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Scritto da Francesco Bassi   
lunedì 30 aprile 2007


Franco & Ciccio
 

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franco_cassio.jpg   Franco Franchi




ciccio_ingrassia_da_giovane.jpg   Ciccio Ingrassia

«Eravamo nati per completarci e per volerci bene, ma a modo nostro. Siamo stati come Liz Taylor e Richard Burton: ci facevamo i complimenti pigliandoci per i capelli.»
 (Ciccio Ingrassia dopo la morte di Franco Franchi)

Franco e Ciccio (Francesco Benenato detto Franco Franchi e Francesco Ingrassia detto Ciccio) furono la coppia di comici più famosa degli anni sessanta e settanta in Italia. Interpretarono insieme 114 film, molti dei quali come protagonisti assoluti ed altri al fianco di Totò, Domenico Modugno, Vittorio Gassman e molti altri.

La loro collaborazione iniziò nel 1954 e si concluse solo con la morte di Franco, nel 1992. Al cinema, apparvero insieme dal 1960 (con il film Appuntamento a Ischia, in cui furono lanciati da Modugno e Mario Mattoli) al 1984 (con Kaos), con delle interruzioni nel 1973 e dal 1975 al 1980.

Malgrado siano stati aspramente criticati per la qualità dei loro film, spesso autentici esempi del trash ed etichettati come B-movies, realizzati con pochissimi mezzi e incentrati sulla loro bravura nell'improvvisazione, Franco e Ciccio ebbero un notevole successo tra il pubblico e divennero la coppia che incassò di più del cinema italiano. È emblematica anche la loro parabola artistica, da guitti a simboli, avendo come punto di partenza solo la povertà e la miseria della Sicilia durante la seconda guerra mondiale.


  Gli inizi

 Ciccio Ingrassia e il trio Sgambetta

 Francesco Ingrassia nacque il 5 ottobre 1922 a Palermo, quarto di cinque figli. Terminò solo le elementari, dedicandosi poi a vari lavoretti per portare il pane a casa. Nel 1938 diventò calzolaio, lavoro che avrebbe mantenuto fino al 1944. Contemporaneamente si dedicava al teatro, lavorando con Enzo Andronico e Ciampolo nel trio Sgambetta, che ottenne una certa fama in Sicilia e poté anche lavorare al nord subito dopo la seconda guerra mondiale.


 Franco Franchi detto Ciccio Ferraù
 

Franco Benenato nacque il 18 settembre 1928 nel capoluogo siciliano, quarto di tredici figli. Non riuscì ad ottenere neanche la licenza elementare, dedicandosi subito al lavoro. Nei momenti peggiori finì anche a fare il ladro, cosa che gli costò anche il carcere nel 1950. L'incontro con Salvatore Polara gli diede la possibilità di recitare, suonare e cantare nelle piazze e per le strade, con il nome d'arte di Ciccio Ferraù, e di farsi conoscere almeno in ambito regionale.

L'incontro

Percorrendo i vicoli di Palermo, Franco e Ciccio si incontrarono casualmente. Franco cercava di inserirsi nell'ambiente teatrale andando al bar frequentato dagli artisti e provava una grande ammirazione per Ciccio, che era già un attore affermato ma ancora poverissimo. Anche Ciccio però ammirava Franco, ritenendolo pieno di buone potenzialità.

Nel 1954, la compagnia teatrale di Pasquale Pinto si spostò da Napoli a Palermo. Un attore, Nino Formicola, si ammalò e il capocomico Giuseppe Pellegrino si doveva occupare di sostituirlo: la scelta cadde su Ciccio. Ingrassia, però, era tornato a lavorare come tagliatore-modellista di calzature e inizialmente rifiutò, proponendo di contattare Franco. Pellegrino non era convinto della scelta, in quanto avrebbe dovuto ingaggiare uno sconosciuto che non era neanche un vero attore, e contropropose a Ciccio di ingaggiarli insieme. A questo punto entrambi furono assunti dalla compagnia.

Avrebbero dovuto semplicemente interpretare la canzone Core 'ngrato, ma Franco propose una variante: Ciccio avrebbe cantato mentre lui lo disturbava. Nella preparazione allo spettacolo, Ingrassia lavorò molto su Franchi, che oltre ad avere delle gravi lacune in lingua italiana non aveva neanche le basi della vera e propria recitazione. Debuttarono al teatro "Costa" di Castelvetrano e ne venne fuori uno sketch che ebbe un grande successo tra il pubblico. Il numero, che all'inizio durava circa 5 minuti, negli spettacoli successivi raddoppiò la sua durata e fu anche portato al Salone Margherita di Napoli.

I due iniziarono a realizzare divertentissimi dialoghi. Inizialmente Ciccio era un po' restio ad unirsi a Franco, sia a causa della differenza d'età che li divideva (Ciccio era più vecchio di sei anni), sia per le diverse condizioni artistiche (Ciccio era già capocomico di una compagnia di giro, Franco invece era poco più di un guitto di quartiere). Visto il successo, si decise però a proseguire a lavorare con lui, continuando a fargli da maestro.

I primi successi teatrali

 Ciccio Ingrassia e Franco Franchi in Due mattacchioni al Moulin Rouge.Dopo i successi in Sicilia, Franco e Ciccio sbarcarono a Napoli, dove furono accolti da un grande pubblico: recitavano anche per i soldati della NATO e a poco a poco stavano conquistando una notorietà sempre maggiore. Ma ancora non riuscivano a sbarcare il lunario, finché, nel 1957, non furono notati da Giovanni Di Renzo, un capocomico, che li assunse per una tournée al nord Italia. Nella compagnia figurava anche il Complesso Calì (di cui faceva parte la futura moglie di Ciccio, Rosaria Calì), tre fratelli e due sorelle cantanti che li avrebbero accompagnati per un paio di anni.

Debuttarono a Como e Bergamo con Al Texas Club di Gallucci. Poi Amedeo Sollazzo fornì loro Due in allegria e cinque in armonia, che presentarono inizialmente a Roma, poi dal 1959 si trasferirono in Veneto, dove Franco con delle ballerine rischiò la vita in un teatro di Belluno a causa di un incendio, riuscendo egli stesso a domarlo e mettere tutti in salvo. Quell'anno Franco ottenne il premio Mascotte come rivelazione dell'anno e fu premiato insieme a Ciccio a Roma. Nel 1960 furono prima a Genova, dove Ciccio si sposò con Rosaria (con cui ebbe il figlio Giampiero), e poi in Francia.


La tournée in Francia
 
«Nous avons ris, mais nous n'avons rien compris.» 
«Abbiamo riso, ma non abbiamo capito niente.»
(Titolo da un giornale francese del 1960)

Il viaggio in Francia fu voluto da un imprenditore, Metz, a cui piacque Due in allegria e cinque in armonia. Convinto che Franco e Ciccio potessero parlare il francese, li ingaggiò. I comici palermitani recitarono la prima a Nizza, dove si accorsero che le battute in italiano erano assolutamente inutili perché incomprensibili e, non sapendo assolutamente nulla di francese, dovettero sfruttare al massimo le gag basate sulla mimica: così riuscirono anche a strappare applausi e risate al pubblico d'oltralpe. Il titolo di un giornale fotografò perfettamente la situazione: Abbiamo riso, ma non abbiamo capito niente.

In seguito, si esibirono a Cannes senza il complesso Calì. Alle prove gli organizzatori furono molto delusi dalla loro impreparazione e disorganizzazione (non avevano neanche le partiture delle musiche): gli assegnarono un sottoscala come camerino e riservarono al loro numero solo tre minuti prima dell'inizio dello spettacolo vero e proprio. Franco e Ciccio non si arresero e allo spettacolo sforarono conquistando ancora una volta il pubblico e gli elogi anche dai primi detrattori.

 Franco e Ciccio in Due mafiosi nel Far West.Rientrati in Italia, furono anche sul punto di partire per il Sudamerica per un musical organizzato da Gianni Ravera e Michele Galdieri. Vennero anticipate loro 250.000 lire, ma lo spettacolo non sarebbe stato mai messo in scena. In quel periodo, infatti, Franco e Ciccio incontrarono il regista Mario Mattoli, che li avrebbe lanciati nel mondo del cinema.


