Lazzaro, Alessandro Haber, Sergio Rubini, Luis Molteni
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 14/11/2013
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Emozionante
Scarica il Pressbook del film
L'ultima ruota del carro su Facebook
La vita di Ernesto Marchetti s’intreccia con quella di tanta gente normale.
Una vita sempre fatta di lavoro onesto e una sana dose di buona ingenuità, o ‘ingenuità buona’; una vita vista attraverso gli eventi che hanno segnato lo stivale: dal delitto Moro, all’ascesa del socialismo, sino alla discesa in politica di Silvio Berlusconi.
“ahò a scrocchiazzeppi come stai?“, questa la battuta con la quale Giacinto, un Ricky Memphis da antologia romana e non solo, un amico che molti, per molti versi, vorrebbero al proprio fianco, saluta Ernesto, il suo amico di sempre, coinvolto dal primo in peripezie lavorative quanto meno singolari e al limite della legalità.
La vita di un uomo come tanti che però ha saputo attraversare tante vite, e che alla fine come era suo desiderio mai veramente nascosto, è diventa una storia ben interpretata da Elio Germano, capace di catturare movenze, tic, modi di dire del vero Ernesto Marchetti; si perché Ernesto Fioretti, non Marchetti, esiste veramente, lavora nel cinema, ed è diventato grande amico di Veronesi; quest’ultimo ha saputo disegnare sulle solide spalle di Germano una storia intimista e circolare, confezionando senza ombra di dubbio la migliore delle sue prove.
Il vero protagonista è riuscito invece a prestare a Veronesi, autore forse della migliore pellicola della stagione, storie e narrazioni capaci di dare vita a un film bello e commovente, introdotto dalla frase con la quale il padre lo descriveva da ragazzino, ricordandogli quanto contasse all’interno della famiglia.
Una storia che appassiona e emoziona grazie a una sceneggiatura perfetta e senza pause, capace di raccontare e romanzare, ma senza troppi eccessi, grazie all’aiuto di caratteristi e comprimari di ottimo livello, dal già citato Memphis a Alessandra Mastronardi, nel ruolo della moglie Angela, sino a Massimo Wertmuller in quello di un padre troppo duro e proprio questo figlio di un’epoca che non c’è più ma che è sempre li a ricordare ancora oggi che per ogni carro c’è sempre una ruota fosse anche l’ultima o quella di scorta.
|