L'uomo fiammifero
Titolo originale: L'uomo fiammifero
Italia: 2009. Regia di: Marco Chiarini Genere: Commedia Durata: 81'
Interpreti: Francesco Pannofino, Marco Leonzi, Greta Castagna, Davide Curioso, Tania Innamorati, Matteo Lupi, Anastasia Di Giuseppe, Daniele De Fabiis, Armando Castagna, Giuseppe Mattu, Franco Di Sante, Daniele Irto
Sito web ufficiale: www.uomofiammifero.it
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 19/02/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Fantasioso
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La voglia di realizzare questo film è scaturita dalla presa di coscienza che pellicole di questo genere, dedicate ai più piccoli, in Italia è raro che se ne facciano.
Storie sulla straordinaria fantasia dei bambini raccontate ai bambini, che quand’anche si realizzano vengono relegate sullo sfondo della programmazione cinematografica.
L’opera prima del regista e sceneggiatore Marco Chiarini ha una straordinaria potenza immaginifica.
“L’uomo fiammifero” si addentra nell’immaginazione e nella creatività dei bambini, raccontando una fiaba moderna con garbo e sapienza, riuscendo a toccare le corde più interne dello spettatore. Ha vinto il premio come Miglior Film al IX Festival del Cinema Indipendente di Foggia ed è stato presentato al Giffoni Film Festival 2009.
Simone è un bambino di undici anni, costretto a rimanere a casa col padre tutta l’estate. La sua camera gli sta stretta, nonostante la condivida con alcuni amici immaginari, come Giulio Buio, che vive sotto il suo letto e si nasconde negli angoli bui. Il bambino vuole uscire e andare nel circondario di casa per cercare le tracce della presenza dell’uomo fiammifero, che viene di notte ad accendere le luci e indicare la via, al quale si può chiedere di realizzare un desiderio.
Tutti i suoi amici immaginari lo aiutano in questa ricerca. La sua mamma gli ha raccontato la storia dell’uomo fiammifero quando era piccolo. Ora lei non c’è più, ma Simone si ricorda i suoi consigli. Sarà un’estate ricca di avventure sia per Simone che per la sua nuova amica Lorenza e chissà se riusciranno a vedere l’uomo fiammifero.
“L’uomo fiammifero” è un film a basso costo, che ha potuto vedere la luce grazie alla pubblicazione del libro per bambini, che contiene i disegni, le foto e gli appunti che il regista ha utilizzato nel progettare il film.
Con il ricavato ottenuto dalla vendita del libro (scritto da Giovanni De Feo e illustrato da Marco Chiarini, edito da Cineforum Teramo “Lumiére – Gianni Di Venanzo”), delle tavole originali che lo componevano e con l’ausilio di tantissimi sostenitori, si è riusciti a realizzare il film.
L’idea nasce nel 2005, l’intento del regista è stato quello di portare al cinema una storia in cui la “felicità creativa di un bambino fosse protagonista”, argomento scarsamente trattato (quasi non se ne vede traccia) dal cinema italiano.
“L’uomo fiammifero” è un film che ha più livelli narrativi, il tema che sta alla base è il superare la perdita della madre.
Il bambino si aggrappa ai pochi ricordi che ancora possiede della madre con tutte le sue forze, trova il modo di vederla ancora nella sua mente, grazie all’amico immaginario Mani Grandi, che con le sue mani ricoperte di metallo liquido, riesce a far rivivere un ricordo come fosse ora.
Anche il padre si sente privato della presenza della moglie ed è apprensivo nei riguardi di Simone, al quale vuole molto bene. Il rapporto filiale che Chiarini delinea è l’incontro di due maniere completamente differenti di affrontare la perdita, ma entrambi comprendono lo stato d’animo dell’altro.
Altro tema importate è l’amicizia.
Tra Simone e Lorenza si instaura un’amicizia fatta di reciproca fiducia. Lui le racconta tutto dell’uomo fiammifero, dei suoi “altri”amici e del suo desiderio più grande: mostrare la foto dell’uomo fiammifero al padre. Lei viene catturata dal mondo straordinario che Simone vede, tanto quanto lo spettatore.
Lo sguardo di Lorenza è quello dello spettatore, che si pone in uno stato d’animo aperto ad accogliere il suo universo, fatto di Ocram, che vive e parla al contrario, di Zio Disco, che parla solo attraverso i dischi, avendo perso la voce da bambino, di Dina Lampa, che quando si emoziona scompare e va a finire in film noiosi del padre di Simone.
Tra i professionisti coinvolti nel progetto, c’è l’attore e doppiatore Francesco Pannofino, che interpreta il padre di Simone, riuscendo bene ad alternare i suoi stati d’animo, mescolando durezza e amorevolezza con equilibrio.
È una buona prova anche per l’esordiente Marco Leoni, che ha saputo infondere a Simone quella voglia di vivere che ogni bambino dovrebbe avere.
Un aspetto ben integrato nella narrazione è l’aver tratteggiato alcune situazioni con i disegni che farebbe un bambino, creandone il movimento. Questi contribuiscono visivamente a entrare nell’universo variopinto di Simone e far capire ciò che ha nell’animo.
La luce ha un ruolo importante tanto quanto il buio all’interno del film.
Le giornate sono assolate e rispecchiano la solarità di Simone e di Lorenza, la quale veste sempre con vestiti dai colori sgargianti, per sottolineare la sua positività e la sua bellezza interiore. Col buio compare l’uomo fiammifero, che non rispecchia alcuna paura recondita, ma solo il mistero che lo avvolge e un senso di avventura che pervade i due bambini.
“L’uomo fiammifero” è un film indirizzato ai bambini e ai loro genitori, affinché questi ultimi possano cogliere il meraviglioso dono che hanno tutti i giorni al proprio fianco, ma anche per i più curiosi che vogliono essere catturati da una favola originale, che li faccia sognare.
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