 Appuntamento ad Ischia

Fu grazie a Domenico Modugno che venne loro concessa una parte nel film-commedia Appuntamento a Ischia (1960), di cui egli era protagonista. Li aveva conosciuti nel 1958, durante uno spettacolo a Reggio Calabria e li aveva chiamati solo per invitarli a formare con lui una compagnia teatrale. Sul set furono notati dal regista, che li mise alla prova chiedendo loro di recitare un'orazione funebre con l'intento di farlo ridere. Franco e Ciccio non lo delusero e lui li scritturò: fu la svolta della loro carriera.

Nel film interpretarono due contrabbandieri che avevano un ruolo secondario e rimasero sul set meno di due settimane: tanto bastò a Modugno per offrir loro un contratto di cinque anni. I due restituirono così l'anticipo a Ravera e strapparono il contratto che li legava alla tournée in Sudamerica. Franco e Ciccio lasciarono il teatro per lavorare a tempo pieno nel cinema, concedendosi solo due pause nel 1961 e nel 1963.

Franco comunque non era del tutto digiuno di cinema. Ad appena 22 anni era riuscito ad apparire nel film di Mario Bonnard Il voto e nel 1960 aveva recitato in Salambò. In entrambi i casi si era trattato di parti marginali, nulla di paragonabile a ciò che avrebbe interpretato al fianco di Ciccio.


 I primi film
 Ciccio Ingrassia, Riccardo Garrone e Franco Franchi in Due mattacchioni al Moulin Rouge.Franchi e Ingrassia iniziarono una lunga serie di produzioni cinematografiche. Ebbero modo di recitare ne Il giudizio universale, un film di Vittorio De Sica con Fernandel, Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Renato Rascel e Silvana Mangano, che venne pubblicizzato addirittura come film più comico dell'anno con Franchi e Ingrassia. Fu però un fallimento.

Il flop contribuì però ad aumentare la loro notorietà: molti produttori iniziarono a proporre delle sceneggiature che i comici accettavano quasi incondizionatamente. Quel periodo fu segnato da pochi successi al botteghino: le sceneggiature erano spesso inconsistenti e Franco e Ciccio si accontentavano per non rischiare di rimanere ancora senza contratto. Il vero boom arrivò con I due della legione: la Titanus, casa di produzione cinematografica, spese circa 100 milioni di lire e ne incassò 500. Il successo valse a Franco e Ciccio l'appellativo di coppia d'oro.

Nel 1963 il regista Giorgio Simonelli propose a Franco e Ciccio un film che avrebbe dovuto proseguire il filone della nascente commedia erotica all'italiana, Due siciliani a Parigi. Il produttore Edmondo Amati aveva a disposizione un filmato di uno spogliarello realizzato a Parigi e avrebbe voluto renderlo più interessante aggiungendo la presenza comica di Franchi e Ingrassia. Il regista però convinse il produttore a cambiare il soggetto, riuscendo a ritagliare uno spazio più ampio per la comicità.

Da questo cambio di programma nacque una serie che ebbe un discreto successo sia in Italia che all'estero: si iniziò con I due mafiosi, che riprendeva parodiandolo il film Mafioso di Alberto Lattuada, si proseguì con Due mafiosi nel Far West, Due mafiosi contro Goldginger, Due mafiosi contro Al Capone.

Nel 1963 conclusero il loro legame contrattuale con Modugno dopo lo scarso successo di Tutto è musica e Tommaso d'Amalfi e contattarono un agente, Amleto Adani. Per tutti gli anni sessanta gli incassi furono quasi costantemente sui 500-800 milioni di lire a film, e i tempi ristrettissimi di produzione (si arrivò anche ad appena tre settimane per Don Franco e don Ciccio nell'anno della contestazione del 1970) aumentarono i meriti della coppia d'oro.


Teatro e cinema

 Pietro Garinei, regista di Rinaldo in campo.Un problema che dovettero affrontare e inizialmente non riuscirono a calcolare fu quello della risposta del pubblico all'umorismo. A teatro, le battute possono essere inframezzate da pause più o meno lunghe, ovviamente secondo la risposta del pubblico in termini di applausi o risate. Nel cinema manca una risposta immediata e sta al regista stabilire come e quando mettere delle pause. La condizione di Franco e Ciccio, che erano solitamente mal diretti, impose loro di trovare una soluzione: per questo parteciparono a molte prime in mezzo al pubblico, fino a quando non riuscirono a trovare i tempi giusti.

Entrambi comunque preferivano i teatri ai cinema. Riuscirono a concedersi alcune pause dal set cinematografico per apparire in due musical d'autore, Rinaldo in campo di Garinei e Giovannini (uno dei successi teatrali più importanti del Novecento, ha detenuto il record di incassi per molti anni) e Tommaso d'Amalfi di Eduardo De Filippo (che non ebbe altrettanto successo), entrambi al fianco di Domenico Modugno.


 L'apice del successo

 Ciccio e Franco in Due mafiosi contro Goldginger (1965).Tra la fine degli anni sessanta e i primi due anni dei settanta, Franco e Ciccio toccarono il massimo del loro successo. Franco raccontò che una volta girarono tre film nello stesso giorno, e ciò rende chiaro la frenesia del loro lavoro. Al cinema si aggiunsero altri impegni: la televisione, con la partecipazione come presentatori a I due nel sacco e a Canzonissima e come ospiti al Cantatutto e a Partitissima; la musica, con la pubblicazione di vari singoli 45 giri, presi dalla tv o dal cinema; addirittura i fumetti, con 16 albi pubblicati tra il 1967 e il 1968.

Tornando al cinema, la critica non si stancò di disprezzarli. La coppia continuava a recitare un gran numero di film l'anno, ma fu anche coinvolta in progetti di grande successo. Uno dei pochi film veramente apprezzato dalla critica fu Capriccio all'italiana (1968), in cui Franco e Ciccio ebbero a disposizione un episodio diretto da Pier Paolo Pasolini e al fianco di Totò, l'Otello. Il trio comico riscosse un successo strepitoso, conquistando sia il pubblico che la critica. Un altro exploit arrivò con l'interpretazione del gatto e della volpe ne Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, nel 1972[1].

 Buster Keaton.Molto importanti furono le esperienze con il regista horror Mario Bava e con Buster Keaton. Il primo li diresse in Le spie vengono dal semifreddo: anche se non era a suo agio nel genere comico, li fece incontrare con Vincent Price, un attore statunitense di fama mondiale. Il secondo era l'idolo di Franco, eroe di un gran numero di pellicole comiche che risalivano anche al cinema muto e principale antagonista di Charlie Chaplin: lo incontrarono in Due marines e un generale.

La coppia sembrava anche inseparabile. Entrambi rifiutavano le parti da soli per non lasciarsi a vicenda. Ciccio disse di no a Salvatore Samperi per Malizia, Franco rifiutò Pasolini per Uccellacci e uccellini. Rifiutarono anche delle richieste per il filone della commedia erotica all'italiana e non c'è neanche un film che interpretarono insieme vietato ai minorenni. La caratteristica di rifiutare lo sfruttamento del sesso e del turpiloquio fu tra quelle che sempre contraddistinsero il lavoro di Franco e Ciccio. Inoltre, il duo palermitano non si è mai schierato politicamente, e le satire che misero in scena prendevano solitamente in giro l'intera classe politica, evitando gli scontri frontali.


 La separazione

 Franco (il gatto) e Ciccio (la volpe) ne Le avventure di Pinocchio.La crisi era comunque dietro l'angolo. Nel 1972 Franco e Ciccio smisero di lavorare insieme. Il cliché in cui erano caduti aveva iniziato a stancarli, i copioni erano fin troppo ripetitivi e non divertivano più né il pubblico né gli attori. Inoltre, non andavano più d'accordo, e Franco voleva tentare la carriera da solo. Poco prima dell'ultimo litigio, Ciccio fu colpito da un esaurimento nervoso seguito da un difficile intervento di ulcera: la sua assenza forzata favorì l'allontanamento.

In quel periodo, Franco partecipò a vari spettacoli teatrali del napoletano Mario Merola e del pugliese Lino Banfi. Aveva il sogno, che non riuscì a realizzare, di creare un teatro in cui gli attori potessero dedicarsi ad una moderna commedia dell'arte, in cui non vi erano copioni rigidi e tutto si affidava alla bravura degli interpreti per evitare la ripetitività. Anche Ciccio avrebbe preferito tornare al teatro, che ammirava di più rispetto al cinema e alla televisione, seguiva Bramieri, Manfredi, Rascel, ma vi riuscì solo in rare occasioni.


