8 Mile
Titolo originale: 8 Mile
USA: 2002. Regia di: Curtis Hanson Genere: Drammatico Durata: 110'
Interpreti: Eminem, Kim Basinger, Brittany Murphy, Mekhi Phifer, Evan Hones, Omar Benson, Xzibit
Sito web: www.8-mile.com
Nelle sale dal: 14/03/2003
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesco Manca
L'aggettivo ideale: Disilluso
Per i giovani disadattati di colore che vivono nella 8 Mile di Detroit, l’hip hop pare essere l’unica salvezza da una realtà degradata nella quale sono costretti a vivere, anzi, sopravvivere.
Ma nella 8 Mile, insieme alla moltitudine di ragazzi afro americani, c’è anche il bianco Jimmy Smith Jr., soprannominato ‘Rabbit’, che lavora come operaio in una fabbrica di automobili e vive in una roulotte insieme alla madre e al suo rozzo compagno e alla sorellina.
Anche Jimmy cerca ‘rifugio’ nella musica rap, e con l’appoggio dei suoi amici cerca di farsi strada nel fatiscente ‘Shelter’, luogo dove gli aspiranti rapper si battono a suon di rime e taglienti versi scaricandosi addosso tutta la rabbia e il disgusto verso una società che non si mostra minimamente disposta ad ascoltare quanto loro hanno da dire.
Ispirato (solo in parte) alla vera storia del famosissimo rapper Marshall Bruce Mathers, conosciuto universalmente come Eminem, questo di Curtis Hanson, regista premio Oscar per la sceneggiatura di “L.A. Confidential” (1997), è un racconto crudo e disilluso, che segue le gesta del suo protagonista, Eminem, appunto, per concentrare la propria attenzione su un certo stile di vita che regna nella parte decadente e malfamata di Detroit, la 8 Mile che vediamo nel film, fotografata in modo freddo e impeccabile dal bravissimo Rodrigo Prieto; uno stile di vita in cui le parole serenità e tranquillità sono concepite come qualcosa di astratto e irraggiungibile, uno stile di vita che vede confrontarsi due definite cerchie di giovani (il 313 e il Free World) con le botte fuori dallo ‘Shelter’ e con le parole (non meno dolorose delle botte) dentro lo ‘Shelter’.
Hanson realizza un film che è tanto affezionato al grigio e febbrile scenario nel quale è ambientato quanto ai suoi personaggi, delineandone con discreta fattura aspetti interiori ed esteriori.
Buoni sono anche gli attori che li interpretano: da un sorprendente Eminem a un bravo Mekhi Pfeifer, da un’incisiva e sempre versatile Kim Basinger a un’adatta Brittany Murphy, più i notevoli Michael Shannon e Eugene Bird.
La sceneggiatura di Scott Silver non eccelle nella parte finale, in cui diversi passaggi risultano prevedibili e sembrano dati per scontati, e il buonismo, seppur in una minima parte, è presente: se in un film come questo sei il ‘re dei perdenti’ in mezzo ad una massa di altri perdenti, alla fine ne esci comunque da ‘vincitore’ (si fa per dire…), come se fosse scritto nel ‘grande libro del buonismo cinematografico’…
Tuttavia, “8 Mile” rimane un prodotto che si guarda con piacere, non è pretenzioso e soprattutto non è destinato solo ed esclusivamente al comunque grande pubblico di appassionati del genere hip hop, ma a tutti coloro che sono desiderosi di confrontarsi con una realtà spietata e violenta ma assolutamente interessante quale è quella che ci viene ottimamente mostrata nel film.
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