Titolo: Uomini di parola
Titolo originale: Stand Up Guys
USA: 2013. Regia di: Fischer Stevens Genere: Commedia Durata: 95'
Interpreti: Al Pacino, Christopher Walken, Alan Arkin, Julianna Margulies, Vanessa Ferlito, Addison Timlin, Lucy Punch
Sito web ufficiale: www.standupguysfilm.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 11/07/2013
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Bizzarro
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Commedia gangster traboccante di bizzarre e grottesche forme di tragedia in agrodolce,"Stand Up Guys" del regista Fisher Stevens,più gettonato come attore ("One For The Money","The Experiment","Awake","Law & Order"),è la proverbiale definizione di quei lavori che reggono per il merito del loro line up.
Basato su uno script un po' inconcludente dell'esordiente Noah Haidle,il film racconta le vicende vissute da due vecchi amici che si reincontrano dopo anni e con il lirismo un po' surreale di un cinema ironicamente drammatico,fotografa legami,sentimenti e dialoghi in puro disordine e disorientante logica.
Val (Al Pacino) esce di galera dopo 28 anni scontati per omicidio.
Ad aspettarlo fuori dai cancelli c'è Doc (Christopher Walken),vecchio amico e collega di malefatte passate.
C'è una storia fra i due.
I loro occhi,i loro sguardi,i gesti reciproci raccontano di un legame e di un'amicizia cresciuta con loro in anni passati insieme a fare ciò che ha mandato Val dietro le sbarre.
Ma il loro incontro ha una ragione ben precisa : Doc ha ricevuto dal suo boss Claphands (Mark Margolis) l'ordine di eliminare Val perchè colpevole di avere ucciso suo figlio.
Doc deve rispettare una scadenza,entro la quale il lavoro deve essere portato a compimento,ma prima i due uomini hanno tanto da fare insieme.
Tra le altre cose,fra cui visitare un bordello con conseguenze grottesche,andranno a trovare un terzo collega,Hirsch (Alan Arkin),una volta alla guida delle auto nelle rapine e ora ricoverato in ospedale.
Lo porteranno fuori con loro e la notte racconterà la loro storia.
Occasionale cinema quasi teatrino,"Stand Up Guys" è il luogo dei racconti senza una trama.
Retto da dialoghi e occasioni,più che da vicende con senso compiuto,il film è tutto tessuto sulla relazione fra due vecchi amici legati da una fedeltà ed una probabile morale che ne fa dei veri Stand Up Guys,uomini virtuosi,retti e di parola.
Stevens ricava dalla scarna scenografia (la città è anonima e pretestuosa) un elogio alla nostalgia,scattando uno sguardo discreto ai ricordi e alla memoria e lo correda di una vena ironica misurata e mai caciarona,un po' british un po' sofisticata,a tratti tagliente.
E' subito commedia,fin dall'incontro in apertura,una recita irrazionale imbastita sulla formidabile performance di due istrioni,due motori che si ingranano e si completano l'un l'altro in perfetta sinergia,snocciolando suggestive situazioni quasi kafkiane con ritmo e il gusto dell'improvvisazione.
Non c'è interesse a frugare nel passato di Val e Doc.
Qualche sottotrama suggerisce l'afflizione di Doc per non poter riabbracciare la nipote che la figlia gli nasconde,ma il racconto è solo virtù d'intesa fra i due protagonisti,una messa in scena goliardica e sfrontata.
Qua e là spuntano occhiate ad altro cinema,dove intenzionali e dove forse solo subliminali,ma certamente congegnate con mestiere,come l'incipit che ricorda il "Blues Brothers" di Landis,o l'epilogo,dove è difficile non riconoscere la chiusura del "Butch Cassidy" di George Roy Hill.
Ricorda un po' le strisce autoconclusive di Schultz,questo burlesco album di vignette grottesche legate da un fil rouge che sembra improvvisato.
E' piaciuto al regista dare un'identità quasi anacronistica al lavoro,dove tutto,dall'ambiente,alle musiche,ai dettagli,al linguaggio di cinema stesso pare rubato agli anni '70.
Non compaiono nè cellulari nè PC,le telefonate vengono fatte dai fissi nelle strade di una città che non ha identità,lo score è una viscerale memoria di Ritm & Blues,tunes di blues urbano,fraseggi soul ed uno splendido spartito di pezzi di Bon Jovi,in perfetta armonia con il cinema di ieri.
Un eccezionale entourage di crew al femminile completa la formula di Pacino,Walken e Arkin.
Le figure brillanti di Lucy Punch,Julianna Margulies e di Katheryn Winnick integrano il racconto con smalto,garbo e pepe.
E' cinema intrigante questo "Stand Up Guys",un po' "Due tipi incorreggibili",un po' "Due irresistibili brontoloni" e un po' "Due figli di...",tante figurine incollate su una notte di fantasticherie irrazionali venate di ironia dark,come una giostra di stravaganze e bizzarrie surreali per un cinema sornione a cavallo fra il serio e il faceto.
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