 La prima riconciliazione

 Franco Franchi impersona Paolino Pastorino in Paolo il freddo.Una breve riconciliazione avenne nel 1973-1974. Nel 1973, il Programma Nazionale commissionò una commedia in siciliano, Il cortile degli Aragonesi, che fu rappresentata una sola volta e poi trasmessa in televisione. L'anno dopo girarono due film insieme, Paolo il freddo e Farfallon. Paolo il freddo era il primo film che vedeva Ciccio come regista.

Nei piani di Ingrassia, Lino Banfi sarebbe dovuto essere il protagonista della parodia di Paolo il caldo di Marco Vicario. I produttori però vollero a tutti i costi Franco, ritenendo che senza di lui un film di Ciccio non avrebbe funzionato. Fu così che i due si riavvicinarono per la prima volta. La grande intesa tra regista e protagonista diedero vita ad una situazione inedita per entrambi. Franco riusciva ad esprimere tutto ciò che gli altri registi non gli avevano saputo tirare fuori e la sceneggiatura firmata da Ciccio esaltava le qualità del compagno.

Ciccio avrebbe voluto fare ancora una volta il regista con Franco nel sequel de L'Esorciccio (L'Esorciccio contro King Kong), ma la proposta fu talmente stravolta che dovette rinunciarvi. Provò anche a scrivere una parodia di Sandokan, anche in questo caso non riuscì a metterla in scena. Non riuscì neanche a realizzare il suo sogno di fare un film scritto e diretto in coppia con Franco.


 La seconda riconciliazione

 Franco e Ciccio.Nel 1974 ritornarono a lavorare separatamente. Vissero due carriere cinematografiche separate, incontrandosi sul set solo in altre due occasioni (in Crema, cioccolata e pa... prika e Kaos). Franco continuò sulla scia dei film comici, tentando però anche la via drammatica (in Tango blu, suo ultimo film). Ciccio invece passò con successo a fare l'attore drammatico: Amarcord (Oscar come miglior film straniero) fu il suo più grande successo.

Nel 1977 sorse un contenzioso con Edmondo Amati, che aveva realizzato un video (Amici più di prima) formato da un collage di vari film di Franco e Ciccio senza neanche contattarli. Ciccio, indignato per l'accaduto e abbattuto per varie vicissitudini che lo avevano colpito dall'ultima volta in cui aveva litigato con Franco, ad una festa a cui erano presenti tutte le case di produzione, denunciò l'accaduto in pubblico. Si attirò le simpatie di Marco Bellocchio che inserì lo sfogo ripreso in diretta ne La macchina cinema, ma non quelle degli altri presenti, che lo isolarono.

Lo stesso anno si riconciliò con Franco. Gino Landi li contattò per La granduchessa e i camerieri, che interpretarono fino a quando non finirono di pianificare una tournée negli Stati Uniti. Per problemi contrattuali, però, litigarono nuovamente e Ciccio fu sostituito da Lino Banfi. Franco e Lino Banfi ottennero un buon successo oltreoceano, ma ovviamente la vecchia coppia perse alcuni contratti importanti che avevano firmato insieme. Per tre anni i rapporti tra i due rimasero tesi ma cordiali.


L'ultima riconciliazione

 Ciccio e Franco fanno sollevamento pesi in Due mafiosi contro Goldginger (1965).Nel 1980 Ciccio si scusò pubblicamente su Domenica in e la riconciliazione ufficiale avvenne in diretta televisiva, grazie all'intervento di Pippo Baudo[2]. Così parteciparono insieme al programma televisivo di Gianni Boncompagni, Drim, in cui ebbero un discreto successo. Vennero anche contattati per mettere in scena a teatro Cavalleria rusticana nel 1980, senza però riuscire a realizzarla. Fino al 1981, rimasero legati alla RAI. Nel 1982 iniziarono a lavorare per la Fininvest e si dice che i contatti tra il duo e la televisione privata furono propiziati dall'ammirazione che Silvio Berlusconi provava per loro[3].

Continuarono a partecipare a vari programmi televisivi, sia come presentatori che come ospiti, fino al 1992. Nel 1986, durante Grand Hotel, Ciccio ebbe un malore e venne rimpiazzato dal figlio Giampiero; nel 1992 fu Franco ad avere un malore e a lasciare il compagno durante Avanspettacolo. A dicembre Franco morì dopo una lunga malattia che lo aveva più volte costretto a rinunciare agli impegni televisivi. Ciccio visse per altri 11 anni, quasi totalmente fuori dallo spettacolo, ricordando ogni volta che poteva il suo compagno di tante avventure.


Come inguaiammo il cinema italiano

L'8 settembre 2004, alla 61a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, Daniele Ciprì e Franco Maresco presentarono fuori concorso il film-documentario Come inguaiammo il cinema italiano, sulla vita di Franco e Ciccio. Malgrado i problemi incontrati (come lo stato di conservazione di molte pellicole, ormai quasi irrecuperabili), i due registi hanno raccolto una gran quantità di materiale, anche ricostruendo gli sketch degli esordi in strada dei due comici palermitani, collezionando testimonianze e interviste e cercando di rivalutare la loro comicità mai pienamente apprezzata dai critici[4].


 Caratteristiche dei film

 Ruoli

 Ciccio Ingrassia e Franco Franchi alla fine di Due mattacchioni al Moulin Rouge.Franco e Ciccio lavorarono molto su alcuni stereotipi che divennero un classico dei loro impegni cinematografici. Lo schema ripetitivo il più delle volte era un mezzo per raggiungere una comicità più veloce e, soprattutto, per creare un rapporto diretto di fedeltà con il pubblico, che sapeva già cosa andava a vedere al cinema. I due comici palermitani furono:

protagonisti di slapstick comedies (in questi film la trama è praticamente assente, la storia è legata in maniera molto debole e la comicità scaturisce semplicemente dalla mimica e dalle battute degli attori; un esempio è L'onorata società);
protagonisti di film incentrati sui personaggi Franco & Ciccio (in questi casi la trama è decisamente più importante e ruota attorno al ruolo de I due, che nel maggior numero di casi portano il nome proprio degli attori, che di volta in volta cambiano professione, periodo storico, luogo; ad esempio ne I due mafiosi e Franco, Ciccio e il pirata Barbanera);
non protagonisti primari o protagonisti di spezzoni (in questi casi la loro presenza alleggerisce e rende più comico un film non incentrato su di loro; spesso sono importanti per risolvere delle situazioni difficili all'interno della storia e per poter concludere bene la commedia, come in Capriccio all'italiana e Veneri in collegio);
non protagonisti secondari o addirittura spettatori (in questi ultimi film vengono impiegati in ruoli non loro o sotto le loro possibilità, senza che possano essere valorizzati e possano impiegare al meglio la loro comicità, come in Appuntamento a Ischia e Gerarchi si muore; in un solo caso, L'amore primitivo, la loro presenza è ridotta a delle voci che commentano).

Generi

Malgrado lo schema abbastanza ripetitivo della vasta produzione cinematografica di Franco e Ciccio, si possono individuare nel loro lavoro molti filoni che i due hanno seguito più o meno rigidamente. La loro produzione si può dividere in parodie, che riprendono dei lavori già realizzati da altri autori giocandoci sopra con la comicità, e lavori originali, storie interamente inventate da loro o dagli sceneggiatori. In mezzo a queste due macro-categorie vi sono dei film originali con titolo parodiato, i film a episodi e i film di spezzoni. Inoltre sono molto importanti le partecipazioni a film d'autore.


 Film d'autore

 Roderigo (Ciccio) e Cassio (Franco) si sfidano in duello in Che cosa sono le nuvole?, episodio di Capriccio all'italiana.I due comici palermitani ebbero modo di partecipare a pochi film d'autore, ma in tutti vengono ricordati positivamente. Il primo fu di Vittorio De Sica, Il giudizio universale, che si rivelò un flop al botteghino ma aumentò la fama dei due attori emergenti. Altri film d'autore a cui hanno partecipato sono Kaos, Capriccio all'italiana e Le avventure di Pinocchio.

 Lavori originali

I film di Franco e Ciccio con trama originale rappresentano la maggior parte dei loro lavori. All'interno di questa categoria si possono distinguere più generi, che solitamente seguivano la corrente della moda e le esigenze di mercato del periodo in cui venivano realizzati.

