Titolo: Rompicapo a New York
Titolo originale: Casse-tête chinois
Francia, U.S.A., Belgio: 2013. Regia di: Cédric Klapisch Genere: Commedia Durata: 94'
Interpreti: Romain Duris, Audrey Tautou, Cécile De France, Kelly Reilly, Sandrine Holt, Flore Bonaventura, Jochen Hägele, Benoît Jacquot, Pablo Mugnier-Jacob, Margaux Mansart
Sito web ufficiale: www.cassetetechinois-lefilm.fr
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 12/06/2014
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Frizzante
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Dopo L'Appartamento Spagnolo e Bambole Russe, i protagonisti si ritrovano a New York per l'ultimo, frizzante capitolo. Cédric Klapisch non ha dimenticato Xavier, Martine, Wendy e Isabelle e a distanza di diversi anni dal successo dei primi due film, è tornato sui suoi personaggi, ormai maturi, per sviluppare le loro storie ed offrire al pubblico una degna conclusione.
L'adorabile Romain Douris, è Xavier, ormai padre di due figli ma in crisi con la bella Wendy (Kelly Reilly) che sperava nel matrimonio. Quando quest'ultima incontra un americano e si trasferisce negli Stati Uniti con i figli, a Xavier non rimane che seguirla per non allontanarsi dai suoi bambini. Qui, alle prese con la stesura della propria storia in un libro su quanto sia complicata la vita, ritrova la sua migliore amica gay Isabelle, a cui ha donato il seme per farle avere un bambino con la bella compagna Ju (Sandrine Holt).
A chiudere il cerchio, la vecchia fiamma di Xavier, Martine (Audrey Tatou), che viene a trovarlo in più occasioni, riaccendendo la scintilla.
In questo bailamme di donne, sentimenti e problemi di ogni genere ed entità, le risate non mancano come anche le riflessioni.
La scorsa estate Neffa cantava giusto un brano il cui ritornello diceva: “A che serve farsi la vita difficile, se alla fine è già complicata così com'è”. La vita infatti, è complicata: si sa, ed è inutile rimuginarci troppo su nella speranza di renderla più semplice.
Basta affrontarla con ottimismo, con una prospettiva diversa da quella che inizialmente utilizza Xavier: ed è così che, a turno, in una serie di spassose sequenze, mentre si arrovella su questa o quell'altra questione, intervengono filosofi del passato ad illuminarlo con le proprie teorie.
Inutile dire che tutto è studiato con cura in funzione della storia e che la sceneggiatura si avvale di dialoghi acuti e accattivanti, proprio come i personaggi del film che abbiamo imparato ad amare nel corso di questi ultimi dodici anni.
In Rompicapo a New York si affrontano tematiche eterogenee: dalla scrittura – vedi le conversazioni di Xavier con l'editore a proposito della felicità che funziona poco e del dramma che invece attrae maggiormente il lettore – alla maternità in una coppia omosessuale, fino all'incontro-scontro tra culture diverse – comico il primo colloquio di Xavier con il compagno americano di Wendy.
Nel corso della narrazione, il regista ricorre a stili di regia diversi e originali: più intimo e ravvicinato quando Xavier è con Martine, esuberante quando entra in scena Wendy, moderno quando traccia percorsi e tragitti del protagonista ricorrendo ad una ripresa dall'alto stile Google Earth e spiritoso quando riassume l'amicizia di Xavier con Isabelle, utilizzando personaggi animati di carta.
Sostanzialmente Rompicapo a New York parla di personaggi che tirano le somme sulla propria vita e cercano di renderla migliore, meno complicata appunto.
E' un film piacevolissimo, divertente e stimolante. Imperdibile per chi ha visto i due predecessori. Adorabile anche per chi non ha conosciuto Xavier e compagni nell'appartamento di Barcellona.
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