Molti film sono incentrati sul tema della mafia. Probabilmente il modello iniziale era il Mafioso di Alberto Sordi, ma la coppia si distanzia dal punto di vista dei contenuti. La coppia di comici palermitani gioca inizialmente sullo stereotipo siciliano-mafioso, per poi fare diventare il loro ruolo un classico della loro produzione e soprattutto ridicolizzare la figura più negativa della storia siciliana. Anche in film in cui il tema mafioso non è centrale a volte si sceglie di inserire elementi che possano riportare a quest'origine, ma si tratta di rare eccezioni. I primi film di questo tipo sono L'onorata società e la saga che segue I due mafiosi.

Altri, sicuramente in numero minore, si incentrano sulla satira della società, che non è mai aspra né polemica, ma semplicemente umoristica. Franco e Ciccio possono prendere di mira la politica (I due deputati), la religione (Don Franco e Don Ciccio nell'anno della contestazione), lo sport (I due maghi del pallone), la giustizia (Riuscirà l'avvocato...) e molti altri ambiti della società degli anni sessanta.

Vi sono anche dei film originali che riprendono i western, come I due sergenti del generale Custer, i film con titoli celebrativi e semiseri ma di argomento demenziale (Come rubammo la bomba atomica, Come svaligiammo la Banca d'Italia, Come inguaiammo l'esercito) o anche quelli di argomento libero e incentrato semplicemente sui personaggi Franco & Ciccio (I due pompieri, I due assi del guantone, Franco e Ciccio e le vedove allegre).


 Parodie

 Franco e Ciccio in Due mafiosi contro Goldginger (1965).Le parodie costituiscono invece la porzione di film più conosciuta dal pubblico. Capitava molto spesso che le case cinematografiche minori, non appena avuta notizia dell'uscita di un nuovo film d'autore, commissionassero una parodia a Franco e Ciccio anche basandosi sul solo titolo. Da ciò sono nate decine di film: da Satyricon di Federico Fellini Satiricosissimo, da Il Gattopardo di Luchino Visconti I due figli del leopardo, da Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick I due pericoli pubblici...

Vanno considerati a parte i western non originali, quasi tutti delle rivisitazioni dei cosiddetti spaghetti western (Per un pugno nell'occhio, Il bello, il brutto, il cretino, Due rrringos nel Texas...) e quelli di spionaggio (Le spie venute dal semifreddo, 002 agenti segretissimi, 00-2 Operazione Luna...) che si rifanno ovviamente alla saga di James Bond. Di tono decisamente più elevato si ricordano Don Chisciotte e Sancio Panza e Farfallon, entrambe parodie ma realizzate con una cura molto superiore rispetto agli altri lavori.

A metà tra le parodie e i lavori originali vi sono poi i film con titolo parodiato ma trama originale. Di questo gruppo fanno parte I due maggiolini più pazzi del mondo e alcuni western. Inoltre, caso unico, è possibile considerare Continuavano a chiamarli... Er più er meno come il sequel (e quindi non propriamente parodia) di Er Più - Storia d'amore e di coltello.


Altri film

 Il Gatto (Franco) e la Volpe (Ciccio) ne Le avventure di Pinocchio.A parte vanno considerati i film ad episodi e i film di spezzoni. I primi, realizzati soprattutto perché impiegavano molto meno tempo per realizzarli e perché potevano mettere in scena più attori di primo piano e quindi richiamare più pubblico. Franco e Ciccio furono particolarmente bravi a sfruttare i brevi spazi concessi da questa tipologia di film: gli episodi La giara in Kaos e Che cosa sono le nuvole? in Capriccio all'italiana sono, ad esempio, le loro interpretazioni più apprezzate dalla critica.

Di film a spezzoni ne esiste solo uno, I due magnifici fresconi, ed era un chiaro segnale di crisi: questo tipo di film vengono realizzati quando mancano le idee. Amici come prima e Franco e Ciccio superstar vengono considerati come documentari, anche se più propriamente sarebbero da ascrivere a questa categoria. Altri spezzoni di Franco e Ciccio sono stati inseriti in Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca e Lo schermo a tre punte.


Franco e Ciccio cantanti
 
 
 
Franco e Ciccio furono lanciati nel mondo dello spettacolo dalla canzone. Franco, mentre lavorava con gli striscianti di Salvatore Polara, oltre a recitare, suonava la grancassa e la fisarmonica e cantava negli spettacoli in piazza. Ciccio, invece, inizialmente si dedicava alle parodie di canzoni napoletane, tra cui Agata, cavallo di battaglia di Nino Taranto. Inoltre, c'è da dire che il primo spettacolo insieme era dedicato alla canzone napoletana Core 'ngrato.

L'unico LP pubblicato dai due in coppia è stato quello dello spettacolo Rinaldo in campo, che raccoglieva tutte le canzoni interpretate durante la commedia. Tra le canzoni da ricordare, Tre somari e tre briganti con Modugno (poi pubblicato anche in 45 giri). Nei loro film, Franco e Ciccio furono coadiuvati da Piero Umiliani, Lallo Gori e Roberto Pregadio nelle musiche. Le colonne sonore erano curate decentemente e spesso ne sono stati tratti dei 45 giri. Anche dalle loro apparizioni in televisione sono stati ricavati dei singoli. Il successo migliore, comunque, toccò a Franco, che da solo pubblicò anche l'album Sarò Franco e vari singoli (di cui L'ultimo dei belli finì in hit parade).


Ciccio & Franco: i fumetti

Dal 4 novembre 1967 al 10 febbraio 1968 Franco e Ciccio furono protagonisti anche di una serie di 16 albi di fumetti, editi dalla Gallo Rosso Editrice e realizzati di Luciano Bernasconi: Ciccio & Franco. I fumetti avevano cadenza settimanale e costavano 100 lire l'uno. Le storie erano originali, ma ovviamente riprendevano le gag già proposte al cinema. Questi sono i titoli:

Agente 008 si vive solo tre volte (4 novembre 1967)
Due Italiani in America (11 novembre 1967)
Cose dell'altro mondo (18 novembre 1967)
I pirati siamo noi (25 novembre 1967)
I due paladini (2 dicembre 1967)
Due uomini in fuga (9 dicembre 1967)
Vado le busco e torno (16 dicembre 1967)
Operazione Natale (23 dicembre 1967)
Anno nuovo vita nuova (30 dicembre 1967)
Due Pazzi e un Pappagallo (7 gennaio 1968)
I due Gladiatori (13 gennaio 1968)
I due Briganti (20 gennaio 1968)
Due siciliani alla corte del Gran Kan (27 gennaio 1968)
I due Marines (27 gennaio 1968)
I due detectives (3 febbraio 1968)
Caccia all'assassino (10 febbraio 1968)

 Dietro le quinte

 Ciccio e Franco travestiti da africani in Due mafiosi contro Goldginger (1965).I rapporti di Franco e Ciccio con registi e produttori non furono mai idilliaci. Come essi stessi dichiararono, con i primi non riuscirono mai ad esprimersi come volevano nel cinema, mentre a teatro riuscirono a raggiungere degli standard più alti.

I loro film erano senza una vera e propria sceneggiatura: si basavano su un canovaccio realizzato da chi ideava il soggetto e tutti i dialoghi erano affidati alla loro improvvisazione. La coppia d'oro si appoggiò spesso a Roberto Gianviti e Amedeo Sollazzo per questi canovacci, ottenendo dei riscontri che ritennero buoni. Meno bene andarono i rapporti con Franco Castellano e Giuseppe Moccia (detti Castellano & Pipolo), con cui avevano delle divergenze sulle battute comiche. I problemi il più delle volte sorgevano nel doppiaggio, quando, non avendo in mano il copione, i due erano costretti a leggere il proprio labiale per ricordarsi ciò che avevano detto!

Il regista, il più delle volte, si limitava a dare indicazioni a chi si occupava della cinepresa, senza interferire nel lavoro degli attori. Franco la definisce una «direzione artistica superficiale, figlia di una concezione passiva del cinema.» Tutto questo ovviamente alleggeriva il lavoro dei produttori e dei registi faceva ricadere interamente su di loro la realizzazione del film. Il problema opposto si pose con i grandi registi che incrociarono la loro strada: chiudendoli in ruoli che non sentivano propri, rischiavano di snaturarli e quindi le partecipazioni a veri film d'autore sono pochissime. Nel teatro, invece, avevano un'autonomia più limitata ma anche qualcuno che li seguisse e li aiutasse in ciò che facevano.

Con i produttori, invece, la situazione era tesa dal punto di vista economico. Gli ottimi incassi (ad esempio 800.000 lire alla prima e 500 milioni in totale per I due della legione) erano tutti introiti per le case di produzione che spendevano appena un quinto di quanto ricavavano ai botteghini. Franco e Ciccio non riuscirono mai ad ottenere quanto loro realmente spettasse, perché preferirono lavorare molto e stabilire un rapporto di fiducia con il pubblico (negli anni sessanta erano un appuntamento fisso al cinema) senza rischiare di essere tagliati fuori.


Modelli

 Totò, modello del giovane Ciccio Ingrassia.Il modello principale della coppia rimane quello di Stanlio & Ollio. Da giovane, l'idolo di Ciccio era Totò. Lo andò a vedere durante uno spettacolo a Palermo e ne rimase colpito, tanto da prendere molti spunti dalla sua figura e ricrearli nei suoi personaggi, soprattutto nel periodo iniziale del teatro. Inoltre ammirava molto Danny Kaye e Charlie Chaplin.

Franco invece ammirava e considerava il re della comicità Buster Keaton, che considerava anche migliore di Chaplin. Il suo sogno era quello di recitare al suo fianco e ci riuscì nel 1966. Nei primi anni di teatro, Franco fu spesso accostato a Jerry Lewis. Veniva definito anche il suo omologo italiano, e per un periodo il comico aiutò la pubblicità cercando di assomigliargli oltre che nello stile comico anche nell'aspetto fisico.

Franco e Ciccio inoltre ammiravano molti loro colleghi contemporanei: Peppino De Filippo, Erminio Macario, Raimondo Vianello, Luigi Pavese, Aldo Fabrizi, Akim Tamiroff e Misha Auer. Inoltre Ciccio era stato positivamente colpito da Jayne Mansfield, un'attrice-icona morta a soli 34 anni per un incidente stradale.


 I motivi del successo

 «Franco: Ciccio, ho l'impressione che stiamo facendo una cattiva figura!
Ciccio: Eh?
Franco: Siamo o non siamo siciliani? Che si deve dire in Sicilia? Che siamo stati con le "Troike" e non abbiamo combinato nulla?
Ciccio: Con chi?
Franco: Con le "Troike", le donne!
Ciccio: Guarda che le donne in Russia si chiamano Balalaike!»
 (00-2 Operazione Luna)

Il motivo principale del successo di Franco e Ciccio è da ricercare nella contrapposizione dell' aspetto fisico e nelle profonde diversità di carattere dei due: alla corporatura minuta, alle movenze nervose e alla mimica facciale sopra le righe di Franchi, esuberante sino all'eccesso, facevano infatti da contraltare il fisico allampanato, la lentezza dei movimenti e la rigida maschera di Ingrassia. Sul piano psicologico, si potrebbe inizialmente pensare che Ciccio faccia sempre la parte del furbo, mentre Franco quella del tonto: non è solo questo, in quanto entrambi spesso sono sullo stesso piano impersonando due veri e propri ritardati, con Ciccio più razionale e Franco più creativo.

Si potrebbe pensare che questa in fondo non sia altro che la ripetizione dello stereotipo del duo americano Stanlio & Ollio (Stan Laurel sarebbe il corrispettivo di Ciccio e Oliver Hardy quello di Franco) che tanto successo ebbe agli inizi del XX secolo. In realtà, Franco e Ciccio aggiungono delle varianti: i ruoli sono invertiti, in quanto Ciccio è quello furbo, mentre Franco è il tonto, e meno caratterizzati rispetto a quelli degli americani (i palermitani spesso risultano entrambi tonti e le battute stupide possono partire sia dall'uno che dall'altro) e il fisico di Franco è decisamente più atletico di Ollio.

La critica cinematografica contemporanea ha sempre etichettato Franco e Ciccio come attori di serie B, a parte in poche eccezioni (erano stimati da Alberto Moravia e Carmelo Bene). Solo in rari casi in cui ebbero modo di farsi notare in film di grandi registi come Pasolini e i fratelli Taviani. Ancora oggi vengono considerati come assoluti protagonisti dei film trash, ma sono stati rivalutati per quanto riguarda il genio comico e creativo. Occorre anche dire che molto spesso le sceneggiature dei loro film erano di infimo ordine basate tutte sul doppio senso. Questo era dovuto in parte al fatto che in alcuni periodi fecero anche più di dieci film in un anno (20 nel 1964) e quindi il lavoro veniva fatto senza eccessivi scrupoli basando tutto sulla "vis comica" dei protagonisti.

Altro elemento da valutare e che molto spesso i loro film vennero diretti da registi di modesta levatura o esordienti nella direzione. Resta comunque il fatto che erano proprio loro, i tanto criticati attorucoli di serie B, che reggevano il maggior peso nell'economia dei loro film. Il successo che hanno avuto con il pubblico, in ogni caso, è testimoniato dagli incassi altissimi che sono stati superati solo da quelli della coppia Massimo Boldi-Christian De Sica (i quali hanno lavorato insieme dal 1986 al 2006).


Filmografia completa

 «Domanda: Ventidue anni di cinema, 132 film complessivamente interpretati in coppia e da soli. Un ipotetico censore prende una inappellabile decisione: mandarli tutti al macero. Ma ad ognuno di voi offre la possibilità di salvarne solo cinque. Quali?
Franco: "L’onorata società", "Farfallon", "Principe coronato cercasi per ricca ereditiera", "Ultimo tango a Zagarol", "Paolo il freddo".
Ciccio: "I due deputati", "I due vigili", "Don Chisciotte e Sancho Panza", che in origine doveva intitolarsi "Don Cicciotto e Franco Panza", "I due evasi di Sing Sing", "Farfallon".»
 (Da un'intervista)

Questa è la lista di tutte le apparizioni cinematografiche di Franco Franchi, con l'aggiunta dei documentari e dei film tv. Nei film, i numeri tra parentesi indicano il giorno, il mese e l'anno della prima proiezione pubblica, ove disponibile.


 Cinema

 Domenico Modugno, il primo a credere in Franco e Ciccio. Vittorio De Sica, che li scritturò per Il giudizio universale. Pier Paolo Pasolini era un grande estimatore di Franco e li impiegò in Che cosa sono le nuvole?. Fernando Rey e Gloria Paul furono spesso al fianco di Franco e Ciccio. Ciccio rimase profondamente colpito dalla bellezza della collega americana Jayne Mansfield (nella foto con M. Hargitay). Margaret Lee fu spesso coprotagonista con Franco e Ciccio. Nino Manfredi interpretò con i comici palermitani Le avventure di Pinocchio.Appuntamento a Ischia, regia di Mario Mattoli (26-9-1960)
L'onorata società, regia di Riccardo Pazzaglia (30-3-1961)
Cinque marines per cento ragazze, regia di Mario Mattoli (10-8-1961)
Maciste contro Ercole nella valle dei guai, regia di Mario Mattoli (19-10-1961)
Il giudizio universale, regia di Vittorio De Sica (26-10-1961)
Pugni pupe e marinai, regia di Daniele D'Anza (17-11-1961)
Gerarchi si muore, regia di Giorgio Simonelli (22-12-1961)
Il mio amico Benito, regia di Giorgio Bianchi (3-3-1962)
I tre nemici, regia di Giorgio Simonelli (23-6-1962)
I due della legione, regia di Lucio Fulci (16-8-1962)
2 samurai per 100 geishe, regia di Giorgio Simonelli (7-9-1962)
Le massaggiatrici, regia di Lucio Fulci (20-9-1962)
I motorizzati, regia di Camillo Mastrocinque (29-11-1962)
Vino, whisky e acqua salata, regia di Mario Amendola (7-12-1962)
Avventure al motel, regia di Renato Polselli (9-2-1963)
Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (14-2-1963)
La donna degli altri è sempre più bella, regia di Marino Girolami (21-2-1963)
Obiettivo ragazze, regia di Mario Mattoli (5-8-1963)
Tutto è musica, regia di Domenico Modugno (18-8-1963)
Le motorizzate, regia di Marino Girolami (25-9-1963)
Gli imbroglioni, regia di Lucio Fulci (25-9-1963)
I due mafiosi, regia di Giorgio Simonelli (15-1-1964)
Due mattacchioni al Moulin Rouge, regia di Carlo Infascelli (17-1-1964)
Le tardone, regia di Marino Girolami e Javier Setó (29-1-1964)
I maniaci, regia di Lucio Fulci (28-3-1964)
Queste pazze pazze donne, regia di Marino Girolami (22-5-1964)
Canzoni, bulli e pupe, regia di Carlo Infascelli (29-5-1964)
I marziani hanno dodici mani, regia di Franco Castellano e Giuseppe Moccia (21-6-1964)
Due mafiosi nel Far West, regia di Giorgio Simonelli (30-6-1964)
L'amore primitivo, regia di Luigi Scattini (17-7-1964)
Le sette vipere (Il marito latino), regia di Renato Polselli (11-8-1964)
Cadavere per signora, regia di Mario Mattoli (19-8-1964)
I due evasi di Sing Sing, regia di Lucio Fulci (22-8-1964)
Amore facile, regia di Gianni Puccini (3-10-1964)
002 Agenti Segretissimi, regia di Lucio Fulci (10-10-1964)
Sedotti e bidonati, regia di Giorgio Bianchi (14-10-1964)
I due toreri, regia di Giorgio Simonelli (3-12-1964)
Un mostro e mezzo, regia di Steno (18-12-1964)
Veneri al sole, regia di Marino Girolami (24-12-1964)
I due pericoli pubblici, regia di Lucio Fulci (31-12-1964)
Soldati e caporali, regia di Mario Amendola (31-12-1964)
Io uccido, tu uccidi, regia di Gianni Puccini (25-3-1965)
Letti sbagliati, regia di Steno (6-4-1965)
Per un pugno nell'occhio, regia di Michele Lupo (14-4-1965)
I figli del leopardo, regia di Sergio Corbucci (21-4-1965)
Scandali nudi, regia di Enzo Di Gianni (11-6-1965)
Veneri in collegio, regia di Marino Girolami (26-6-1965)
Amanti latini, regia di Mario Costa (11-8-1965)
I due sergenti del generale Custer, regia di Giorgio Simonelli (13-8-1965)
Come inguaiammo l'esercito, regia di Lucio Fulci (21-8-1965)
Due mafiosi contro Goldginger, regia di Giorgio Simonelli (15-10-1965)
00-2 Operazione Luna, regia di Lucio Fulci (25-11-1965)
Due marines e un generale, regia di Luigi Scattini (26-11-1965)
I due parà, regia di Lucio Fulci (24-12-1965)
Due mafiosi contro Al Capone, regia di Giorgio Simonelli (4-3-1966)
Come svaligiammo la Banca d'Italia, regia di Lucio Fulci (18-3-1966)
Le spie vengono dal semifreddo, regia di Mario Bava (29-7-1966)[6]
I due sanculotti, regia di Giorgio Simonelli (13-8-1966)
Gli altri, gli altri e noi, regia di Maurizio Arena (31-10-1966)
I due figli di Ringo, regia di Giorgio Simonelli e Giuliano Carnimeo (7-12-1966)
Come rubammo la bomba atomica, regia di Maurizio Arena (3-2-1967)
Il lungo, il corto, il gatto, regia di Maurizio Arena (3-5-1967)
I Zanzaroni, regia di Ugo La Rosa (17-5-1967 - la data si riferisce al visto censura)
Il bello, il brutto, il cretino, regia di Giovanni Grimaldi (13-8-1967)
Due rrringos nel Texas, regia di Marino Girolami (25-8-1967)
Stasera mi butto, regia di Ettore Maria Fizzarotti (27-10-1967)
I due vigili, regia di Giuseppe Orlandini (13-12-1967)
I barbieri di Sicilia, regia di Marcello Ciorciolini (21-12-1967)
Nel sole, regia di Aldo Grimaldi (22-12-1967)
American secret service: cronache di ieri e di oggi, regia di Enzo Di Gianni (1968)
Brutti di notte, regia di Giovanni Grimaldi (14-3-1968)
L'oro del mondo, regia di Aldo Grimaldi (27-3-1968)
Capriccio all'italiana, regia di Mauro Bolognini, Mario Monicelli, Pier Paolo Pasolini, Steno, Pino Zac e Franco Rossi (13-4-1968)
Franco, Ciccio e le vedove allegre, regia di Marino Girolami (13-4-1968)
I due crociati, regia di Giuseppe Orlandini (7-8-1968)
Don Chisciotte e Sancio Panza, regia di Giovanni Grimaldi (24-8-1968)
Ciccio perdona... Io no!, regia di Marcello Ciorciolini (26-9-1968)
I due pompieri, regia di Bruno Corbucci (29-10-1968)
I nipoti di Zorro, regia di Marcello Ciorciolini (12-12-1968)
I due magnifici fresconi (un imbroglio tutto curve), regia di Marino Girolami (23-12-1968)
I due deputati, regia di Giovanni Grimaldi (1-1-1969)
Indovina chi viene a merenda?, regia di Marcello Ciorciolini (2-4-1969)
Franco, Ciccio e il pirata Barbanera, regia di Mario Amendola (16-9-1969)
Franco e Ciccio... ladro e guardia, regia di Marcello Ciorciolini (20-11-1969)
Lisa dagli occhi blu, regia di Bruno Corbucci (23-12-1969)
Satiricosissimo, regia di Mariano Laurenti (21-1-1970)
Nel giorno del Signore, regia di Bruno Corbucci (18-3-1970)
Franco e Ciccio sul sentiero di guerra, regia di Giovanni Grimaldi (26-3-1970)
Don Franco e Don Ciccio nell'anno della contestazione, regia di Marino Girolami (16-4-1970)
Ma chi t'ha dato la patente?, regia di Nando Cicero (28-8-1970)
I due Maggiolini più matti del mondo, regia di Giuseppe Orlandini (29-8-1970)
Principe coronato cercasi per ricca ereditiera, regia di Giovanni Grimaldi (29-8-1970)
W le donne, regia di Aldo Grimaldi (4-9-1970)
Due bianchi nell'Africa nera, regia di Bruno Corbucci (28-10-1970)
I due maghi del pallone, regia di Mariano Laurenti (2-12-1970)
Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù?, regia di Mariano Laurenti (1971)
Il clan dei due Borsalini, regia di Giuseppe Orlandini (18-2-1971)
Scusi, ma lei le paga le tasse?, regia di Mino Guerrini (11-3-1971)
Ma che musica maestro!, regia di Mariano Laurenti (6-4-1971)
I due della F.1 alla corsa più pazza, pazza del mondo, regia di Osvaldo Civirani (12-8-1971)
Venga a fare il soldato da noi, regia di Ettore Maria Fizzarotti (12-8-1971)
Riuscirà l'avvocato Franco Benenato a sconfiggere il suo acerrimo nemico il pretore Ciccio De Ingras?, regia di Mino Guerrini (19-8-1971)
Armiamoci e partite!, regia di Nando Cicero (3-9-1971)
I due pezzi da 90, regia di Osvaldo Civirani (28-10-1971)
I due assi del guantone, regia di Mariano Laurenti (2-12-1971)
Continuavano a chiamarli i due piloti più matti del mondo, regia di Mariano Laurenti (8-3-1972)
Continuavano a chiamarli... er più e er meno, regia di Giuseppe Orlandini (24-3-1972)
 Franco e Ciccio nell'episodio «La Giara» (dal film Kaos)I due figli di Trinità, regia di Osvaldo Civirani (26-7-1972)
I due gattoni a nove code... e mezza ad Amsterdam, regia di Osvaldo Civirani (31-7-1972)
Storia di fifa e di coltello - Er seguito d'er più, regia di Mario Amendola (14-8-1972)
Paolo il freddo, regia di Ciccio Ingrassia (11-4-1974)
Farfallon, regia di Riccardo Pazzaglia (12-8-1974)
Crema, cioccolata e pa... prika, regia di Michele Massimo Tarantini (15-8-1981)
Kaos, regia di Paolo Taviani e Vittorio Taviani (23-11-1984)

 Teatro

Al Texas Club, regia di Gallucci (1957)
Due in allegria e cinque in armonia, regia di Amedeo Sollazzo (1958)
Rinaldo in campo, regia di Garinei e Giovannini (1961-62)
Tommaso d'Amalfi, regia di Eduardo De Filippo (1963-64)
Il cortile degli Aragonesi, regia di Piero Panza (1973)[7]
La granduchessa e i camerieri, regia di Gino Landi (1977)[7]

 Film televisivi

Le avventure di Pinocchio, regia di Luigi Comencini (1972)
Klimbim (serie televisiva tedesca), regia di Michael Pfleghar (1978)

 Presentatori in televisione

I due nel sacco (1966)
Canzonissima (1969 e 1973)
Due ragazzi incorreggibili, regia di Romolo Siena (1976-77)
Drim, regia di Gianni Boncompagni (1980)
Che patatrac, regia di Gianni Boncompagni (1981)
Ridiamoci sopra, regia di Romolo Siena (1982)
Beauty Center Show, regia di Valerio Lazarov (1983)
Bene, bravi, bis, regia di Gino Landi (1984)
Avanspettacolo, regia di Giancarlo Nicotra (1992)

 Ospiti fissi in televisione

Cantatutto (1963-64)
Partitissima, regia di Romolo Siena (1967)
Un disco per l'estate (1972)
Ieri e oggi (1978)
Calcio matto (1981)
Grand Hotel, regia di Giancarlo Nicotra (1986)
Buona domenica (1986-87)
Io Jane, tu Tarzan, regia di Enzo Trapani (1989)
Il gioco dei 9 (1990)

 Documentari

Rom aktuell, regia di Edgar von Heeringen (1969)
Franco e Ciccio superstars, regia di Giorgio Agliani (1974)
Amici più di prima, regia di Marino Girolami, Giovanni Grimaldi e Giorgio Simonelli (1976)
Come inguaiammo il cinema italiano, regia di Daniele Ciprì e Franco Maresco (2004)

Discografia

 Album

Rinaldo in campo (Durium, 1961)

 Singoli

Le favole di Franco e Ciccio (Hello Records, 1961 e 1968)
Tre somari e tre briganti (Carosello, 1961)
Ciccio perdona... io no! (Carosello, 1968)
La gavotta (Carosello, 1968)
Tango mizzichero (Carosello, 1968)
Non siamo eroi (Carosello, 1969)
E mi pareva strano (Fonit, 1981)
Ah, l'amore (RCA, 1982)
Ridiamoci sopra (RCA, 1982)

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_e_Ciccio"


 

Franco Franchi insieme a Ciccio Ingrassia hanno formato una coppia di comici entrata nella storia della cinematografia italiana: Franco & Ciccio.




franco_cassio.jpg   Franco Franchi


Franco Franchi

all'anagrafe Franco Benenato (Palermo, 18 settembre 1928 – Roma, 9 dicembre 1992) è stato un attore, comico e cantante italiano.

 «Franco Franchi non era un siciliano, era il siciliano. Non era un comico, era il comico.»
 (Francis Ford Coppola)


Biografia

 Giovinezza
 Franco Franchi e Antonella Steni nel film Due mattacchioni al Moulin Rouge (1964)Nacque in una famiglia poverissima, appartenente al sottoproletariato palermitano, quarto di tredici figli. Non poté completare neanche le elementari, perché dovette iniziare a lavorare con il padre come muratore. Poi i genitori emigrarono in cerca di fortuna e lui lavorò come artigiano, realizzando icone sacre sui marciapiedi, garzone in pasticceria, facchino alla stazione, borseggiatore...

Fu però sempre attratto dalla recitazione e dalla comicità, arti in cui era incredibilmente dotato. A volte girava la città con una grancassa cercando elemosine, aggiungendo spesso elementi di comicità. In uno dei sui giri venne adocchiato da Salvatore Polara, un musicista napoletano che nel 1945 lo inserì nel suo gruppo, gli striscianti. Gli veniva dato uno stipendio di 6 lire a settimana, e con questo riusciva a vivere.

Questo giovane talento eclettico e clownesco realizzò spesso concerti musicali per le vie, le piazze e per i ristoranti di tutta la Sicilia nonché piccoli spettacoli comici all'aperto e animazioni a matrimoni e battesimi, in cui nacque il suo primo personaggio, Ciccio Ferraù, e sviluppò anche delle imitazioni tra cui Totò, Benito Mussolini, Adolf Hitler. La sua mimica facciale, ancora agli inizi, era già fonte di curiosità nel pubblico e in alcuni attori di teatro, che presero da lui degli spunti.

Entrato in un circo, fu tuttofare nel 1948, ma non riuscì a lavorare a lungo in quest'ambiente. Lasciò anche la compagnia di Pollara, che non gli dava più stimoli. Rimase così ancora disoccupato e dovette ricominciare da capo. Ritornò a fare il ladro e nel 1950 fu anche messo in carcere per furto. Quando uscì, andò a lavorare come posteggiatore al nord Italia e fu militare a Bologna. Al suo ritorno in Sicilia, riprese a fare l'attore. Conobbe e sposò Irene Gallina (che gli diede due figli, Maria Letizia e Massimo) e debuttò al teatro Golden di Palermo.

 In quegli anni, Francesco Ingrassia detto Ciccio faceva l'attore in una compagnia e veniva regolarmente pagato. Quasi per sbaglio i due si incontrarono per le strade di Palermo e da lì iniziò una lunga collaborazione, che avrebbe dato vita a una coppia definita d'oro per gli incassi altissimi e per il grande successo che ebbe nel pubblico. Realizzarono insieme 132 film. I numeri sono concentrati negli anni sessanta: 1 nel 1960, 6 nel 1961, 7 nel 1962 e 1963, solo nel 1964 ne realizzarono 22! Tutti i loro lavori erano molto apprezzati dal pubblico ma quasi sempre snobbati dalla critica: Franchi, ogni volta che leggeva il commento negativo dei critici sui giornali, rimaneva molto deluso. Nel 1964 i loro film incassarono circa 7 miliardi e 300 milioni (il 10% degli incassi dei film italiani in quell'anno).


 Da solo
 Desdemona (Laura Betti) e Cassio (Franco Franchi) in Che cosa sono le nuvole? (episodio di Capriccio all'italiana, 1968)Ciò non deve far pensare che l'amicizia tra Franco e Ciccio fosse stabile: ci furono, e spesso in diretta televisiva, sonore litigate fra i due (storica è rimasta la baruffa in una trasmissione condotta da Raffaella Carrà, ovviamente in diretta). In genere Ciccio accusava Franco di megalomania, mentre Franco rimproverava al compagno una certa arroganza. Il momento di maggior crisi fra i due si ebbe tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta.

Anche nei periodi di lontananza da Ciccio, Franco riuscì a rimanere sulla cresta dell'onda: interpretò alcune parodie di film famosi, tra cui Ultimo tango a Zagarol di Nando Cicero e Ku Fu? Dalla Sicilia con furore (entrambi del 1973).

 Franco Franchi impersona Paolino Pastorino in Paolo il freddo.Si occupò anche di satira politico-militaresca nei film Il sergente Rompiglioni di Pier Giorgio Ferretti (sempre del 1973) e Il sergente Rompiglioni diventa... caporale di Mariano Laurenti (1975), nel quale Franco esegue una perfetta imitazione del dittatore tedesco Adolf Hitler.

Fece anche il cantante ed incise un LP. Le sue canzoni, melodiche e romantiche, non avevano però nulla a che fare con la sua comicità. Il muro che si era creato tra lui e Ciccio cadde nel 1974, allorché Ingrassia lo scelse per interpretare il suo film Paolo il Freddo. C'è infatti da dire che, a differenza di Ciccio, Franco non volle mai fare il regista, non sentendosi portato per questo ruolo.


I motivi del successo

Nel breve periodo in cui fu solo, Franco letteralmente si scatenò, dando vita a giocate mimiche superbe e smorfie facciali che furono apprezzate soprattutto dai giovanissimi. In breve tempo, Franco divenne l'erede di Totò.


 Gli ultimi anni
 Margaret Lee e Franco Franchi nel film Due mattacchioni al Moulin Rouge (1964)Negli anni Ottanta Franco Franchi cambiò completamente registro: ridusse notevolmente la sua presenza al cinema e volle impegnarsi anche in film drammatici o "di alto livello intellettuale". Nel 1984 apparve in Kaos, dei Fratelli Taviani, e nel 1987 ebbe una parte in Tango blu di Alberto Bevilacqua, film tratto da un romanzo dello stesso regista parmense.

In quegli anni iniziò a lavorare per la Fininvest con Ciccio. Si dice che i contatti tra il duo e la televisione privata furono propiziati dall'ammirazione che Silvio Berlusconi provava per loro. Il critico Tatti Sanguineti, alla presentazione di Come inguaiammo il cinema italiano, dichiarò che in quel periodo Franco e Berlusconi collaborarono nello scrivere i testi di alcune canzoni, che sarebbero state usate dalla coppia in alcuni spettacoli e successivamente dal futuro premier e Mariano Apicella[1].


Il maxiprocesso quater
 «Ero un eroe dei bambini, adesso sono un mostro da sbattere in prima pagina»
 (Franco Franchi, 1989)

Nel 1989, Giovanni Falcone gli inviò un avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta che avrebbe portato al cosiddetto maxiprocesso quater: Franco Franchi era accusato di associazione mafiosaTra gli imputati (poi condannati nel 1999), figurava anche Salvatore Lo Piccolo.


La lunga malattia
In molti speravano che Franco potesse finalmente recitare in film "colti", prendendosi una bella rivincita nei confronti della critica. Non potremo mai sapere se questo progetto si sarebbe realizzato in futuro, perché le sue condizioni di salute iniziarono lentamente ma inesorabilmente a peggiorare.

Nel luglio del 1992, a Napoli, durante le registrazioni di uno show dedicato all'avanspettacolo, viene colto da un attacco cardiaco e ricoverato subito all'ospedale S.Paolo. Durante il programma Grand Hotel, a causa di un malore di Ciccio, Franco aveva dovuto lavorare per cinque puntate con Giampiero Ingrassia (figlio di Ciccio) che aveva sostituito il padre sino al suo rientro nelle ultime puntate. In Avanspettacolo, invece, è Ciccio che rimane da solo, anche se i due avevano già registrato diverse scenette usate poi per il programma. Franco, stanco e malato di cirrosi epatica, rientrerà solo nell'ultima puntata. Giustificherà questo ritardo dicendo: "Sono stato in paradiso ma non mi hanno voluto".

La morte lo colse il 9 dicembre 1992 a Roma: la notizia fu accolta con grande tristezza e commozione da milioni di persone, cui egli aveva regalato la gioia di un sorriso. La sua naturale simpatia e la brillantezza del suo genio creativo lo avevano ormai reso familiare ad ogni famiglia italiana. Narrano i giornali che le genti del "Bel Paese" appresero la notizia della sua scomparsa come se fosse deceduto un parente. Al suo funerale parteciparono migliaia di persone, tutte unite nel ricordare quel gran genio di Franco.

Alla sua memoria (e a quella di Ciccio Ingrassia, anch'egli scomparso nel 2003) è dedicato il film Come inguaiammo il cinema italiano, girato nel 2004 sotto la direzione di Daniele Ciprì e Franco Maresco.


Filmografia completa

Questa è la lista di tutte le apparizioni cinematografiche di Franco Franchi, con l'aggiunta dei documentari e dei film tv.


Film con Ciccio Ingrassia


Film da solo

Il voto, regia di Mario Bonnard (1950)
Salambò, regia di Sergio Grieco (1960)
Ku Fu? Dalla Sicilia con furore, regia di Nando Cicero (1973)
Il sergente Rompiglioni, regia di Pier Giorgio Ferretti (1973)
Ultimo tango a Zagarol, regia di Nando Cicero (1973)[5]
Il figlioccio del padrino, regia di Mariano Laurenti (1973)
Il gatto di Brooklyn aspirante detective, regia di Oscar Brazzi (1973)
L'eredità dello zio buonanima, regia di Alfonso Brescia (1974)
Piedino il questurino, regia di Franco Lo Cascio (1974)
Il Giustiziere di mezzogiorno, regia di Mario Amendola (1975)
Il sergente Rompiglioni diventa... caporale, regia di Mariano Laurenti (1975)
Il sogno di Zorro, regia di Mariano Laurenti (1975)
Tango blu, regia di Alberto Bevilacqua (1987)

 Televisione

Buonasera con... Franco Franchi, regia di Lucio Fulco (1978)
Un uomo da ridere (film tv), regia di Lucio Fulco (1980)

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Franchi"




ciccio_ingrassia_da_giovane.jpg  Ciccio Ingrassia

Ciccio Ingrassia

 «Gli americani hanno Ernest Borgnine? Bene, noi abbiamo Ciccio Ingrassia»
 (Federico Fellini)

Ciccio Ingrassia, nome d'arte di Francesco Ingrassia (Carini, PA, 5 ottobre 1922 - Roma, 28 aprile 2003) è stato un popolare attore siciliano.

Coniugato con Rosaria Calì, che sposò a Genova il 5 settembre 1960 durante una tournée. L'anno successivo, il 18 novembre 1961, nacque il figlio Giampiero che, dopo essersi laureato in giurisprudenza, ha seguito le orme paterne entrando nel mondo dello spettacolo divenendo anch'egli attore, con particolare predilizione in ruoli brillanti di teatro leggero e musical.


 Gioventù

Era il quarto di cinque figli. Terminò solo le elementari, dedicandosi poi a vari lavoretti per portare il pane a casa. Nel 1938 diventa calzolaio, lavoro che manterrà fino al 1944. Contemporaneamente si dedicò al teatro, lavorando con Enzo Andronico e Ciampolo nel trio Sgambetta, che ottenne una certa fama in Sicilia e poté anche lavorare al nord subito dopo la seconda guerra mondiale.


 Franco&Ciccio

 Roderigo (Ciccio) e Cassio (Franco) si sfidano in duello in Che cosa sono le nuvole?Gran parte della sua carriera si è sviluppata in coppia con quella di Franco Franchi, con il quale ha costituito un famoso ed affermato duo comico, attivo tanto al cinema quanto in televisione.


Ruoli solisti

 Ciccio Di Magria (Ciccio Ingrassia) e Nicolino Celletti (Franco Franchi) nel film Due mattacchioni al Moulin Rouge (1964) Ciccio Ingrassia, Riccardo Garrone e Franco Franchi nel film Due mattacchioni al Moulin Rouge (1964)Tra i molti ruoli solisti interpretati si ricordano quelli dello zio svitato in Amarcord di Federico Fellini e quello dell'uomo morente in Ingorgo di Luigi Comencini.


 Ingrassia regista

Ciccio Ingrassia ha diretto solo due film, Paolo il freddo e L'Esorciccio. Dopo la rottura con Franco, aprì una casa di produzione chiamata Ingra Cinematografica e ricominciò da dove aveva lasciato: con una parodia, questa volta ripresa da Paolo il caldo di Marco Vicario. Inizialmente avrebbe voluto Lino Banfi come protagonista, ma i produttori vollero a tutti i costi Franco, ritenendo che senza di lui un film di Ciccio non avrebbe funzionato. Fu così che i due si riavvicinarono per la prima volta.

La grande intesa tra regista e protagonista diedero vita ad una situazione inedita per entrambi. Franco riusciva ad esprimere tutto ciò che gli altri registi non gli avevano saputo tirare fuori, la sceneggiatura firmata da Ciccio esaltava le qualità del compagno. La seconda e ultima direzione di Ciccio Ingrassia fu L'Esorciccio, questa volta senza Franco Franchi e con Lino Banfi. In questo caso il lavoro fu più difficile, in quanto mancavano i finanziamenti. Ma anche questo film ebbe un discreto successo.

Ciccio avrebbe voluto continuare con un sequel de L'Esorciccio (L'Esorciccio contro King Kong), ma la proposta fu talmente stravolta che dovette rinunciarvi. Provò anche a scrivere una parodia di Sandokan, anche in questo caso non riuscì a metterla in scena. Gli vennero anche offerte delle sceneggiature da dirigere, ma rifiutò perché non li ritenne all'altezza. Deluso da questo ruolo, non ritornò più dietro la cinepresa.

Su di lui ebbero una notevole influenza Federico Fellini, di cui lo colpì la pazienza che aveva con i suoi attori, e Mel Brooks, da cui attinse per la sceneggiatura di Paolo il freddo[1].


 Giudizi
Di lui Nino Manfredi tracciò un toccante ricordo su «Il Messaggero» il giorno dopo la sua morte. Era una persona riservata nella vita privata, e in pubblico buona, che ripudiava il sopruso e la violenza, che lavorava sodo, con dignità e umiltà. Era il «simbolo di quell'ingenua, mai volgare comicità al cinema.»


 Bibliografia
Nino Manfredi. È morto Ciccio Ingrassia, il volto triste della risata. «Il Messaggero», 29 aprile 2003, 1-13.

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Ciccio_Ingrassia"

 
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